Con Alex Ferguson in tribuna, David Moyes non poteva permettersi nessun errore. Guardando il risultato dopo 13 minuti, avrà pensato che il suo Boxing Day sarebbe stato a dir poco amaro. Ed invece il Manchester United ha reagito da grande squadra a, al KC Stadium, ha rimontato e sorpassato l'Hull City di Steve Bruce, coraggioso e sfortunato. Il lunch match della 18a di Premier League non ha difettato di brividi, gol ed emozioni.

Con Carrick e van Persie ancora ai box, e lo stop last minute di Jones, Moyes schiera Fletcher dal primo minuto, dopo gli ultimi due tormentatissimi anni in cui lo scozzese ha lotatto con una grave forma di ulcera. Steve Bruce deve rinunciare a Brady, poi si affida alla formazione tipo imbattuta negli ultimi tre match. I frutti dei primi minuti sono esaltanti per le Tigers: al 3' un calcio d'angolo (inesistente) dà il via alle danze. Cross al centro di Huddlestone, sponda di testa di Bruce e Chester scaraventa in porta, mentre la difesa dello United gioca alle belle statuine. Dieci minuti ed arriva il raddoppio. Stavolta il pericolo arriva dalla sinistra: Sagbo serve Meyler che ciabatta il tiro, ma Evans fa di peggio restituendogli il pallone con il rinvio: il centrocamposta nero-ambra prova di nuovo il tiro e ne viene fuori una mezza ciofeca, Evans non contento ci mette il piede e spiazza De Gea (foto Laurence Griffiths/Getty Images).

L'ombra di Ferguson si allunga fino alla panchina dello United e Moyes sembra sul punto di tirtare fuori la valigia e metterla sul letto. Rafael esce per infortunio, ed il piccolo genio Januzaj che gli subentra fa il primo regalo al tecnico scozzese. Punizione guadagnata sulla destra, batte Rooney e pesca la testa di Smalling, che al 19' riapre subito il match. Al 26' Rooney si prende la scena in prima persona: sponda di Welbeck su lancio lunga dalle retrovie, stop e bordata di destro di prima intenzione. Nothing but net. Gol numero 150 in quel di Manchester per il numero 10 ex Everton, lo United ritorna in partita ancor prima di esserne definitivamente uscito (foto Nigel Roddis/REUTERS).

Il primo tempo si chiude con un dubbio: un gran recupero in scivolata di Livermore viene sbugiardato dal replay. Il centrocampista classe '89 dell'Hull si aggiusta la palla con un rapidissimo tocco di mano, prima di rilanciare l'azione dei suoi. Ci sarebbe rigore per lo United, ma non vede nessuno. Solo la telecamera. La seconda frazione si apre a ritmi più bassi: McGregor abbandona il campo nell'intervallo, dopo un colpo ad inizio partita con Young, e con lui resta sotto la doccia Meyler, sostituito da Koren. Al 63' Bruce palesa le difficoltà sulle palle alte della difesa di Moyes staccando di testa in beata solitudine, e centrando la parte bassa della traversa. Neanche il tempo di disperarsi per l'altro Bruce, quello in panchina, che le Tigers gli danno un motivo in più per maledire la sfortuna. Cross dalla destra di Welbeck e stacco imperioso di Chester. Che infila la propria porta con il più imparabile degli autogol, preoccupato dall'arrivo di Rooney: 2-3 United (foto Nigel Roddis/REUTERS).

L'assalto finale delle Tigers sembra essere poca roba. Fino a quando De Gea non ricorda a tutti di essere uno dei peggiori portieri della Premier League in uscita, e lascia cadere a piombo un pallone nel cuore della propria area di rigore, con la porta vuota. Solo il mucchio selvaggio lo salva dal gol del pareggio e da una gita al ceppo delle decapitazioni della Torre di Londra. Il riscatto del portiere spagnolo arriva in pieno recupero, quando col corpo è bravissimo in uscita bassa ad opporsi all'ultimo assalto di Chester. Valencia si fa espellere per somma di ammonizioni e salterà il prossimo match: è l'ultima brutta notizia per Moyes, che oggi incarna a pieno lo spirito del Boxing Day. Il meno fortunato tra i fortunati riceve un inatteso regalo in quel di Kingston upon Hull.