MANCHESTER CITY - WEST HAM

Gli occhi di tutti saranno sicuramente concentrati su questa partita, dove il Manchester City è padrone del proprio destino: con una vittoria o un pareggio, sarebbe campione d'Inghilterra per la seconda volta in tre anni, e il titolo resterebbe a Manchester per il quarto anno di fila. Il Liverpool dista due punti, ma ha una differenza reti di +50, nettamente peggiore di quella di Citizens, che è di +63. Il City aveva vissuto una situazione simile anche nel 2012, anno in cui ha conquistato il suo terzo titolo, dopo quelli del 1937 e del 1968, quando all'ultima giornata ha ospitato il QPR, che era in lotta per la salvezza: finì con un pazzesco 3-2 in favore dei padroni di casa, con le reti di Dzeko e Aguero arrivate nel recupero, rendendo così nulla la vittoria del Manchester United sul campo del Sunderland. Entrambe chiusero a 89 punti, ma la differenza reti fu decisiva, e gli Sky Blues alzarono al cielo il trofeo che non vincevano da 44 anni.

Questa volta il compito dovrebbe essere sulla carta più agevole: il West Ham non ha nulla da chiedere alla stagione, dopo aver raggiunto la salvezza matematica grazie alla vittoria per 2-0 sul Tottenham di settimana scorsa (qui trovate la cronaca del match), ma sicuramente vorrà onorare il campionato ottenendo una vittoria prestigiosa su un campo difficile, ma su cui il Manchester City ha ottenuto 16 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta (contro il Chelsea) in stagione. Sarà l'ultima partita in terra inglese per Nocerino e Borriello, che non possono certo ritenersi soddisfatti dei loro mesi passati a Londra, ovviamente sotto il profilo personale. Sarà invece un'occasione per Andy Carroll di mettersi ancora in mostra e conquistare un posto tra i 23 di Roy Hodgson in Brasile.

Pellegrini per questa partita recupera Aguero, e ha quindi tutta la rosa a disposizione, anche se Fernandinho non ancora al 100% dovrebbe partire dalla panchina. Il Kun dovrebbe invece partire dal primo minuto: in caso contrario, dovrebbe giocare Jesus Navas e si passerebbe a un 4-2-3-1.
Anche il West Ham arriva con tutta la rosa a disposizione, eccezion fatta per Marco Borriello. Allardyce schiererà quindi la migliore formazione possibile, con Jarvis al rientro al posto di Taylor, che era partito titolare nel match contro il Tottenham.

Manchester City (4-4-2): Hart; Zabaleta, Demichelis, Kompany, Kolarov; Silva, Tourè, Javi Garcia, Nasri; Dzeko, Aguero. All.: Pellegrini.
West Ham (4-2-3-1): Adrian; Demel, Reid, Tomkins, McCartney; Noble, Diame; Downing, Nolan, Jarvis; Carroll. All.: Allardyce

LIVERPOOL - NEWCASTLE

Potremmo parlare quasi di crisi per il Liverpool, che solo due settimane fa era a un passo dal conquistare il titolo dopo 24 anni. I Reds in questo finale di stagione sembrano essersi dimenticati come si vincono le partite: prima la sconfitta per 2-0 in casa con il Chelsea, che ha ridimensionato le ambizioni e i sogni degli uomini di Rodgers, poi il clamoroso pareggio per 3-3 sul campo del Crystal Palace, che potrebbe aver dato la mazzata finale all'idea di portarsi a casa la Premier. Non c'è altro da fare che sperare che il West Ham faccia il miracolo, andando ad espugnare l'Etihad e permettendo così ai Reds, in caso di vittoria, di sorpassarli e chiudere al primo posto.

Di fronte c'è una squadra che non sta certo attraversando un buon momento, anzi, tutt'altro: il Newcastle è tornato alla vittoria lo scorso weekend dopo 6 sconfitte consecutive, e ha attraversato un periodo nero sotto ogni punto di vista in questo finale di stagione, a partire dalla vicenda del manager Pardew, protagonista di un testa-contro-testa con il centrocampista Meyler dell'Hull City, episodio costatogli 6 giornate di squalifica. I Magpies hanno visto lasciare la squadra il loro miglior giocatore, Cabaye, ceduto al PSG per 25 milioni di euro a gennaio: da lì la squadra ha faticato a creare gioco, avendo perso il suo regista. Newcastle che non ha più nulla da chiedere alla stagione, visto che è sicuro di avere almeno il 10° posto, ma con la rosa che Pardew ha avuto a disposizione era lecito aspettarsi qualcosa in più.

