Dopo il arrivo in Inghilterra via Roma, in tanti avevano scommesso che l'attaccante nato a Buenos Aires, avrebbe avuto un peso specifico importante con la maglia del Southampton. Personalità e carattere apparte, Pablo Osvaldo, ha dimostrato nelle ultime stagioni, tre per la precisione, che la sua media realizzativa poteva crescere di pari passo con il suo enorme bagaglio tecnico e di imprevedibilità. Con l'Espanyol prima, con la Roma poi, Osvaldo ha messo in luce la capacità quasi imbarazzante di eludere le difese avversarie con una facilità disarmante. Come spesso capita però, di messo ci si mette l'ego personale che spesso e volentieri penalizza le performance sul terreno di gioco e i rapporti con spogliatoio e dirigenza. Da qui la scelta in estate da parte della Roma di lasciarlo partire destinazione Inghilterra, dove le richieste non mancavano neanche negli anni scorsi. I circa 15 milioni di euro pagati dai Saints di Pochettino poi, hanno convinto a dovere i vertici giallorossi che il tempo era maturo per lasciar partire il giocatore capace di segnare 28 gol in 57 partite nella capitale. Oltremanica lo aspettava a braccia aperte proprio Pochettino, suo allenatore all'Espanyol. Un'esperienza da cogliere al volo perchè a 27 anni e ancora tanto da dimostrare, Southampton, la Premier, e un progetto serio e competente, non potevano essere rifiutati. Un lento percorso di inserimento in un gruppo già ben rodato, capace di iniziare la stagione a mille, anche senza il reale contributo di Osvaldo. Pian piano, partita dopo partita, il livello delle prestazione è iniziato a lievitare, il primo gol contro il Crystal Palace ha dato la spinta giusta per proseguire sulla retta via. Eppure qualcosa pareva bloccare la fantasia e l'estreo del nazionale italiano. Con il City, lo scorso week end, è arrivata però una delle sue reti meravigliose, dribbling a ripetizione e tiro a giro di rara bellezza a scavalcare Pantimillion, che ha di fatto annunciato al St Mary's e all'Inghilterra che Osvaldo stava tornando.
A parlare non è stato l'attaccante, ma il suo tecnico che in un'intervista rilasciata al Southern Daily Echo ha spiegato il processo di inserimento dell'ex Roma e i margini di crescita da qui a fine stagione:" E' un giocatore che sta crescendo e lo sta facendo molto bene. Non è semplice adattarsi alla Premier, ma lui sta lavorando duro per tornare ai suoi livelli". Indubbio che la volontà di Pablo sarà ottenere la chiamata per il mondiale brasiliano, nel cui girone figurerà tra l'altro anche l'Inghilterra di Hodgson:" E' un elemento importante della sua nazionale e il suo obiettivo è il mondiale, le sue abilità qui lo rendono un attaccante da tenere d'occhio perchè può fare davvero la differenza". Sul suo carattere non sempre nelle righe Pochettino ribadisce la professionalità di Osvaldo:" Ognuno ha il proprio carattere, di lui posso solo dire che ha una passione per il gioco straordinaria, ha un cuore enorme ed è spinto da un fuoco che mette a disposizione del gruppo ogni volta che scende in campo. Sta maturando, sta migliorando settimana dopo settimana e noi siamo soddisfatti del suo atteggiamento dentro e fuori dal campo".