Per molti è il campionato più spettacolare e imprevedibile d'Inghilterra. Per i tifosi delle 24 protagoniste una maratona interminabile, con l'obiettivo di puntare al bottino grosso o sopravvivere. Per le squadre che vi prendono parte è un purgatorio infinito, una lotta serrata per rimanere nella categoria o puntare al paradiso della Premier League. In ogni caso si chiama Championship. Mesi e mesi di partite, scontri diretti, scontri infuocati, battaglie storiche, infortuni, ritorni di fiamma, cavalcate trionfali e cadute rovinose. Dopo quindici partite è tempo per tutti club di stilare un primo bilancio di stagione per capire dove si può arrivare e per cosa dover lottare. Questa volta la classifica si ribalta. Si parte dal fondo. Fanalino di coda il neopromosso Yeovil Town di Gary Johnson. I Glovers stanno faticando in maniera assurda a trovare la chimica giusta per affrontare questo campionato. Due vittorie appena, e la sensazione che la vittoria ai playoff dell'anno scorso sia stata un'enorme condanna. Attacco abulico, 9 le reti realizzate, tre delle quali nella partita più bella vista all'Huish Park nella vittoria con il Nottinham per 3-1. Troppo poco un momento di gloria per rimanere a galla. Upson e compagni sono avvisati.Restano nelle sabbie mobili dei bassifoni anche il Barnsley e lo Sheffield Wednesday. La squadra di Flitcroft ha la peggior difesa, 31 gol subiti, ma è reduce da un filotto di quattro risultati utili consecutivi, tre pareggi, e sta provando a ricompattarsi dopo il bel successo dell'Oakwell con il Boro, trascinato dal bomber Chris O'Grady., 7 per lui finora. Gli Owls di Dave Jones hanno gli stessi punti, 11, del Barnsley, ma possono contare su una distribuzione offensiva di maggior rilievo con Fryatt, Zayatte e Antonio sugli scudi. La classifica però è deficitaria e una scossa è necessaria per rispettare il buon nome di uno dei club più antichi d'Inghilterra (1867).
Due punti più su il Doncaster, vincitore dello scorso campionato di League One, ma ancora in balia, come lo Yeovil, dell'adattamento ad una lega ben diversa e complessa. La squadra di Dickov ha collezzionato 4 punti nelle ultime cinque, appena tre i gol segnati, stesso numero di reti di Federico Macheda, chiamato a rilanciarsi in questa nuova avventura con i Vikings. A 14 il gruppo formato da Millwall, Charlton e Birmingham. Le ultime due hanno recenti ricordi della Premier, ma il ruolino di marcia sempre altalenante ha costretto sia la squadra di Powell che quella di Clark ad alzare bandiera bianca in questo avvio. Stesso discordo per i Lions di Lomas, partiti per salvarsi, ma a secco di vittorie da troppe settimane. Sguardo più in alto e sembra davvero di trovarsi in Premier League. Middlesbrough e Bolton hanno scritto pagine interessanti nella massima categoria, eppure le cose non sembrano affatto girare. Il Boro è stato affidato al traghettatore Mark Venus dopo l'addio a Tony Mowbray. I risultati al Riverside sono arrivati, 7 punti nelle ultime tre uscite, ma manca la continuità in trasferta per puntare alle stelle e tornare la squadra che faceva furore a cavallo tra 2004 e 2006. In ripresa il Bolton degli ex Liverpool Jay Spearing e David Ngog, reduce da due vittorie consecutive trascinato da Beckford.
Metà classifica ad un passo dal fondo e ad uno dalla gloria l'Huddersfield, il Bournemotuh e il Blackburn. I Terriers, trascinati nelle prime partite da Vaughan, hanno subito una pericolosa frenata che li vede con un magro bottino di tre punti nelle ultime 5 partite. Peccato perchè la squadra di Eddie Howe aveva ben figurato in avvio, mostrando una buona difesa e un Hammill in stato di grazia.. Il Bournemouth non naviga in acque più tranquille, eppure l'imprevedibilità offensiva di Pitman e Grabban, 8 gol in due, garantisce sicurezza per il proseguio della stagione. Deve ancora capire cosa vuole fare da grande il Blackburn di Gary Bowyer. In squadra il talento cristallino di Jordan Rhodes, capocannoniere di Championship con 9 reti, ma poco assistito da un gruppo che ha dimostrato di mancare di personalità in diverse occasioni, vedi il pesante 3-0 all'Amex Stadium con il non brillante Brighton di questo periodo. A 20 punti l'Ipswich di Mick McCarthy. 12esimo posto, che pare essere l'habitat ideale dei Blues nelle ultime stagioni. Eppure il salto di qualità sembra poter essere alla porta di Daryl Murphy e co. Un punticino sopra il già citato Brighton, sorpesa della passata stagione, ma costretto a fare i conti per l'arduo compito che si chiama riconferma. La squadra del sud pare in netta ripresa, 2 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 4, coach Garcia sta ritrovando poco a poco la bussola per tornare protagonista.