Brendan Rodgers non cambia comunque la formazione e gioca con gli 11 che sono stati i titolari inamovibili nella seconda parte di stagione, con Flanagan terzino sinistro al posto del lungodegente Enrique. Anche il Newcastle ha pochi dubbi, e schiera un modulo molto offensivo con Shola Ameobi a fianco di Remy, con Gouffran e Sissoko sulle fasce. Ancora assente Papiss Demba Cissè. Dietro sarà Dummett a sostituire Santon.


Liverpool (4-2-2-2): Mignolet; Johnson, Skrtel, Sakho, Flanagan; Henderson, Gerrard; Coutinho, Sterling; Suarez, Sturridge. All.: Rodgers.
Newcastle (4-4-2): Krul; Debuchy, Coloccini, Williamson, Dummett; Sissoko, Tiotè, Anita, Gouffran; Sh. Ameobi, Remy. All.: Pardew.

CARDIFF - CHELSEA

Stagione nera quella per i gallesi del Cardiff, tornati nella massima serie dopo 51 anni, che sono costretti a fare ritorno in Championship, dopo aver attraversato un anno fatto di poche gioie e tante delusioni. La squadra ha avuto anche exploit non indifferenti, tra cui la vittoria contro il Manchester City a inizio stagione, ma l'impressione è che la rosa fosse inadeguata per affrontare una stagione di Premier League. A questo si è aggiunto l'esonero di Malky Mackay, sostituito con Ole Gunnar Solskjaer, che non è riuscito a far meglio del suo predecessore, anzi, ha fatto anche peggio se possibile, non riuscendo a salvare la squadra, che dunque dalla prossima stagione dovrà già combattere per tornare nella massima divisione.

Il match con cui i gallesi saluteranno i tifosi non è sicuramente semplice: arriva infatti il Chelsea di Josè Mourinho, che con il clamoroso pareggio casalingo con il Norwich si è matematicamente auto-eliminato dalla corsa al titolo. Anche i Blues hanno attraversato un brutto momento in queste fasi finali della stagione, visto che è arrivata anche la sconfitta casalinga contro il Sunderland, oltre a quella in Champions League contro l'Atletico. Abramovich dovrà investire sul mercato estivo per aggiustare una squadra che comunque non ha sfigurato e chiuderà molto probabilmente al terzo posto, magari sperando in un passo falso del Liverpool per poterlo agganciare o addirittura superare, ma i Reds hanno dalla loro parte la differenza reti, cosa che invece il Chelsea ha migliore rispetto all'Arsenal. Terzo o secondo cambia comunque poco, i Blues l'anno prossimo giocheranno la Champions League.

Il Cardiff giocherà con il classico 4-1-4-1 l'ultimo match di questa stagione, con problemi di formazione solamente in difesa, dove sono assenti Cala e Hudson: toccherà a Turner affiancare Caulker. Dubbio tra Daehli e Zaha, con il norvegese favorito, davanti dovrebbbe esserci Campbell.
Mourinho deve invece fare a meno di Ramires in mediana e Cech tra i pali, e ci sono ben quattro punti di domanda: Oscar, Terry, Lampard ed Eto'o. Difficilmente li vedremo in campo però, il più probabile è comunque Terry. Recuperato Hazard.

Cardiff (4-1-4-1): Marshall; Theophile-Catherine, Caulker, Turner, Fabio; Medel; Bellamy, Mutch, Whittingham, Daehli; Campbell. All.: Solskjaer.
Chelsea (4-2-3-1): Shwarzer; Azpilicueta, Ivanovic, Cahill, Cole; David Luiz, Matic; Hazard, Willian, Schurrle; Ba. All.: Mourinho.

