Cosa sta facendo Ferguson? O meglio, cosa sta cercando di fare il baronetto?. Alla vigilia dell'uscita nelle librerie della sua nuova autobiografia in programma domani, l'ex tecnico del Manchester United presenta ala stampa un libro che ha già scatenato non poche polemiche negli ambienti inglesi. Con i Red Devils in campo questa sera nel terzo turno di Champions League con la Real Sociedad, i riflettori sono tutti sulla leggenda scozzese che spaccherà anche i fedelissimi di una vita.

Se possono risultare scontate le parole rivolte a Frank Lampard, bandiera del Chelsea e dello Stamford Bridge, definito un giocatore ben lontano dall'essere un elemento di caratura internazionale, o quelle di sollievo per il "mancato acquisto" di Stan Collymore poi approdato al Liverpool, lasciano senza parole quelle dette nei confronti del capitano dei Reds e dell'Inghilterra Steven Gerrard, trascinatore della nazionale di Hodgson ai mondiali in Brasile.

Se a prima vista può sembrare tutto nella norma vista la rivalità tra United e Liverpool, la contraddizione nasce spontanea quando Sir Alex ammette l'intenzione forte di portarlo nel 2005 all'Old Trafford per rinforzare il suo centrocampo:"Nonostante abbia provato a firmarlo nel 2005, credo che Steven non sia un vero top player". Dichiarazioni che hanno ovviamente mobilitato l'ambiente del Mersey con John Aldridge certo che certe affermazioni dello scozzese servano solo a vendere un maggior numero di copie perchè qualsiasi squadre avrebbe fatto follie per aver Gerrard in squadra. Non contento Ferguson sembra cadere ancor più nel ridicolo quando ammette che Steven non riusciva mai a toccare un pallone quando il suo United giocava con Scholes e Roy Keane in mezzo al campo. Anche qui parrebbe tutto normale. E invece il buon Ferguson ci ricasca....

Proprio lui attacca senza mezzi termini il suo ex capitano Roy Keane, reo di aver destabilizato al termine della sua carriera l'ambiente di Manchester attaccando tanti suoi compagni di squadra per alcune prestazioni non all'altezza, e di lamentarsi troppo negli ultimi mesi passati al club . Il grave infortunio subito al ginocchio costrinse Keane a chiudere la carriera lontano dallo United con Ferguson ben felice di aprire le porte delll'Old Trafford e richiuderle immediatamente alle spalle di uno dei giocatori più importanti per i suoi successi. "Credeva di essere Peter Pan, ma nessuno lo è". Queste le parole del Sir rivolte al suo pupillo dopo l'operazione al ginocchio. Faccia a faccia che tra i due non sono mai mancati nel corso degli anni con Roy che non ha mancato di esprimere la propria opinione sul tecnico:" Gliel'ho sempre detto, non sa neanche cosa significa lealtà". Scaramucce o qualcosa in più tra due uomini con una forte pesonalità e chiamati a condividere la gloria dei trionfi.

Nell'autobiografia inoltre non mancano neanche le critiche rivolte allo "Spice" Boy David Beckham, voluto da Ferguson all'eta di 14 anni, che lo fece esordiere in prima squadra, prima di accorgersi dell'amore smisurato di David per la mondanità e le faccende extracalcistiche. Il matrimonio con Victoria, l'ossessione per i fotografi e i media, hanno fatto si che la sua carriera subisse una lenta ma inesorabile caduta iniziata con il passaggio al Real per meno di 25 milioni di euro, e culminata nel passagio ai Los Angelse Galaxy che per Sir Alex, è stata l'ennesima dimostrazione del calciatore di pensare a tutto tranne che al calcio giocato. Impossibile non parlare del tormentone Wayne Rooney, ad un passo dall'addio dallo United in estate per continui scambi di vedute con l'allenatore che più di una volta lo ha mandato in panchina a causa di una condizione fisica non ottimale, o di quando Abrahomivic lo chiamò per allenare il Chelsea. Sibilline anche le accuse a Kenny Dalglish, reo di aver ridicolizzato il Liverpool quando si decise di scendere in campo con una maglietta in favore di Luis Suarez, squalificato per gli insulti a Patrice Evra, e artefice di acquisti ben lontani dall'essere elementi di spicco per il club del Mersey come Henderson e Downing.

Insomma se i presupposti sono questi il buon Aldridge ci ha visto giusto perchè di copie se ne vederanno eccome. Ma che fine farà la stime di tanti colleghi, giocatori e addetti ai lavori? Ai lettori l'ardua sentenza...