"We are top of the league" (Siamo i migliori del campionato). Così recitavano in coro i tifosi dei Gunners mentre si apprestavano ad uscire dai cancelli dell'Emirates Stadium, dopo l'ennesima prova convincente della loro squadra ai danni delle furie rosse del Liverpool. Prova convincente che ha portato gli uomini di Arsene Wenger ad allungare fino a cinque lunghezze il vantaggio in classifica sul Chelsea dell'ex Special One, ora ribattezzato "Happy One". Infatti, dopo dieci giornate l'Arsenal è sempre più capolista della Premier League. E' indubbiamente la squadra che gioca il miglior calcio ed è meritatamente la squadra da rincorrere.

"We are top of the league" cantavano i tifosi dunque. "Siamo i migliori", ma non "vinceremo il campionato". Voi vi chiederete che differenza ci può essere tra queste due affermazioni. Bè, a Londra, sponda Arsenal, è una differenza che sanno benissimo. Nessuno oserebbe sbilanciarsi così tanto, ovviamente anche perché il campionato è ancora molto lungo, ma soprattutto i motivi sono da ricercare nella storia recente del club londinese. Una statistica salta agli occhi: nove anni senza vincere un trofeo. Ecco il motivo per cui tutti nell'ambiente dei Gunners predicano calma, in primis i tifosi. Nove anni sono lunghi, un'infinità se conditi da continue delusioni. "Il Professore", così chiamano Arsene Wenger a Londra, deve ancora provare che, dopo le illustri ma concenti sconfitte soprattutto in campo europeo (una su tutte la finale del 2006 di Champions persa con il Barcellona, ma anche la semifinale sempre di Champions nel 2009, con il Manchester United di Ferguson), lui e la sua squadra possano tornare ai fasti di un tempo, quando per due stagioni di fila dominarono la Premier League, vincendo addirittura il titolo nella stagione 2003-2004 senza mai perdere una partita. Anni, quelli, che vanno dal 1997 - anno in cui Wenger divenne l'allenatore dei Gunners - al 2004, costellati di successi in campo nazionale e con una finale di Coppa UEFA persa con il Galatasaray nel 2000. Quest'anno sembra quello giusto per l'allenatore francese, eletto "Allenatore del decennio" nel 2010, per interrompere una carestia di successi lunga nove anni alla quale a Londra fanno fatica a farci l'abitudine.



L'arrivo di Mesut Ozil (pagato circa 50 milioni di euro) a settembre aveva infuso grandi speranze nei cuori di tutti i tifosi dell'Arsenal, e l'arrivo del talento tedesco strappato al Real Madrid si sta rivelando sempre più essere stata una mossa più che azzeccata. Ozil si è subito preso l'Arsenal a suon di belle prestazioni. Arsene Wenger, e questa non è certamente una novità, stravede per il tedesco, alla sua prima stagione in Premier League, e non perde occasione per gridarlo ai quattro venti. Secondo il tecnico francese, Ozil, nella specialità del dribbling, è pure meglio di un mostro sacro della storia del calcio come Zidane. Ma paragoni a parte, queste dichiarazioni stanno a dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto compatta sia la squadra di Wenger quest'anno. La vittoria sul Liverpool per 2-0, domenica, ha aperto un po' gli occhi a tutti, un po' dappertutto, non solo in Inghilterra. L'Arsenal può vincere la Premier League quest'anno. Certo, i Gunners devono ancora affrontare le due compagini di Manchester e il Chelsea, ma la squadra di Wenger trascinata dai vari Ozil e Ramsey (stupendo il suo gol che ha chiuso la disputa contro il Liverpool) è in evidente stato di grazia, e la sensazione generale è che questo momento d'oro possa durare. Gli esperti in Inghilterra storcono il naso, ma l'Arsenal ha il gioco dalla sua parte. E' la squadra che ha giocato finora un calcio fantastico ed è quasi sicuramente la squadra che ha più fame di vittorie in Premier. Ma solo il tempo ci dirà se questo sarà l'anno in cui finalmente gli uomini di Wenger riusciranno ad alzare un trofeo dopo nove anni di digiuno.