Il tempo dell'attesa. L'Italia aspetta, ansiosa, che la sorte sveli l'arcano. Chi sulla strada degli azzurri al Mondiale verdeoro? Scruta le lancette, che lente segnano il tempo. La linea di demarcazione, il passaggio dal dubbio alla certezza. Scorre così, lentamente, par quasi non muoversi. Accade spesso quando si vorrebbe invece una risoluzione veloce. E allora emergono interrogativi, prospettive, un briciolo di paura. Si prova, si simula, si analizza. Possibilità, accoppiamenti, dubbi. Chi evitare? Chi sperare? Un'urna benevola agevolerebbe il compito? Conviene forse, proprio per sviare l'attenzione da quel poco che manca, osservare il passato. I gironi delle precedenti rassegne iridate, per scovare motivi di ottimismo e insidie impreviste.
2006 – Il sogno diventa realtà – Il lieto fine a casa dei nemici più odiati. L'Italia giunge in Germania sulla scia di una dilaniante polemica interna. É l'anno di Calciopoli e dei veleni. Processi, sim, squalifiche. Il calcio italiano, scosso, sembra al punto di non ritorno. La Nazionale si compatta attorno a Lippi e chiusa nel suo guscio allontana sibili negativi. Passeggia nel girone. Ghana, Stati Uniti e Repubblica Ceca nel raggruppamento azzurro. L'esordio con gli africani è segnato dalla parabola di Pirlo e dal contropiede di Iaquinta. L'unico brivido giunge con gli Stati Uniti. In dieci, espulso De Rossi, regge la nostra rappresentativa e strappa un punto importante. Il 2-0 ai cechi sancisce il passaggio come primi della classe. Dagli ottavi in poi la storia è nota. Gli occhi di Totti con l'Australia, Toni e l'Ucraina, l'urlo di Grosso e il cielo tinto d'azzurro sopra Berlino. Campioni del Mondo.
Parte, da quel momento, il corso Prandelli, capace di regalare emozioni e bel gioco. L'Europeo, perso in finale con la Spagna, la Confederations conclusa sul podio, alla pari dei più grandi. Resta ora l'ultimo balzo, quello che porta nel gota della massima competizione iridata. Il primo passo, forse addirittura il più atteso, è proprio il sorteggio di Bahia. Conoscere i “nemici”, per studiarli, analizzarli, combatterli. Senza fare troppo previsioni, senza paure, col giusto rispetto. Chi può dire che un'urna malevola sia poi così dannosa? Non è stato forse un pari con la Nuova Zelanda a estromettere gli azzurri dall'ultimo Mondiale?