Ci siamo ormai, stiamo arrivando all’atto finale delle qualificazioni per i mondiali brasiliani del 2014. Alle ventuno squadre che hanno già staccato il pass per la rassegna iridata se ne aggiungeranno altre undici, i cui nomi usciranno dai playoff, due dei quali saranno intercontinentali e vedranno contrapposte, per la doppia sfida Asia-Sud America, Giordania ed Uruguay (la gara d’andata, giocata ad Amman, ha visto i sudamericani passeggiare sui malcapitati padroni di casa, travolti da un roboante 0-5) mentre nel doppio confronto CONCACAF-OFC vedremo contendersi un biglietto per il Brasile il Messico e la Nuova Zelanda (asfaltata con un perentorio 5-1 nell’andata all’Azteca). Per l’area posta sotto l’egida della UEFA restano quattro posti da occupare, con otto squadre pronte a sfidarsi in due gare, col meccanismo dell’andata e ritorno come per gli spareggi Interzona. Tra i quattro confronti uno dei più attesi ed incerti è quello tra Grecia e Romania.
QUI GRECIA - Gli ellenici si presentano a questo doppio confronto come la migliore delle seconde classificate nei gironi: ben venticinque i punti accumulati dalla compagine allenata dal portoghese Fernando Santos (appaiata in testa alla già qualificata Bosnia, che ha prevalso per miglior rendimento negli scontri diretti), poi ridotti a diciannove, poiché essendoci un girone da cinque squadre ci sarebbe stata una disparità nel conteggio finale, dunque la UEFA ha eliminato i punti raccolti nelle sfide con la sesta classificata di ogni raggruppamento.
La Grecia si è fatta notare per aver assunto un atteggiamento tattico parecchio accorto, puntando soprattutto a mantenere l’ordine in campo attuando bene la fase difensiva: può infatti vantare la miglior difesa tra tutte le seconde classificate (solo quattro le reti incassate in otto incontri), caratteristica che ha fatto del quartetto arretrato greco uno dei più apprezzati anche a livello di individualità, essendoci alcuni giocatori che militano in club di un certo spessore.
Nella bacheca della selezione dell’Ellade spicca il trionfo continentale del 2004, quando dopo un’incredibile cavalcata i ragazzi allora guidati da Otto Rehhagel vinsero il trofeo battendo in finale i padroni di casa del Portogallo tra lo stupore e l’ammirazione dei tifosi di tutta Europa, i quali videro una piccola ‘cenerentola’ dei Campionati Europei eliminare nazionali come Francia e Repubblica Ceca prima di giungere all’atto finale.
La Grecia ha partecipato solamente in due occasioni alla rassegna iridata, arrivando in entrambe al primo turno: al debutto ad Usa ’94 seguì la partecipazione ai mondiali di Sudafrica 2010, ancora con Rehhagel in panchina, che compì un mezzo miracolo riuscendo a qualificare la propria nazionale adottiva alla massima competizione.
Per la sfida di andata, che si giocherà allo stadio Karaiskakis di Atene, il ct Santos deve fare i conti con numerose assenze: alla defezione di Spyropoulos si affianca un’indisponibilità davvero pesante, poichè in difesa mancherà il centrale dello Schalke 04 Papadopoulos, così come il suo omonimo dell’Olympiakos Pireo. Assenti anche gli ‘italiani’ Fetfazidis e Panagiotis Kone, militanti rispettivamente nel Genoa e nel Bologna.
Sicuramente gli ellenici punteranno sul goleador della Champions Mitroglou e sull’imbattibilità della propria difesa in casa (nessuna rete subita tra le mura amiche) oltre che su un gioco oramai collaudato. Sarà fondamentale vincere per evitare sorprese in Romania nella gara di ritorno.
ROMANIA, L’OBIETTIVO E’ SEGNARE – La Romania arriva alla trasferta del Karaiskakis dopo il secondo posto nel proprio girone. I gialli sono riusciti a qualificarsi per i playoff dopo un ottimo rendimento nel proprio raggruppamento, che li ha visti chiudere davanti a mine vaganti quali Ungheria e alla favorita Turchia, e dietro solo all’inarrivabile Olanda, dominatrice del gruppo D.
La selezione del vecchio volpone Victor Piturca, già ct rumeno nel 2008 ai Campionati Europei di Austria e Svizzera (in Italia ricordiamo il confronto con quella Romania, terminato 1-1) e alla terza esperienza con la propria Nazionale, cercherà di segnare in quello che è un po’ il Fort Apache di queste qualificazioni europee, poiché, come abbiamo detto, la Grecia non ha subito una singola rete in casa.
I rumeni mancano la qualificazione alla fase finale della Coppa del Mondo da ben 16 anni: l’ultima partecipazione risale infatti a Francia ’98, quando la selezione allenata da Iordanescu (proprio Piturca vi subentrerà al termine della rassegna iridata) arrivò a superare i gironi ma si fermò agli ottavi di finale. Il miglior risultato di sempre risale all’edizione precedente, poiché la Romania, già allora allenata dall’ex Steaua Bucarest, riuscì a spingersi fino ai quarti di finale, prima di essere eliminata dalla Svezia solo dopo i calci di rigore; quella Nazionale annoverava elementi come Popescu, Munteanu ma soprattutto il geniale fantasista Gheorghe Hagi.
La squadra di Piturca ha perso solo una volta in trasferta nelle gare giocate nel girone, forte di un modulo, come il 4-2-3-1, che tanto bene sta facendo da un paio di anni a questa parte (leggasi Bayern e Dortmund) e su giocatori chiave come il giovane Chiriches ma anche l’esperienza di Rat e del sempreverde Ciprian Marica. Spicca la rinuncia a convocare il laziale Radu ma soprattutto quella di Adrian Mutu, che non ha ancora timbrato il proprio cartellino con l’Ajaccio ma rimane pur sempre il miglior marcatore di tutti i tempi della propria Nazionale.
La gara è di quelle dall’incerto pronostico, parte leggermente favorita la formazione di casa per la sua impermeabilità difensiva e per il sostegno del proprio pubblico. La Romania potrebbe sfruttare i mille stratagemmi del proprio esperto tecnico per provare a segnare un gol, poiché anche un 1-1 starebbe benissimo agli ospiti, che punteranno sicuramente a giocarsi il tutto per tutto nella gara di ritorno.