Ci sono vittorie in cui il risultato conta più della prestazione: il successo della Francia in Bielorussia è una di queste. La squadra di Deschamps riesce a invertire la rotta nel secondo tempo, sfruttando un evidente calo fisico degli avversari, e cogliendo il secondo successo di un 2013 che fino adesso è stato quasi completamente avaro di soddisfazioni per i Bleus. I 3 punti di Gomel valgono come una boccata d'ossigeno, consentendo ai transalpini di avere la matematica certezza del secondo posto nel girone: infatti, anche se la Finlandia terza dovesse vincere l'ultima partita a Saint-Denis, andrebbe al massimo due punti sotto i francesi. Per i play-off si dovrà invece sperare che la Francia non sia la peggior seconda, altrimenti le porte del Mondiale si chiuderanno direttamente. Deschamps cambia quattro uomini rispetto alla partita in Georgia: Clichy rileva Evra come terzino sinistro, a centrocampo rientra dalla squalifica la coppia Matuidi-Pogba, ma l'esclusione clamorosa è quella di Benzema che lascia il posto in attacco a Payet. La Bielorussia si presenta con un 4-2-3-1: Putilo, Hleb e Kalachev sostengono la punta Balanovich. Incontro diretto dall'italiano Daniele Orsato.

Nel primo tempo la Francia continua a evidenziare i limiti già mostrati in Georgia: una squadra lenta, incapace di prendere in mano il gioco e di far valere la superiorità del proprio tasso tecnico nei confronti di un avversario ben organizzato e che non lascia spazi alla manovra. Balanovich scarica un destro che sfiora i pali difesi da Lloris, alla cinquantesima partita da portiere della Francia (il secondo più presente di sempre insieme a Joel Bats, dietro a Barthez). Ribéry vuole prendere in mano la squadra, ma Orsato lo ferma per fuorigioco proprio quando pregustava il gol. La Francia prova a crescere, ma crea le proprie opportunità esclusivamente su palla inattiva: ci provano prima Valbuena (punizione bloccata da Veremko), poi Koscielny che su corner viene chiuso da un giocatore bielorusso. E così capita che sia la Bielorussia a passare in vantaggio, proprio su calcio d'angolo: Filipenko salta alle spalle di Pogba e di testa infila Lloris. Il portiere del Tottenham non è affatto esente da responsabilità, in quanto si è fatto scavalcare da un pallone lento che poteva tranquillamente intercettare. La reazione francese si affida a Pogba, ma il centrocampista juventino non inquadra la porta.

La Francia ritorna dall'intervallo sapendo di non poter piú sbagliare, soprattutto dopo che è arrivata la notizia della vittoria della Finlandia in Georgia che porta gli scandinavi a due sole lunghezze. E dopo appena due minuti pareggia. Pogba appoggia su Giroud, rabona a servire Ribéry che viene steso da Veremko: rigore che lo stesso centrocampista del Bayern trasforma, spiazzando l'estremo difensore bielorusso e interrompendo il digiuno dal gol della nazionale francese durato ben 526 minuti. La Bielorussia ha però ancora qualcosa da dire: Kalachev sembra voler effettuare un traversone da destra, ma in realtà è un tiro che Lloris valuta male e termina la sua corsa in fondo al sacco. Quella  che avrebbe dovuto essere la serata della festa per il capitano della Francia si trasforma invece in una delle sue peggiori prove.

Deschamps spariglia le carte in tavola, inserendo Nasri al posto di Payet. A salvare la Francia è nuovamente Ribéry che finalizza un'azione iniziata con un pallone recuperato da Pogba, aperto per l'inserimento di Valbuena che ha servito al fenomeno Bayern un assist da capitalizzare sul secondo palo. La Bielorussia stavolta comincia a cedere e il nuovo entrato Nasri indovina il tiro dal limite dell'area che vale il vantaggio a venti minuti dalla fine. Una partita così delicata va chiusa e ci pensa Pogba, dopo che Koscielny ha lisciato il tap-in sottoporta. Sicuramente Pogba sta confermando in Nazionale quanto di buono sta facendo alla Juventus. Su questo episodio finiscono praticamente le azioni degne di nota: la Bielorussia tira i remi in barca e la Francia può festeggiare una vittoria insperata visto come si stavano mettendo le cose, consapevole però che una squadra in queste condizioni, che soffre contro avversarie di livello nettamente inferiore, difficilmente potrà dire la sua al Mondiale.