Marcia trionfale oppure no, in Europa le squadre inglesi fanno la voce grossa strappando, con più o meno facilità, il pass per gli ottavi di Champions League. Senza dimenticare il percorso netto del Tottenham, che in Europa League ha dominato il proprio raggruppamento conquistando a pieno diritto i sedicesimi di finale della seconda competizione europea. Buone possibilità di giocare in campo internazionale anche per lo Swansea che questa sera in Svizzera con il San Gallo, potrà giocare per il punto che serve a mantenere il secondo posto alle spalle del Valencia. Gli onori della cronaca però vanno sicuramente al Manchester City che, martedì, ha dimostrato all'Europa che il Bayern, schiacciasassi nella passata stagione, quest'anno può essere battuto. Una prova di forza quella dell'Allianz Arena, che ha sottolineato le ovvie rivendicazione della squadra di Pellegrini a figurare tra le possibili papabili per il raggiungimento della finale. Non lo dicono solo quei 90 minuti, ma la capacità di dei Citizens di andare in Germania con la mente fredda e lucida di chi conosce a fondo il proprio valore. Passare dal 2-0 in favore degli uomini di Guardiola, al 3-2 finale, la dice lunga sull'equilibrio e sulla forza di quella che può tranquillamente considerarsi la prima squadra di Manchester. Anche senza Aguero, in panchina ma sempre capocannoniere dei suoi con 6 gol, e Negredo, 5 finora per lui, gli inglesi hanno ritrovato in Silva al rientro, nell'instancabile Milner, e in Kolarov, uomini di copertina insperati, che hanno mandato ko Ribery e compagni. Unico neo la differenza gol che non ha permesso ai ragazzi di Pellegrini di ottenere la vetta del girone. Un particolare che comunque non può preoccupare il City che ha ripreso a marciare anche in Premier a ritmi pià che sostenuti.

Ha chiuso al primo posto nel gruppo A invece il Manchester United, croce in campionato, delizia in Champions, dove la vittoria all'Old Trafford per 1-0 co lo Shakhtar, ha premiato la squadra di Moyes, gettando un pò d'acqua sul fuoco e dato un minimo di serenità all'ambiente. In Premier si fa fatica, il nono posto a 22 punti ha sottolineato le gravi difficoltà dei Red Devils che soprattuto in casa hanno faticato tremendamente, sono appena 11 su 24 i punti ottenuti al Teatro dei Sogni. In Champions tutta un'altra storia, quattro vittorie, tre proprio in casa, e due pareggi che hanno consentito a Rooney e soci di accedere con apparente tranquillità agli ottavi del torneo. Un lavoro di squadra dove nessuno ha fatto mancare il proprio contributo, 2 gol di Rooney, 2 di Valencia, un a testa per Jones, Evans, Nani, Smalling, Welbeck e Van Persie. Dai difensori ai centrocampisti, tutti hanno saputo ricompattarsi nelle notti magiche di Europa, trovando lo spirito e la forza degli anni d'oro. Moyes non ha nascosto le potenzialità della squadra di arrivare in fondo alla competizione. Per molti utopia, per altri follia, per se Jekyll avrà ancora la meglio su Hyde, allora per i tifosi sognare non costa nulla. Avanti con il brivido anche l'Arsenal che è arrivato secondo nel girone di ferro con Dortmund e Napoli, sospirando al fischio finale nell'inferno del San Paolo. Ad un passo dall'eliminazione con i partenopei avanti 1-0 e con il Marsiglia capace fino a cinque minuti dalla fine di bloccare il Borussia sull'1-1. Ha accarezzato il sogno la squadra di Benitez, poi dalla Francia è piombata la notizia del gol di Grosskreutz che ha reso vano il 2-0 di Callejon e l'espulsione di Arteta. Serviva un 3-0 al Napoli, e invece l'Arsenal ha strappato gli ottavi nella combinazione più folle degli ultimi anni. Forse il peggior Arsenal di inizio stagione, merito del Napoli sicuramente, ma gli uomini di Wenger hanno saputo costruire la qualificazione con parsimonia quasi preoccupante e disarmante, frutto di una mentalità vincente e di un gruppo straordinario che in patria naviga a vele spiegate. Solo chi sa soffrire e rimanare in piedi può entrare di diritto nell'elite delle grandi. I Gunners hanno dimostrato che, nonostante la forte concorrenza, quest'anno tutto gira nel modo giusto.