NORWICH - ARSENAL

Ormai il destino del Norwich è già scritto: la retrocessione è ormai sicura. 3 punti lo separano dal quart'ultimo posto, occupato dal West Bromwich, che ha però una differenza reti di -15, contro quella di -42 dei Canaries. Retrocessione quasi inattesa e maturata soprattutto a causa delle 5 sconfitte consecutive giunte nelle ultime 6 gare , prima di raccogliere un punto quasi inutile sul campo del Chelsea. Il cambio di allenatore avvenuto il 6 aprile, con Neil Adams che ha sostituito Chris Hughton, è stata una mossa negativa, dato che il nuovo manager ha raccolto solo un punto in 4 partite, perdendo anche lo scontro diretto del 12 aprile contro il Fulham, che comunque è già retrocesso. A nulla sono serviti gli innesti di giocatori importanti come Fer e Van Wolfskwinkel in estate, i Canaries ritornano in Championship dopo la promozione del 2011 sotto la guida di Paul Lambert.

L'Arsenal ha dovuto accontentarsi per un altro anno dell'obiettivo minimo: il quarto posto, che vale i preliminari di Champions League, competizione a cui i Gunners partecipano da 16 anni consecutivi. I Gunners avevano chiuso il 2013 in testa alla classifica, prima che gli infortuni, tra gli altri, di Walcott, Ramsey e Wilshere e il calo di Ozil li facessero precipitare. Uniti a dei pessimi risultati negli scontri diretti (ricordiamo il 5-1 ad Anfield e il 6-0 a Stamford Bridge in particolare), tutto ciò ha fatto sì che i tifosi si debbano accontentare della quarta posizione, essendo la terza irraggiungibile, anche se distante solo 3 punti, a causa della differenza reti (+43 il Chelsea, +25 l'Arsenal). Gli uomini di Wenger avranno comunque la speranza di vincere finalmente una competizione in stagione: sabato 17 maggio si giocherà la FA Cup a Wembley nella finale contro l'Hull City, con la speranza di tornare a sollevare un trofeo al cielo dopo 9 anni, troppi per una squadra del calibro dei Gunners.

Il Norwich schiererà il classico 4-2-3-1 con quasi gli stessi uomini che hanno pareggiato a Stamford Bridge: resteranno fuori quindi Van Wolfswinkel, Hooper, Redmond e Fer, che componevano l'ossatura della squadra con Hughton in panchina.I Gunners potrebbero invece applicare del turnover in vista della finale di sabato prossimo: dovrebbe riposare sicuramente Arteta, anche Ramsey potrebbe non essere rischiato. Recuperato Wilshere, che comunque non dovrebbe giocare.

Norwich (4-2-3-1): Ruddy; Martin, Turner, R. Bennett, Whittaker; Johnson, Tettey; Snoddgrass, Howson, Olsson; Elmander. All.: Adams.
Arsenal (4-2-3-1): Szczesny; Sagna, Mertesacker, Koscielny, Gibbs; Ramsey, Flamini; Cazorla, Ozil, Podolski; Giroud. All.: Wenger.

HULL CITY - EVERTON

Stagione positiva per l'Hull City, che ha raggiunto l'obiettivo salvezza la giornata scorsa grazie al pareggio del Norwich. I Tigers ora sono focalizzati sull'obiettivo FA Cup: sarebbe il primo trofeo nella loro storia, ma prima bisogna battere l'Arsenal, che vuole interrompere il lungo digiuno. In ogni caso l'Hull è qualificato, in quanto l'Arsenal è già qualificato alle competizioni europee per piazzamento in PL, ai gironi di EL. Comunque gli uomini di Steve Bruce hanno disputato un campionato discreto, soprattutto in rapporto alla rosa a disposizione del manager, non di certo di alto livello. Sono stati importanti gli acquisti di due giocatori di livello come Long e Jelavic a gennaio, che pur avendo giocato solo metà delle partite, hanno comunque realizzato rispettivamente 4 e 5 gol, risultando i migliori marcatori stagionali.

L'Everton ha avuto una stagione in continuo crescendo, prima di crollare verso la fine e vedere sfumare l'obiettivo quarto posto. Sono state fatali le due sconfitte contro Crystal Palace e Southampton, il tutto dopo che i Toffees erano riusciti a battere l'Arsenal nello scontro diretto ed a sorpassarlo. Roberto Martinez può comunque ritenersi soddisfatto dei risultati ottenuti: l'ex manager del Wigan è riuscito a portare la squadra in Europa League al primo anno di gestione, e il suo gioco ha permesso a tre talenti come Barkley, Deulofeu e Lukaku di mettersi in luce.

