E' la squadra più forte del mondo. Il Bayern Monaco. Certo, è mancata e continuerà a mancare il lusso di una finale "Coppa Intercontinentale” fra le vincitrici di Coppa Campioni e Copa Libertadores ma ciò che non manca è l'evidenza di essere di fronte ad una squadra storica ed irripetibile che nel solco tracciato da Jupp Heynckes, e poi proseguito di recente da Pep Guardiola ha vinto il quinto trofeo del 2013 dopo Bundesliga, Champions League, DFB Pokal e Supercoppa Europea battendo il Raja Casablanca 2-0. Niente lieto fine alla conclusione della gara per la cenerentola africana che come il Mazembe nel 2010 si arrende in finale, e niente goleada per un Bayern finalmente umano, che regola l’avversario nel primo tempo senza esecuzione dopo l’intervallo.

…und gemeinsam haben wir ihn uns erfüllt. Danke für eure weltmeisterliche Unterstützung auf der #Mission5! #MiaSanMia pic.twitter.com/8B0T3fIlR3

— FC Bayern München (@FCBayern) December 21, 2013

Josep Guardiola fa quasi turnover partendo senza Götze e Mario Mandzukic con Thomas Müller, assente in semifinale, centravanti dal primo minuto. Sette minuti di giro palla e il Bayern Monaco è già in vantaggio: Boateng prolunga di testa sugli sviluppi del primo corner, Oulhag tiene in gioco Dante al limite dell'area piccola, il centrale brasiliano stoppa di petto e insacca col destro. Finale a ritmi bassi davanti agli occhi del presidente della FIFA Joseph Blatter e di Mohammed VI re del Marocco: al 18’ Thiago filtra per il tacco di Ribery che smarca Alaba per il sinistro di potenza disinnescato in due tempi da Askri. Risponde Iajour in diagonale destro fra i guanti di Neuer, ma al 22’ il match è tracciato: Alaba vince un rimpallo con Benlamalem e scarica per Thiago Alcantara, angolatissimo di prima intenzione con il destro dal limite. Dante vicino alla doppietta, di testa su corner di Ribery mentre Shaqiri dribbla a rientrare su Erraki per il sinistro da fuori e la grande risposta in tuffo di Askri dopo il primo rimbalzo. Neuer sbaglia invece un rinvio fra i piedi di Chtibi che mette fuori di un niente e ancora Thiago sfiora l'incrocio su invito in orizzontale di Kroos prima dell’intervallo.




Meglio il Raja Casablanca nella ripresa con buone occasioni per Iajour di testa, capitan Moutaouali - che prima spaventa Neuer da fuori, poi spreca in meta a corpo indietro fallendo il comodo tap-in dopo la parata di Neuer su Mabide - e Kachani al novantesimo dopo la traversa di Shaqiri su cross di Lahm bucato sul primo palo da Müller: il Bayern si ferma e il Raja Casablanca, accompagnato dal suo dodicesimo (la bolgia incesante dello Stade de Marrakech) fino al triplice fischio, chiude a testa altissima il torneo della nazione ospitante.

Per Guardiola è il sedicesimo trofeo da allenatore, secondo col Bayern dopo la Supercoppa Europea, per Pep Guardiola all'ottavo titolo internazionale eguagliando Sir Alex Ferguson (due con l'Aberdeen, sei col Manchester United) e Carlos Bianchi che ha vinto la Coppa Intercontinentale col Vélez Sarsfield nel 1994 e due volte col Boca Juniors (2000 e 2003).