Per chi abbia ancora dubbi su quale sia il campionato più bello e combattuto al mondo, la risposta pare sempre più ovvia. La Barclays Premier League sta vivendo un inizio di stagione tra i più equilibrati degli ultimi anni. Si vince, si perde, si cade tra le mura amiche e si fanno colpacci in trasferta da capogiro. Le prime otto squadre, statistiche alla mano, sono raccolte in sei punti, dato più basso dalla stagione 2000/2001 quando il divario era di appena quattro punti. La capolista Arsenal è riuscita a mantenere un ruolino di marcia costante certo, ma la sconfitta dell'Old Trafford, conseguenza di una prestazione non brillante e di un Manchester United che sta risalendo dal pantano di metà classifica, sono il sintomo evidente che di pronostici non se ne potranno fare. Il cambio in panca di City, Red Devils, Chelsea, ed Everton, solo per citare le prime della classe, è stato il fattore principale nell'incertezza di questa prima fase di campionato, con le squadre costrette a partire con il freno a mano tirato o a sorprendere le rivali sfruttando l'euforia del cambiamento, vedi i Toffees. Nelle ultime cinque partite solo la sopresa Southampton, ormai non più tanto sorpresa perchè il progetto di Mauricio Pochettino, la miglior difesa del torneo ( 5 gol subiti), e le chiamate in nazionale di Lallana, Jay Rodriguez e Lambert, confermano la bontà della cavalcata dei Saints, e lo United di David Moyes, non hanno perso.

Problemi di gioco per il Chelsea di Mourinho, lontano dalla forma migliore, e capace di fare un punto in due partite con Newcastle e in casa con il West Bromwich, in quest'ultima occasione grazie ad un rigore inesistente concesso in pieno recupero. E allora in questo clima di instabilità ecco spuntare le squadre del Mersey, con il Liverpool secondo, trascinato da un gruppo sempre più solido e da quella coppia gol, Suarez-Sturridge, che pare possa dire molto fino a fine stagione. L'Everton dal canto suo, ha trovato in Roberto Martinez un tecnico affidabile, solido e con un sistema di gioco collaudato. Con "poche sterline" i Toffees sono riusciti a sorprendere al Goodison, fortezza finora inespugnata, sia i Blues che il Tottenham, fermato su un abulico 0-0.

Il Tottenham. Già. Gli Spurs sembravano poter partire con i favori dei pronostici grazie ad un mercato da top team, nonostante l'addio a Bale. Invece la squadra di Villas Boas arranca il settima posizione ( solo cinque punti però dalla vetta), a causa di un attacco poco efficace e la scelta assurda di tenere fuori Defoe, preferendo lo spagnolo Soldado, a segno si, ma spesso di rigore. Difesa granita ok, ma i punti si fanno segnando e vincendo. Peggio però è riuscito a fare il Manchester City del neo tecnico Pellegrini, 19 punti, ma dalle parti dell'Etihad o si vince o si perde, 6 vittorie, un solo pareggio e ben 4 sconfitte. In casa una macchina perfetta, in trasferta però la classifica è sconfortante. 15esimo posto, appena 4 punti in sei uscite e dieci gol subiti. Ultima sconfitta in ordine di tempo quella allo Stadium of Light con il Sunderland. Da film horror quella in casa del neopromosso Cardiff.

Non sorprende quindi che alle spalle delle famose otto ci sia una lotta serrata per inserirsi nello posizioni nobili di classifica. Il Newcastle è li a due punti di distanza dal City e nelle ultime due giornate ha battuto il Tottenham in trasferta e il Chelsea al St James', riuscendo a strappare un punto davanti al proprio pubblico anche al Liverpool. Onore della cronaca va però anche al West Bromwich dell'ex Red Clarke. Squadra bella da vedere, divertente, ostica da affrontare dal centrocampo in giù, e capace di far punti allo Stamford Bridge, all'Old Trafford e in casa con i Gunners. In coda il Sunderland sta ritrovando la retta via con la cura Poyet, e apparte il Crystal Palace, ancora senza guida tecnica, tutte le squadre dal Fulham allo Stoke, dal West Ham dello "zio" Sam Allardyce, fino alle neopromosse Hull e Cardiff, i gallesi dello Swansea, l'altalenante Aston Villa e la mina vagante Norwich, se la giocheranno fino all'ultima giornata promettendo di togliere punti a chi sta più in alto.

In settimana sono arrivate le parole di tanti esperti di calcio inglese che hanno potuto solo confermare questo andamento stagionale. Clive Allen, ex attaccante del Tottenham e ora assistente in prima squadra ha confermato l'impossibilità di stabilire le favorite al titolo:" E' praticamente impossibile ad oggi dire chi lotterà per il titolo, è la Premier più equilibrata che mi ricordi negli ultimi anni". Le sorprese per l'ex Spurs non mancheranno:" Credo che da qui a fine stagione ci saranno ancora tantissime sorprese, nessun risultato è scritto, per questo il campionato inglese è quello che è". L'allenatore del Charlton Iain Dowie si è accodato alle dichiarazioni di Allen proseguendo:" Stabilire le prime sei è difficile e onestamente credo che qualche grande squadra sarà costretta a rinunicare alla Champions League. Ci sono state squadre che hanno speso molto, si sono rinforzate e chiedono spazio li in alto". Un altro finale come quello di due stagioni fa con il City campione all'ultimo respiro?:" Sarà una battaglia serrata fino all'ultimo match e non mi sento di escludere la possibilità di rivivere quel finale di stagione con la vittoria del titolo all'ultimo secondo". Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'ex Liverpool ed Ipswich John Scales:" L'altro giorno guardavo alcune statistiche che mettevano il risalto il fatto che tutti hanno battuto qualcun'altro, questo fa capire quanto sia fantastica la Premier League. Credo che tanto equilibrio e tante domande su chi la spunterà, chi tornerà in alto e chi sarà costretto a perdere punti, rendano questa stagione davvero elettrizzante. E' il bello del "football"." Scales no ha dubbi:" La Premier è cosi piena di colpi di scena, per me è il campionato più bello del mondo".