Diversi dubbi di formazione per l'Hull, che potrebbe applicare del turnover in vista della finale di domenica. È un punto di domanda anche il modulo, probabilmente sarà un 4-4-2 molto offensivo con Sagbo e Fryatt sulle fasce. Figueroa e Quinn in panchina, fuori solo Brady. L'Everton non cambia nulla rispetto al solito, mette in campo i titolari schierati con il 4-2-3-1: unico ballottaggio tra Pienaar e Naismith sulla fascia sinistra, con lo scozzese favorito. Ancora out Mirallas e Konè.

Hull City (4-4-2): Harper; Elmohamady, Davies, Bruce, Rosenior; Sagbo, Livermore, Huddlestone, Fryatt; Long, Jelavic. All.: Bruce.
Everton (4-2-3-1): Howard; Coleman, Stones, Jagielka, Baines; McCarthy, Barry; Deulofeu, Barkley, Naismith; Lukaku. All.: Martinez.

TOTTENHAM - ASTON VILLA

La prima stagione senza Gareth Bale è stata un fiasco totale per il Tottenham. Gli investimenti estivi non hanno dato gli esiti sperati, anzi, tutt'altro: Soldado, pagato 30 milioni di euro, ha segnato solo 6 gol, di cui 4 su rigore; Lamela, anch'egli preso per 30 milioni, ha trovato pochissimo spazio a causa di problemi fisici; Paulinho non si è trovato per niente bene in Premier League. A tutto ciò va aggiunto il cambio di allenatore, con Sherwood che ha sostituito Villas Boas il 16 dicembre. Le note positive sono state poche: su tutti vanno citati Lloris, una sicurezza tra i pali, Adebayor, che nella gestione Sherwood ha segnato 10 gol in 20 partite, Eriksen, l'unico acquisto estivo che ha reso come ci si aspettava, e i giovani Townsend e Kane, che saranno probabilmente i pilastri di una seconda ricostruzione. Gli Spurs devono difendere il sesto posto in quest'ultima partita: basterà un pareggio, visto che lo United dista solo 3 punti ma ha una differenza reti migliore. Potrebbe essere l'ultima partita di Sherwood da allenatore del Tottenham.

Di fronte l'Aston Villa, squadra che ha già raggiunto la salvezza nonostante l'infortunio di Benteke, che dovrà anche saltare il Mondiale. Il belga è stato comunque il miglior marcatore stagionale con 10 gol in 26 presenze, ma non ha disputato un campionato di altissimo livello come quello scorso, in cui realizzò ben 19 gol. Paul Lambert ha comunque trovato altri ottimi elementi, tra cui Weimann e Bacuna, su cui costruire il futuro, e proprio per questo la stagione dei Villans, sicuramente non del tutto positiva viste le aspettative, può essere comunque un buon punto di parenza per un futuro luminoso, visto che la squadra ha l'età media più bassa di tutta la premier, 25,4.

Il Tottenham è ancora falcidiato dagli infortuni: fuori Walker, Vertonghen, Lamela, Townsend, Dembelè e Chadli, in più Kaboul è squalificato. Il 4-4-2 sembra abbastanza obbligato, con Kane ad affiancare Adebayor in attacco. Nell'Aston Villa pesa l'assenza di Benteke, fuori anche la sua riserva Kozak: spazio ancora una volta per il giovane Bowery, affiancato da Weimann e Agbonlahor. Lowton dovrebbe esser preferito a Bacuna come terzino destro.

Tottenham (4-4-2): Lloris; Naughton, Dawson, Chiriches, Rose; Lennon, Paulinho, Sigurdsson, Eriksen; Kane, Defoe. All.: Sherwood.
Aston Villa (4-3-3): Guzan; Lowton, Baker, Vlaar, Bertrand; El Ahmadi, Westwood, Delph; Weimann, Bowery, Agbonlahor. All.: Lambert.

