La nazionale tedesca supera una modesta Austria vincendo agevolmente per 3-0 a Monaco di Baviera per un successo che ha il sapore di una qualificazione ormai saldamente acquisita per la Germania in vista dei Mondiali brasiliani del prossimo anno e che martedì 10 settembre sarà chiamata a sbrigare l'ultima formalità contro le Isole Far Oer. L'Austria al contrario vede lentamente infrangersi i propri sogni di qualificazione con la Svezia che vincendo in Irlanda consolida il secondo piazzamento nel Girone C e si candida concretamente per un posto in Brasile.
La Germania delle ultime uscite e nello specifico quella della tourné statunitense della scorsa primavera non aveva certo entusiasmato e gli esperimenti di Joachim Löw erano stati utili, se non altro, per capire quale nazionale non far giocare. Chiaro che assenze e indisponibilità importanti (Gomez, Özil, Schweinsteiger, Götze) avevano costretto il tecnico tedesco a scelte quasi obbligate, ma considerando la grande qualità presente anche nelle seconde opzioni quella "americana" era una Germania piuttosto evanescente. Quando però ci sono le partite che contano, la Germania c'è, si vede e si sente. Naturalmente i giocatori, a campionati iniziati, sono ben più tonici, meno sfibrati e mentalmente decisamente più presenti.
Pur non essendo stata una partita dagli elevati contenuti tecnico-tattici, Germania - Austria è stato un po' il match dei campioni. Klose, innanzitutto, che siglando un gran gol proprio à la Klose, su invitantissimo cross rasoterra di Müller surclassando in velocità e astuzia l'intera difesa austriaca, mette la firma su un record personale neanche da ridere, raggiungendo un altro Müller, Gerd, a quota 68 reti realizzate in nazionale. Oltre a quella del laziale questa dell' Allianz Arena è stata la serata anche di Müller, Thomas, che da padrone di casa non contento di aver dominato in lungo e in largo nella sua fascia di competenza, ha messo il punto esclamativo sulla partita grazie a un assist di Höwedes. Müller che dunque, in seguito ad alcune gare poco brillanti giocate in campionato col Bayern Monaco, si riscatta con una prestazione superba, ritrovando quella verve a cui ci aveva abituato nelle precedenti stagioni. Probabilmente una certa libertà d'azione e di movimento concessa da Löw ha giovato al tedesco che si è sentito meno irreggimentato dalla rigidità dei diktat guardiolani.
Di fronte a una squadra che si muove bene, che dialoga in maniera convincente tra i reparti e che grazie ad individualità eccellenti non ha problemi a costruire gioco, controllarlo e creare pericoli dalle parti della porta avversaria, l'Austria si è mostrata invece amalgama imperfetta, scollata nei reparti e soprattutto senza idee, nonostante la presenza di qualche ottimo giocatore (militante per la maggior parte nella Bundesliga tedesca). Dopo la rete del vantaggio di Klose e l'ennesimo esempio di balistica da fuori area di Kroos (poco appariscente e non proprio a suo agio nel ruolo di mediano insieme a un ben più esperto Khedira, anche se sta lentamente rientrando nei suoi standard di forma), la Germania si è limitata a dirigere il traffico a centrocampo, subendo solo nell'ultima parte di gara, in seguito all'ingresso di Sabitzer e Burgstaller, molto più dinamici sulle corsie laterali degli inconcludenti Arnautovic e Ivanschitz, qualche sporadico benché pericoloso sussulto austriaco.