AZ - Benfica è riassumibile anche come Ovest - Nord. Una squadra si trova in Portogallo (Paese che non se la sta passando bene, economicamente e politicamente parlando), l'Olanda è un Paese storicamente importante (basta ricordare Rotterdam nel Rinascimento o ancor prima, quanta importanza assume per la sua posizione strategica) e che ancor oggi, non ha di certo problemi. Questo per quanto riguarda la geopolitica dei due Paesi, per quanto riguarda il calcio, è la squadra portoghese ad esser messa meglio visto che l'AZ è settimo in campionato e deve quasi dire addio ai sogni d'Europa, il Benfica è primo a +7 sulla seconda (Sporting Lisbona). E' ancora la squadra portoghese quella che canta vittoria grazie all'1-0 in trasferta all'andata.
Assenza importante per Jorge Jesus quella di Maxi Pereira (squalificato), la formazione dunque recita così: Sivio il terzino destro, Luisao e Garay (ex Real Madrid) i centrali, Siqueira a sinistra; Salvio, Fejsa, Gomes al centro; Rodrigo (talento spagnolo da tener d'occhio), Sulejmani ad appoggiare Cardozo.
L'AZ schiera la solita difesa a quattro usata abitualmente in campionato, centrocampo confermato ma il vero punto di forza è l'ariete Aron Johannsson.
Sfortunato avvio della formazione portoghese: c'è subito la necessità di un cambio, fuori Silvio a causa di un colpo molto duro alla caviglia (in realtà è una botta presa dal compagno di squadra nonché capitano, Luisao) e dentro Andrea Almeida. Ancora il Benfica gela gli olandesi con un cross per Garay che stacca in area ma non arriva. Nella prima mezzora di gara le squadre si studiano (non si sono mai incontrate se non quest'anno in Europa League) e non attaccano più di tanto. Al 32° secondo tiro del Benfica, seconda occasione da gol: dopo un'azione da manuale del calcio, Cardozo se la prende un po' troppo comoda in area e libera il destro che impegna Esteban. Salvio innesca anche un'azione da gol sempre e ancora per Cardozo che tenta la conclusione di sinistro all'incrocio dei pali. Questo è solo l'antipasto di ciò che il Benfica farà vedere subito dopo: Salvio parte da centrocampo a testa bassa, occhi sulla palla che è incollata ai piedi, non vede nessuno ma scarta tutti, arriva in area di rigore ed alza la testa in tempo proprio per vedere Rodrigo pronto dall'altra parte a prendersi la gloria: è 1-0. Contrariato e forse anche un po' rassegnato, l'AZ si lascia cullare dal gioco dei portoghesi e va negli spogliatoi sotto di un gol.
Nel secondo tempo Advocaat non cambia niente perché c'è l'impressione che questo AZ possa dare fastidio ai padroni di casa con gli undici del primo tempo che male non aveva fatto ed in un primo momento ci riesce anche grazie al centrale tuttofare (fase offensiva e difensiva che si coordinano meravigliosamente) Gouweleeuw. Poi è tutto un anticipo della festa che ci sarà (e che farà) per il Benfica: 71°, incide per la seconda volta il suo nome sul tabellino, Rodrigo (gli occhi delle big d'Europa sono già puntate su di lui). A questo punto, tutto è andato, i giochi sono fatti e l'AZ cambia assetto: 3 cambi (vani) in 2 minuti. A due minuti dalla fine ci sarebbe ancora spazio per un terzo gol ma Cardozo spreca ancora davanti al portiere Il'impersonificazione dell'imperfezione, oggi). Festeggiano i tifosi, festeggia le semifinali il Benfica. Questa volta ha trionfato il Portogallo.