SOUTHAMPTON - MANCHESTER UNITED

La squadra che ha sicuramente sorpreso più di tutte in questo campionato è il Southampton, che chiuderà all'ottavo posto questa splendida stagione. Sono emersi diversi elementi validissimi: su tutti Lallana, che vedremo anche al mondiale con l'Inghilterra. L'esperienza di Lambert ha aiutato parecchio, insieme alla solidità di Lovren e alla vena realizzativa di Jay Rodriguez, capocannoniere con 15 reti. I giovani Shaw (che ha già offerte da mezza Europa) e Ward Prowse sono delle promesse del calcio inglese, come anche Gallagher e Chambers, tutti prodotti di un settore giovanile che ha sfornato gente come Bale, Walcott e Oxlade-Chamberlain. I tifosi dei Saints possono sognare con Mauricio Pochettino in panchina. Una sola nota stonata: i 15 milioni spesi per Pablo Daniel Osvaldo, che ha deluso e quasi sicuramente in estate sarà ceduto a titolo definitivo.

Di fronte c'è invece la vera delusione della stagione: il Manchester United. Il primo anno dopo l'era Ferguson è stato un flop totale: spese eccessive e sbagliate (Fellaini), un sistema di gioco mai convincente, anche gli infortuni non hanno aiutato. E così, Moyes, "the chosen one", è stato licenziato il 21 aprile e sostituito con Ryan Giggs. L'ex manager dell'Everton non è mai sembrato in grado di avere la situazione in pugno e ha pagato con l'esonero, nonostante i 6 anni di contratto rimasti. A Manchester si vogliono mettere immediatamente alle spalle questa stagione, in cui non è arrivata nemmeno l'Europa League.

I Saints saluteranno i propri tifosi giocando con il classico 4-2-3-1, con Gallagher unica punta e Lambert alle sue spalle. Ancora fuori Jay Rodriguez e Ramirez. In mediana Cork dovrebbe esser preferito a Ward-Prowse. Anche lo United giocherà con lo stesso modulo, con Giggs che cambierà molto rispetto agli uomini che han giocato contro l'Hull in settimana. Ultima con i Red Devils per Vidic e forse per Evra.

Southampton (4-2-3-1): Boruc; Clyne, Fonte, Lovren, Shaw; Schneiderlin, Cork; Davis, Lambert, Lallana; Gallagher. All.: Pochettino.
Manchester United (4-2-3-1): De Gea; Smalling, Ferdinand, Vidic, Evra; Carrick, Fletcher; Valencia, Mata, Kagawa; Van Persie. All.: Giggs.

WEST BROMWICH - STOKE CITY

Alla fine Pepe Mel è riuscito in qualche modo a salvare il WBA da una retrocessione che a metà stagione sembrava annunciata. A dir la verità la squadra si è salvata più per demeriti altrui che per meriti propri. Eppure la stagione era iniziata alla grande: pareggio a Stamford Bridge, vittoria a Old Trafford, poi una serie di sconfitte che han portato all'esonero di Steve Clarke, che lo scorso anno aveva portato i Baggies fino all'ottavo posto. La squadra non ha ancora la certezza matematica di rimanere nella massima divisione inglese, ma ha 3 punti di vantaggio sul Norwich e una differenza reti di -15, contro quella disastrosa di -42 del Norwich. Nella pessima stagione si è messo in luce un talento come Saido Berahino, 20 anni e origini del Burundi: si parla già di grandi club su di lui.

Di fronte in quest'ultima giornata c'è lo Stoke City, che ha già raggiunto la salvezza da Aprile. La squadra ha dimostrato la solita solidità che l'ha contraddistinta nelle ultime stagioni, costruendo la sua classifica grazie a un ottimo rendimento casalingo: sono infatti 36 i punti raccolti al Britannia Stadium, sui 47 totali stagionali. Tra gli uomini di Mark Hughes, vanno citati Charlie Adam e Peter Crouch su tutti: il centrocampista scozzese ha guidato con carisma la mediana, mentre il bomber di 2 metri è risultato il miglior marcatore stagionale con 7 gol, alla pari proprio di Adam.

Per quest'ultima partita il WBA dovrebbe lasciar fuori Yacob, con Dorrans che prenderà il suo posto. Fuori anche Gera, saranno Amalfitano e Brunt a supportare Sessegnon alle spalle di Berahino.Lo Stoke invece potrebbe fare a meno di Adam, che dovrebbe esser sostituito da Whelan. Ballottaggio tra Odemwingie e Walters sulla fascia destra, Assaidi torna a disposizione ma si accomoda in panchina.