Sogna anche il Chelsa di Mourinho, gagliardo, talvolta sprecone, talvolta devastante, altre volte fantasma di se stesso. Ma alla fine i Blues, nonostante i due ko con il Basilea, ha trovato la forza di imporre, anche con un pizzico di fortuna, e legittimare la propria superiorità nel girone. Nota di merito assolutamente meritata per lo Schalke secondo e per gli svizzeri, che hanno tenuto appeso ad un filo il primato del Chelsea a cui è bastato un autogol con la Steaua di Piovaccari per sorridere e godersi le luci della ribalta. Mai perfetto, mai realmente brillante, ma maledettamente cinico e composto. Pare di vedere Mourinho, non sempre composto questo è vero, ma essenziale e concreto nei momenti di maggiore difficoltà. Una mina vagante che nei prossimi scontri diretti pochi vorranno trovarsi di fronte.

Sul fronte Europa League già qualificato con ancora una giornata da disputare il Tottenham. Stasera a White Hart Lane la partita con l'Anzhi sarà una passerella di piacere perchè le cinque vittorie su altrettanti match ha meritatamente regalato la testa del gruppo K. Squadra solidissima, appena un gol finora concesso, letale in attacco, 11 gol realizzati, con avversari non di primissimo livello. Anzhi, Tiraspol e Tromso non hanno saputo in alcun modo mettere in evidenza le pecche tattiche deilla squadra di Villas Boas, non perfetta in Premier, e spesso sterile in fase offensiva. Defoe ha dimostrato in campo europeo di essere un bomber implacabile e che le sue esclusione in Inghilterra hanno pesato parecchio sulla poca concretezza negli ultimi metri. Per il resto ordinaria amministrazione, compitino portato a termine in maniera impeccabile e ultima fase della competizione raggiunta senza troppi affanni. In luce i meno in vista di questo avvio di campionato, da Chadli e Dembele, da Eriksen e Lamela fino all'immportale portiere Friedel. Senza dimenticare i giovani esterni Naughton e Fyers capaci di giocare minuti importanti e acquisire esperienza a livello europeo. Opportunità anche per il Wigan che a Maribor è costretta a vincere sperando in un passo falso del Waregem in casa con il Kazan. I Latics del neo tecnico Uwe Rosler stanno precipitando in Championship, ma in Europa hanno trovato spesso la forza e le prestazioni per stupire. Ci vorrà un'impresa ma l'obiettivo è ancora vivo. Storia magnifica anche quella dello Swansea, squadra ancora non certa dei sedicesimi e del passaggio del turno, ma che tornando nell'Europa che conta ha avuto il piacere di strapazzare 3-0 il Valencia al Mestalla nella giornata di esordio. Successo bissato alla seconda giornata in Galles con il San Gallo grazie alla rete di Routledge. Da qui però il calo ha fatto rischiare di demolire le ambizioni dei ragazzi terribili di Laudrup che hanno fatto appena due punti nelle successive due uscite, capitolando al Liberty Stadium alla penultima giornata proprio con gli spagnoli. Stasera ci si gioca su suolo svizzero il passaggio al turno successivo. Basterà un punto con il San Gallo per poter festeggiare l'impresa e proseguire anche nel nuovo anno a stupire in giro per il vecchio continente. Sulle ali dell'entusiasmo per i quattro punti in due partite conquistati in Premier, si dovrà volare in Svizzera coscienti di poter regalare ai tifosi una gioia senza limiti. Laudrup lo sa e per fare il colpaccio avrà il sostegno di tutto il Regno Unito. In fondo le belle favole appartengono un pò a tutti.