È un Deschamps amareggiato quello che si presenta in conferenza stampa dopo il rovescio contro l'Ucraina, un 2-0 che mette a serio rischio la qualificazione al prossimo Campionato del Mondo in Brasile. A vent'anni dal nefasto ko casalingo contro la Bulgaria che costò Usa '94, rischia seriamente di concretizzarsi la tradizione che vuole la Francia in grande difficoltà ad affrontare gli spareggi. La sconfitta di Kiev non è comunque venuta per caso: una squadra, quella francese, che non è praticamente mai stata pericolosa e che è andata letteralmente in crisi dopo il primo gol degli avversari.

DESCHAMPS: "GUARDARE OLTRE" - Difficile il compito di infondere fiducia a un ambiente scosso dal risultato di ieri, ma il ct dei Bleus non vuole arrendersi e pensa già alla gara di ritorno di martedì prossimo a Saint-Denis: "Questa è stata la prima tappa, manca ancora la seconda. Loro si sono impegnati nel metterci in difficoltà, applicando un calcio falloso e aggressivo che ci ha impedito di fare la partita. La cosa importante adesso è che i tifosi siano i primi a credere nella rimonta, non servono atteggiamenti di resa: occorre che sostengano i ragazzi a vincere la prossima partita. Le occasioni le abbiamo avute, poi dopo il loro vantaggio siamo andati in barca e loro hanno preso fiducia. Dopo questa partita l'Ucraina ha la miglior posizione, ma ci sono ancora 90 minuti da disputare".

FOMENKO: "VIVIAMO NEL PRESENTE" - Non può che essere orgoglioso il ct ucraino Fomenko dopo la vittoria contro i francesi, ma ora è atteso dal difficile compito di mantere altissima la concentrazione dei suoi in vista del return match: "In vista di Saint-Denis dovremo trovare un'altra ricetta perché quella di stasera non funzionerà più. I ragazzi hanno capito che in questa partita contava molto l'aspetto psicologico. Ho il rammarico di non aver realizzato il terzo gol, ma sapremo se questo risultato è decisivo soltanto dopo la gara di ritorno. Sarebbe fantastico andare in Brasile, ma per saperlo dovremo aspettare ancora un po'. Il nostro segreto è che non pensiamo più al passato, ma siamo nel presente". Non manca una battuta ironica rivolta agli avversari: "Quando si è svolto il sorteggio erano contenti per aver preso noi, adesso condividiamo le loro sensazioni".

MEDIA FRANCESI: "IL BRASILE SI ALLONTANA" - Sembra già rassegnata al triste destino dell'eliminazione la stampa francese che non offre speranze, se non ridotte al lumicino, di compiere la rémontée. "Qualificazione dei Bleus compromessa" intitola Le Parisien, sulla stessa linea Le Monde con un'inequivocabile "Il Brasile è sempre più distante". L'Equipe scrive: "Siccome resta ancora una partita, le speranze sono sempre consentite. Ma considerando la prova offerta a Kiev, invertire la tendenza avrebbe del miracoloso. Il pubblico francese farà bene a trovare l'ispirazione per surriscaldare l'ambiente in vista della partita di ritorno". Va giù duro Libération, il cui titolo è "I Bleus ridono giallo": si legge, in un linguaggio fortemente poetico, che "l'autunno ucraino è penetrato nei nostri cuori in un languore monotono", parlando a proposito della prestazione di Kiev di "gara miserabile".