West Bromwich (4-2-3-1): Foster; Dawson, McAuley, Olsson, Ridgewell; Mulumbu, Dorrans; Amalfitano, Sessegnon, Brunt; Berahino. All.: Pepe Mel.
Stoke City (4-2-3-1): Begovic; Cameron, Shawcross, Wilson, Pieters; N'Zonzi, Whelan; Odemwingie, Ireland, Arnautovic; Crouch. All.: Hughes.

FULHAM - CRYSTAL PALACE

Stagione disastrosa per il Fulham, che torna in Championship dopo 13 anni. Tre allenatori diversi e una squadra a cui è mancato un leader che la trascinasse: non è servito a nulla l'acquisto di Mitroglu a gennaio (14,5 milioni spesi per lui, record per i Cottagers). La stagione negativa è coincisa con la prima da presidente di Shahid Khan, che aveva anche investito fortemente sul mercato portando a Craven Cottage giocatori come Scott Parker e Stekelenburg, oltre al già citato Mitroglu. Jol, Meulensteen e Magath non sono mai riusciti a trovare continuità di risultati, e il Fulham è così matematicamente retrocesso dal 3 maggio.

È stata invece una rimonta incredibile quella del Crystal Palace: inutile negare che gran parte del merito sia di Tony Pulis, che ha preso in mano una squadra in grossissima difficoltà il 24 novembre e l'ha portata fino all'undicesimo posto. Il manager ex Stoke City è però un maestro in questo: nel corso della sua carriera infatti non è mai retrocesso, e parliamo di una carriera lunga 23 anni. Si è messo in luce il terzino Ward, insieme alla punta Gayle, l'acquisto estivo più caro (quasi 7 milioni sborsati per lui).

Felix Magath per la partita di chiusura potrà disporre di quasi tutti i giocatori: dovrebbe però restare fuori Holtby, mentre Mitroglu partirà dal primo minuto. Anche per Pulis non ci sono problemi di formazione: sulle fasce agiranno Puncheon e Bolasie, mentre Chamakh sarà la prima punta.
Fulham (4-5-1): Stockdale; Heitinga, Amorebieta, Hangeland, Richardson; Dejagah, Riether, Diarra, Sidwell, Kasami; Mitroglu. All.: Magath.
Crystal Palace (4-4-1-1): Speroni; Mariappa, Dann Delaney, Ward; Puncheon, Dikgacoi, Jedinak, Bolasie; Ledley; Chamakh. All.: Pulis.

SUNDERLAND - SWANSEA

Alla fine Gus Poyet ce l'ha fatta: il Sunderland, con un finale di stagione a dir poco incredibile, è riuscito a rimanere in Premier League, dopo essere rimasto in zona retrocessione praticamente fino alla fine del mese di Aprile. Le vittorie sul campo del Chelsea e del Manchester United, il pareggio all'Etihad e i buoni risultati negli scontri diretti hanno permesso ai Black Cats di sopravvivere. Gran merito va anche dato a Fabio Borini che ha contribuito con 6 gol, secondo capocannoniere di squadra dopo Adam Johnson, che ne ha realizzati 8.

Lo Swansea ha invece vissuto una stagione sottotono ed è rimasta immischiato nella zona salvezza per diversi mesi. L'esonero di Laudrup non ha comunque dato i frutti sperati, anche se Monk (che ha già rinnovato il contratto) ha raggiunto l'obiettivo salvezza. L'infortunio di un uomo chiave della squadra come Michu ha decisamente penalizzato i gallesi, che hanno comunque trovato un grandissimo Bony, che alla sua prima stagione in Premier League ha realizzato ben 16 gol.

Per quest'ultima partita in Sunderland cambia qualche uomo in formazione: dentro Giaccherini dal primo minuto, Cattermole dovrebbe partire dalla panchina. In attacco confermato Wickham.Lo Swansea dovra fare a meno dei difensori spagnoli Rangel e Chico, dentro Amat e Taylor al loro posto. Michu va in panchina insieme a Dyer.

Sunderland (4-4-1-1): Mannone; Bardsley, O'Shea, Brown, Marcos Alonso; Johnson, Bridcutt, Colback, Borini; Giaccherini; Wickham. All.: Poyet.
Swansea (4-2-3-1): Vorm; Taylor, Williams, Amat, Davies; Shelvey, Britton; De Guzman, Pablo Hernandez, Routledge; Bony. All.: Monk.