Il tempo dell'attesa. L'Italia aspetta, ansiosa, che la sorte sveli l'arcano. Chi sulla strada degli azzurri al Mondiale verdeoro? Scruta le lancette, che lente segnano il tempo. La linea di demarcazione, il passaggio dal dubbio alla certezza. Scorre così, lentamente, par quasi non muoversi. Accade spesso quando si vorrebbe invece una risoluzione veloce. E allora emergono interrogativi, prospettive, un briciolo di paura. Si prova, si simula, si analizza. Possibilità, accoppiamenti, dubbi. Chi evitare? Chi sperare? Un'urna benevola agevolerebbe il compito? Conviene forse, proprio per sviare l'attenzione da quel poco che manca, osservare il passato. I gironi delle precedenti rassegne iridate, per scovare motivi di ottimismo e insidie impreviste.

2002 – Incubo coreano – Il Trap guida un gruppo fondato sulla classe di Totti e Del Piero e sulla straripante potenza di Vieri. La sorte pone sulla strada degli azzurri Ecuador, Messico e Croazia. Sulla carta i più temibili proprio i rosso-crociati, gruppo di talento, altalenante. L'Italia esordisce contro i sudamericani, meno pericolosi allora di quanto non lo siano oggi. Uomo di maggior spicco era Kaviedes, visto nel nostro calcio con la casacca del Perugia. Vittoria griffata Bobo Vieri. Lo scivolone arriva invece nella sfida tutta europea. Olic punisce gli azzurri e costringe Trapattoni a giocarsi il passaggio del turno nell'ultimo incontro. Il pareggio, 1-1, col Messico, gol di Del Piero, permette alla nostra nazionale di approdare agli ottavi. Lì si consuma la disfatta azzurra. I padroni di casa della Corea, spinti dal pubblico, rimontano il gol di Vieri e, nel supplementare, grazie al golden-gol di Ahn cacciano gli azzurri dal Mondiale. La partita passa alla storia per l'arbitraggio estremamente “casalingo” di Byron Moreno.

2006 – Il sogno diventa realtà – Il lieto fine a casa dei nemici più odiati. L'Italia giunge in Germania sulla scia di una dilaniante polemica interna. É l'anno di Calciopoli e dei veleni. Processi, sim, squalifiche. Il calcio italiano, scosso, sembra al punto di non ritorno. La Nazionale si compatta attorno a Lippi e chiusa nel suo guscio allontana sibili negativi. Passeggia nel girone. Ghana, Stati Uniti e Repubblica Ceca nel raggruppamento azzurro. L'esordio con gli africani è segnato dalla parabola di Pirlo e dal contropiede di Iaquinta. L'unico brivido giunge con gli Stati Uniti. In dieci, espulso De Rossi, regge la nostra rappresentativa e strappa un punto importante. Il 2-0 ai cechi sancisce il passaggio come primi della classe. Dagli ottavi in poi la storia è nota. Gli occhi di Totti con l'Australia, Toni e l'Ucraina, l'urlo di Grosso e il cielo tinto d'azzurro sopra Berlino. Campioni del Mondo.

2010 – Il periodo buio – Torna Lippi, per tornare sul trono. L'Italia prova a ricreare il mix perfetto capace di conquistare la terra teutonica. Ricostruire le indistruttibili mura del passato. Ma quel che appare sulla carta non si trasmette in campo e arriva un'eliminazione clamorosa. Il sorteggio, benevolo, riserva agli azzurri tre compagini ampiamente alla portata. Paraguay, Nuova Zelanda, Slovacchia. Il doppio 1-1 nei primi due confronti mette alle corde la nazionale di Lippi. Decisivi sono quindi gli ultimi novanta minuti contro la Slovacchia. Soccombe la nostra nazionale, prova a reagire con Di Natale – Quagliarella, ma è costretta a cedere. 3-2 il finale e mesto ritorno in patria. Finisce quel giorno l'era di Lippi alla guida della nostra rappresentativa.

Parte, da quel momento, il corso Prandelli, capace di regalare emozioni e bel gioco. L'Europeo, perso in finale con la Spagna, la Confederations conclusa sul podio, alla pari dei più grandi. Resta ora l'ultimo balzo, quello che porta nel gota della massima competizione iridata. Il primo passo, forse addirittura il più atteso, è proprio il sorteggio di Bahia. Conoscere i “nemici”, per studiarli, analizzarli, combatterli. Senza fare troppo previsioni, senza paure, col giusto rispetto. Chi può dire che un'urna malevola sia poi così dannosa? Non è stato forse un pari con la Nuova Zelanda a estromettere gli azzurri dall'ultimo Mondiale?