È tempo di semifinale anche per Iraq e Uruguay a Trebisonda; ci si gioca l’accesso alla finalissima di Istanbul dove la Francia da poche ore aspetta la sua sfidante per il titolo di campione del mondo under 20. Di fronte ci sono due squadre molto diverse fra loro: l’Iraq rivelazione del torneo che eccelle per prolificità (sempre a segno nelle 5 gare precedenti) e l’Uruguay grande esempio di cinismo e organizzazione di gioco.
L’Uruguay parte bene ma non segna: due le occasioni con Nico Lopez che però non sembra il bomber implacabile delle gare precedenti e si fa ipnotizzare più volte dall’estroverso portiere Hameed; de Arrascaeta fatica a ingranare e le occasioni migliori provengono più per svarioni difensivi iracheni piuttosto che per giocate del 10 uruguayo. L’Iraq aspetta, scricchiola un po’ dietro ma riesce a non subire, poi il lampo sulla punizione di Ali Adnan che sorprende un disastroso De Amores e porta gli asiatici in vantaggio. La Celeste cerca la rimonta ma l’attacco è sterile, mancano anche le spinte sugli esterni di un pigro Varela e un poco brillante Laxalt. Niente da fare si va negli spogliatoi sul punteggio di 1-0 Iraq.
Secondo tempo stesso copione: l’Uruguay attacca ma non riesce a trovare la compattezza che lo ha contraddistinto nelle partite precedenti e stenta a rendersi pericoloso complice anche un Iraq che trova una solidità mai avuta nel corso del torneo grazie ad una prestazione memorabile del centrocampista classe ’96 Tareq. In un seconda frazione in cui si gioca poco a causa di tanti infortuni (8 saranno i minuti di recupero) la svolta uruguayana arriva dalla panchina: a poco dalla fine arriva il gol del pari con un’azione corale di tutti e tre i neo entrati, lancio di Rolan, torre di Avenatti (già match winner contro la Spagna) e battuta al volo di Gonzalo Bueno per riportare in parità l’incontro che va a i supplementari.
Un’altra volta i supplementari, una costante ormai di questo mondiale, l’Uruguay li ha già giocati nel turno precedente, l’Iraq addirittura due volte. Squadre stanchissime, poche occasioni, zero emozioni si va ai rigori. Ancora una volta è la lotteria più temuta al mondo a decidere le sorti di questo mondiale; servono concentrazione, lucidità e anche una buona dose di fortuna per vincere. A Salman mancano tutte e tre e calcia altissimo il rigore decisivo spedendo l’Uruguay a Istanbul a giocarsi la finale con la Francia.
Vola l’Uruguay verso la finale, ma vola stanco. Due partite consecutive ai supplementari e di fronte una Francia forte, spietata ma soprattutto fresca che ha sempre vinto nei 90’. Sulla carta vincere sembra un’impresa … ma ogni finale è tutt’altro che una partita scontata.