La Grecia ce l’ha fatta! Con l’1-1 maturato alla National Arena di Bucarest la selezione ellenica riesce a staccare il pass per i Mondiali che si svolgeranno in Brasile nel 2014. Alla rete iniziale di bomber Mitroglou segue il comico autogol di Torosidis che non cambia la sostanza permettendo comunque ai ragazzi di Fernando Santos di qualificarsi per la terza volta nella propria storia alla rassegna iridata per Nazionali, dopo le opache prestazioni alle edizioni 1994 e 2010, entrambe terminate con l’eliminazione alla fase a gironi. Il pareggio basta all’undici ellenico in virtù del 3-1 conquistato con le unghie e con i denti al Karaiskakis nel match dell’andata. Per la Romania l’eliminazione è cocente, soprattutto dopo una buona partenza, tutta fatta di cuore e agonismo.

LA ROMANIA PARTE FORTE, MA I GRECI SONO ATTENTI

Come da previsione è appunto la selezione di Piturca a cercare di fare la partita sin dalle prime battute dell’incontro, premendo sull’acceleratore al fine di sfruttare le incursioni di Torje e la vena realizzativa di Stancu e Marica. I romeni partono forte e cercano di far male alla squadra di Santos, un po’ impacciata nei primi minuti di gioco. Al 6’ è proprio Torje a cercare l’immediato vantaggio della propria squadra, con un sinistro al fulmicotone che finisce di poco a lato della porta difesa da Karnezis. La furia romena sembra però il classico fuoco di paglia, infatti la Grecia astutamente contiene e cerca di ripartire quando può per far male all’undici di Piturca. Al 17’ arriva la prima vera occasione per gli ellenici: Holebas sfrutta un improvviso break per presentarsi di fronte alla porta romena, l’estremo difensore Tatarusanu compie un miracolo deviando un pallone indirizzato all’angolino basso alla propria sinistra.

MITROGLOU-GOL, ROMANIA GELATA

È il preludio a ciò che accade al minuto numero 23’, un episodio che taglia le gambe ad ogni velleità di rimonta dei padroni di casa. Ancora protagonista è il bomber Mitroglou, già a quota ventuno gol in stagione (e siamo ancora a novembre!): illuminante lancio del sempreverde Karagounis, tipico esempio di calciatore la cui classe non viene intaccata dall’incedere degli anni, che innesca il taglio sul filo del fuorigioco dell’attaccante dell’Olympiakos, che tutto solo davanti a Tatarusanu non sbaglia. 0-1 Grecia e fuoco già spento, per la Romania si prospetta una rimonta davvero improbabile.

E’ una rete che confonde, e non poco, le idee della squadra di Piturca. I padroni di casa si innervosiscono, cercano di giocare il pallone ma vengono frenati dall’improvvisa fretta che deriva irrimediabilmente dal calo di morale che si accusa dopo una rete subita, e soprattutto dopo che per qualificarti devi farne quattro. I gialli non vengono aiutati neppure dai propri sostenitori, che, nella figura di qualche cretino, si fanno notare negativamente per un petardo scoppiato dalle parti dell’estremo difensore greco Karnezis, per fortuna illeso e appena stordito dal lancio dell’incivile tifoso di casa. Il primo tempo si conclude con questa immagine non molto edificante e con i romeni che devono in tutti i modi aggrapparsi alla forza della disperazione per cercare la rimonta.

NELLA RIPRESA IL GROTTESCO TOROSIDIS NON CAMBIA IL MATCH

La ripresa inizia con la Romania avanti per cercare di ribaltare il difficilmente colmabile svantaggio attaccando, ma inevitabilmente ogni assalto verso la porta di Karnezis si risolve in un nulla di fatto, dovuto alla troppa furia agonistica dei gialli. Ma al 55’ accade un episodio che potrebbe cambiare la partita: palla filtrante verso il centro dell’area greca dove c’è Torosidis, che invece di spazzare via la palla lancia verso la porta di Karnezis ingannandolo con una parabola imprendibile quanto tragicomica, provocata anche da uno scontro tra il difensore ed un compagno di reparto. La Romania pareggia e inizia a credere alla rimonta, davvero sfortunata l’autorete del terzino della Roma.

La squadra di casa si dimostra però poca cosa, Piturca prova a cambiare le carte in campo Niculae al posto di un Torje non troppo incisivo, ma è davvero troppo poco per pensare di impensierire i greci, padroni del proprio vantaggio fino al fischio finale che manda tutti sotto la doccia. La Grecia si qualifica per Brasile 2014, alla Romania resta un augurio per la prossima edizione di Russia 2018 e per le qualificazioni agli Europei 2016.