Stesso ruolino di marcia il Wigan, reduce dalla vittoria con lo Yeovil e dalla prestazione superba nel secondo tempo di Europa League in casa del Rubin. Owen Coyle chiede un vero bomber, l'unico tassello mancante per puntare al ritorno in Premier. Gennaio si avvicina, bisogna solo resistere con quello che si ha in casa. A pari punti, 22, troviamo anche il Derby County di Steve McLaren. Che meraviglia sarebbe poter ammirare i "bianchi" tornare a lottare con Leeds, Liverpool e chi più ne ha più ne metta, come nei magici anni '70. Il Pride Park ha preso il posto del Baseball Ground, storica casa del Derby, eppure la magia resta immutata quando in campo scendono i Rams. E' li anche il Leeds United di McDermott che o vince o perde, appena due infatti i pareggi, potendo contare su un attacco importante guidato da Ross McCormack, 8 gol, e da una difesa troppo allegra in trasferta, 12 gol subiti in 8 partite. Tre di questi sono arrivati nello scontro con il Derby perso 3-1.Con un pò di equilibrio tra i reparti i playoff sono un obiettivo concreto. A 23 punti anche il Watford del nostro Gianfranco Zola. Squadra piacevole da guardare al Vicarage Road, ma estremamente perforabile quest'anno. L'ultima vittoria risale al 5 ottobre scorso con l'Huddersfield. Da allora qualcosa sembra essersi inceppato nei piani di "Magic Box". Squadra tanto cara ai tifodi italiani visti i tanti nomi ben noti alla serie A, da Cassetti ad Angella, da Forestieri a Faraoni, fino a Fabbrini. La qualità non manca, Deeney è una macchina da gol, bisogna solo tornare al successo e ripartire con lo spirito giusto.
In piena zona playoff, al sesto posto, troviamo il Reading di Nigel Adkins. Anche da queste parti la vittoria manca da un pò, ma l'ottimismo per continuare a stupire non manca di certo. Adam Le Fondre non sta facendo mancare il suo contributo in attacco, le soluzioni però non mancano ai Royals che possono contare sulla fantasia di Robson-Kanu, sull'esperienza di Guthrie, la potenza di Pogrebnyak e la velocità del jamaicano McLeary. Al quinto posto a 26 punti veleggia il Nottingham Forest di Brian Clough.... ops. Errore, si spera perdonabile, perchè nella testa il ricorso di quella squadra è vivo come non mai. Billy Davies è al timone da diversi anni e stagione dopo stagione il sogno è ritrovare il Forest a dar battaglia in Europa. Al momento la squadra c'è, è viva e piena di talento. Cox, Landsbury, Reid e Mackie sono gli uomini giusti per risalire la china. Meno spettacolare ma più concreto il Blackpool di Paul Ince. Il "figlioletto" Tom è costantemente circondato da voci di mercato, perchè il giocatore è di altissimo livello. Al Bloomfield Road intanto si godono le sue giocate e i suoi gol che, con il contributo di Best, del navigato Stephen Dobbie e di Chris Basham, vogliono tornare in Premier per provare a convincere Ince a rimanere ancora con i Tangerines.
La batteria che guida la classifica è un connubio perfetto di solidità, gioco spettacolare e imprevedibilità ai blocchi di partenza. Difesa da 10 e lode è quella del Qpr del santone Harry Redknapp, 8 gol subiti in 15 partite, che diventano due appena nelle sfide al Loftus Road. Simpson e Assou-Ekotto sono giocatori da Premier e stanno facendo la differenza nel reparto. Dunne, Onuoha e Hill stanno giocando un ruolo da protagonista insieme al portiere Green per preservare l'imbattibilità interna. Davanti Austin, ex Burnley, è una certezza per la Championship, Jenas e Hoilett tanta roba. La Premier aspetta con ansia il ritorno dei Rangers. Spettacolo e gol al King Power Stadium dove il Leicester di Nigel Pearson sta disputando una delle migliori stagioni degli ultimi anni. La sconfitta interna con il Nottingham grida vendetta, eppure nessuno sembra poter dubitare delle potenzialità di Nugent e compagni. La squadra pare costruita con criterio perfetto. I risultati hanno premiato il lavoro di Pearson, che pare solido anche in trasferta dove meglio ha fatto solo il Burnley. Comanda la corsa proprio l'ultimo citato. I Clarets di Sean Dyche stanno disputando un campionato finora straordinario. Il Turf Moor sta assistendo ad un miracolo sportivo. Occhio però a non farsi sentire dal mastino Dyche che in questa squadra ha riversato tutta la sua voglia di successo. Danny Ings è il trascinatore e il bomber di questo Burnley, eppure è la collettivià che sta premiando il lavoro settimanale. Già qualche settimana fa si era parlato di questo progetto vincente. La speranza della calda tifoseria di Burnley è di poter alzare al cielo la coppa e provare a spaventare un giorno i giganti di Premier.