Carlo Ancelotti é sempre piú vicino a firmare per il Real Madrid: El Pais titola oggi che "Ancelotti sta giá lavorando per il Madrid", rivelando che l'allenatore viene consultato in questi giorni per questioni relative alla rosa e al lavoro dei prossimi mesi. Con l'arrivo di Blanc sulla panchina del PSG, il tecnico italiano é libero e pronto ad iniziare una nuova avventura. Dopo Juventus, Milan e Chelsea, un'altra grande del calcio mondiale. Ancelotti arriva nel club piú prestigioso, l'apice di una straordinaria carriera calcistica iniziata nei primi anni '80. Secondo la catena tv La Sexta, il tecnico firmerá un contratto di tre anni.
Prima di diventare uno degli allenatori piú vincenti in circolazione (ha vinto il campionato in Italia, Inghilterra e Francia e due Champions con il Milan) Ancelotti è stato un giocatore fondamentale nel grande Milan di Sacchi, che lo prelevó dalla Roma nel 1987. Carletto in giallorosso aveva vinto il famoso scudetto dell'83 con Falcao, Pruzzo, Di Bartolomei, e arrivó a Milano per formare un grande centrocampo insieme a Donadoni, Colombo e Rijkaard. Il Mialn che vinse tutto e strabilió il mondo visse una delle serate piú importanti il 19 aprile 1989, la notte in cui si fece conoscere al mondo.
Semifinale di ritorno di Coppa dei Campioni, Milan-Real Madrid; all'andata era finita 1-1, con un gol straordinario di Van Basten e la sensazione che il Milan fosse una squadra superiore rispetto al Real Madrid della "Quinta del Buitre": Butragueño, Hugo Sanchez, Schuster, Sanchis furono spazzati via in una serata mitologica. Il Milan a quel tempo aveva solo due Champions in bacheca, vinte negli anni '60, e il pubblico di S.Siro aspettava con un po' di timore quel match storico. Sapevano che la squadra era in forma, ma il Real Madrid faceva comunque paura. Quella squadra guidata da Leo Beenhaker avrebbe vinto molto di piú se non si fosse incrociata col Milan di Sacchi.
L'inizio del match fu favorevole agli spagnoli, che si presentarono in area un paio di volte nei primi quindici minuti. A cambiare la partita e a dare inizio a una goleada storica fu proprio Ancelotti, con un gol bellissimo, forse il piú importante della sua carriera. Una legnata da fuori area dopo aver saltato Schuster e Martin Vazquez, un tiro beffardo che scendeva all'ultimo momento per infilarsi sotto la traversa, mentre Buyo rimaneva quasi fermo. Dieci minuti dopo il raddoppio di Rijkaard: il Real scompariva lentamente dal campo, S.Siro in delirio assisteva alla partita perfetta.
Quella notte il Milan prese piena consapevolezza dei suoi mezzi e pose le basi per le 5 coppe d'Europa vinte negli ultimi 25 anni. In un'ora di gioco segnó cinque gol, distruggendo il Real Madrid e dando inizio ad una epopea che in due anni avrebbe portato due Champions, due Intercontinentali e il rispetto di tutto il calcio mondiale . Quel Milan é ancora oggi l'ultima squadra ad aver vinto due edizioni consecutive della Coppa dei Campioni. Quel gol di Ancelotti fu l'inizio di una festa che andrá avanti per anni, prima con Sacchi e poi con Capello in panchina. A Madrid come a Milano, quel gol non si dimentica.