All’Estadio Nacional di Santiago del Cile, l’Egitto testa lo stato di forma della formazione sudamericana di Sanchez e Vidal. Il primo è della sfida, mentre il secondo viene tenuto a riposo precauzionale. Si punta a recuperarlo, dopo l’operazione subita, al 100% per l’esordio mondiale con l’Australia del prossimo 13 Giugno. Il Cile, così come molte delle sudamericane presenti a questo Mondiale, potrebbe essere una delle rivelazioni del torneo. Le squadre tornano in campo dopo le ultime amichevoli disputate nel mese di Marzo, dove la squadra di Sampaoli mise in notevole difficoltà la Germania, perdendo soltanto di misura 1-0 con gol di Mario Gotze. L’Egitto, invece, viene da una prestigiosissima vittoria contro la Bosnia Erzegovina di Pjanic e Dzeko per 2-0 con gol di Salah.

LA PARTITA

Da subito si nota la prerogativa del Cile di giocare esclusivamente palla a terra, iniziando dalla difesa l’azione e cercando di muovere la sfera il piu rapidamente possibile, in modo da trovare gli spazi adatti per infilare la difesa egiziana. Gli africani , invece agiscono di contropiede. Proprio da un contropiede nasce il gol del vantaggio al minuto 13. La difesa cilena si fa sorprendere molto alta a centrocampo, e viene infilata da un ottimo passaggio di Ghazal, finalizzato da Salah, che batte Bravo in uscita. Secondo gol consecutivo per l’attaccante del Chelsea, dopo il gol alla Bosnia. E dopo 3 minuti arriva anche il raddoppio ad opera di Kamar, che ripete l’azione del primo gol, cogliendo impreparata la difesa cilena ancora una volta. Sampaoli è alquanto imbufalito, e Sanchez prova a suonare la carica con una violenta conclusione dal limite dell’area di rigore, ma il portiere egiziano non si fa cogliere impreparato. Al 25’ una serpentina dell’attaccante del Barcellona sulla fascia destra, permette a Diaz di realizzare con una splendida sforbiciata il gol che dimezza lo svantaggio : 1-2. Ma in difesa il Cile non c’è, e continua a subire gli attacchi di Salah e compagni che sfiorano più volte il terzo gol, trovando pronto l’estremo difensore cileno. Sempre dai piedi di Sanchez nascono le azioni migliori della squadra di casa. Dopo aver superato due centrocampisti in dribbling, offre a Vargas la palla del pareggio, ma il portiere devia in angolo. In chiusura di primo tempo, Diaz prova a restituire il favore a Sanchez, mettendolo con una palla morbidissima davanti alla porta, ma l’attaccante non riesce ad approfittarne, guadagnando soltanto un calcio d’angolo.

Nel primo quarto d’ora della ripresa niente da segnalare, il Cile prova a fare la partita, ma troppo spesso pecca di presunzione e di scarsa vena negli ultimi 25 metri. Proprio per sopperire a questa carenza, Sampaoli inserisce un’altra punta, il cagliaritano Pinilla al posto di Beausejour (57'), modificando anche l’aspetto tattico della sua squadra in un più offensivo 4-3-3. Mossa premiata dopo 2 minuti, Pinilla scambia con Sanchez, che liberatosi di un avversario, serve a Vargas l’assist per il 2-2, che l’ex Napoli non fallisce. Continua la pressione della squadra di casa, che vede concretizzarsi con il gol del vantaggio al 77’ ancora con Vargas, ancora su assist di Sanchez, intrufolatosi tra le maglie larghe della difesa egiziana che hanno perso un po’ di concentrazione. Negli ultimi dieci minuti di gioco il Cile gestisce il possesso palla e non corre più pericoli. Risultato finale : Cile 3 Egitto 2.

Sebbene non rappresentasse un grande ostacolo alla vigilia, l’Egitto ha dato molto filo da torcere alla squadra sudamericana, testandola a dovere in vista della partenza per il Brasile. Per quanto riguarda il Cile, ha confermato di essere una squadra dal potenziale offensivo molto grande, nonostante l’assenza di Vidal. D’altro canto, l’allenatore Sampaoli dovrà lavorare molto sulla fase difensiva, che nei primi 30 minuti di gioco ha lasciato molto a desiderare, restando spesso molto alta (quasi prossima alla linea di metà campo) e lasciando troppi spazi agli attaccanti egiziani. Di sicuro come primo test non è affatto negativo, ma le sbavature della retroguardia non dovranno ripetersi tra una quindicina di giorni.