La bellezza di una finale, il sapore di sfida di un derby, sentito oltremodo, la voglia matta di dimostrare al mondo che si può vincere senza spendere e spandere a piacimento. L'idea che un progetto possa contare più dei milioni. C'è tutto il mondo Atletico nelle parole di Diego Simeone, calato ormai perfettamente nei panni di allenatore di livello assoluto. Da un lato la celebrazione di una stagione straordinaria, dall'altro la voglia di non chiudere le porte al destino, riconoscendo i meriti di uno staff tecnico fondamentale nella preparazione della squadra “In effetti abbiamo fatto tanto in poco tempo. Siamo cresciuti in fretta, in conseguenza dei giocatori che abbiamo incontrato. Credo che siano i calciatori che allena che facciano migliorare un tecnico. Evidentemente ho avuto a disposizione delle squadre che mi hanno permesso di crescere tanto. Questi ragazzi hanno reso migliore questo gruppo tecnico: non ho parole per ringraziarli per quello che stanno facendo. Ci hanno permesso di rappresentare il sentimento che abbiamo per questo sport”.
A toccare le corde motivazionali di un gruppo ormai granitico arriva una stoccata “Stiamo entrando in una zona che va al di là del confronto sportivo". Real - Atletico è una partita che si gioca ovunque nelle vie di Madrid. Sfocia oltre il terreno di gioco per confluire nella cultura, nella quotidianità, nei semplici gesti. Semplicemente è un modo di intendere la vita, differente, agli antipodi.
La capacità di entrare negli antri più reconditi del pensiero per sfruttare al massimo il materiale umano a disposizione, ma soprattutto le doti ormai riconosciute di tecnico di campo, in grado di leggere le partite e preparare adeguate contromosse “Sappiamo interpretare molto bene i momenti della partita. Si possono dominare varie parti del gioco, dal possesso palla al contropiede, ognuno lo fa a modo suo. Noi abbiamo il nostro, e rispettarlo è l’unica cosa che possiamo fare domani”.
Poche illusioni per la vittoria con il Real ottenuta in stagione “Ma il Real che abbiamo battuto al Bernabeu non era quello di oggi, allora Ancelotti stava cercando l’equilibrio che ora ha trovato. Non sarà per nulla la stessa gara. Sarà una gara unica contro la migliore squadra del mondo. Dobbiamo lasciare tutto il contorno fuori e pensare solo a come batterli”.
Nessun alibi. Due fuoriclasse in dubbio, Diego Costa e Arda Turan, ma la convinzione di avere alternative pronte per un palcoscenico come quello del Da Luz. Fiducia, certezze, è Simeone, è l'Atletico “Diego e Arda li proveremo nell’allenamento di oggi, decideremo nella notte. Ma sono solo nomi. Ci sono già altri due consapevoli che se non dovessero farcela, toccherà a loro. E saranno pronti”.