Una delle caratteristiche del calcio contemporaneo è sicuramente l’aumento esponenziale delle partite rispetto a 20-30 anni fa. Sia a livello di club che di nazionale, gli incontri si sono moltiplicati da quando la TV a pagamento ha fatto il suo ingresso nel mondo del calcio e dello sport in generale. La gente vuole piú partite e piú serate da godersi sul divano di casa, e i vari organismi calcistici mondiali cercano di accontentare questa domanda offrendo sempre piú match, tutti trasmessi in TV, per la maggior parte a pagamento. Le centinaia di milioni di euro sborsate dai network per trasmettere i match costituiscono la piú importante voce nel bilancio di ogni club e una delle piú importanti in quello delle federazioni nazionali. Ecco a voi la Confederations Cup.

Questa manifestazione, il cui valore in termini di prestigio è in crescendo, si disputa ogni 4 anni, l’anno precedente al Mondiale e nel paese che lo ospiterá: partecipano le squadre che hanno vinto i tornei delle rispettive confederazioni. La squadra campione d’Europa, di Sudamerica, Centroamerica, Asia, Africa, Oceania, piú la nazione organizzatrice. Avendo la Spagna vinto sia il Mondiale che l’Europeo, è stata ammessa a questa edizione 2013 anche l’Italia, finalista a Euro 2012.

Le otto squadre sono divise in due gironi e le prime due del gruppo vanno in semifinale. Le squadre che partecipano a questa edizione sono Brasile, Spagna, Italia, Uruguay, Messico, Nigeria, Giappone e Tahiti.

Girone A: Brasile, Giappone, Messico, Italia

Brasile

Tutti gli occhi sono inevitabilmente puntati sul Brasile, che fará le prove generali per il Mondiale 2014 in termini di organizzazione e di squadra. È uno dei paesi che piú è cresciuto negli ultimi anni, grazie alla presidenza Lula e alla sua erede Dilma Rousseff, e con Mondiali e Olimpiadi in sequenza potrebbe cambiare radicalmente la sua immagine, segnata soprattutto dalla insicurezza e da grandi sacche di povertá. La Confederations Cup e il Mondiale sono legati indissolubilmente per i brasiliani: se ci saranno disguidi o problemi di organizzazione, avranno un anno di tempo per sistemarli. Il conto alla rovescia per il Mondiale piú importante nella storia di questo paese è giá iniziato: la gente vuole una squadra vincente e si aspetta che il Brasile arrivi almeno alla finale.

La squadra in realtà non sta giocando il suo miglior calcio, pur avendo grandi stelle in rosa. Dani Alves, Thiago Silva, Marcelo, Lucas, Paulinho e ovviamente Neymar sono i nomi piú conosciuti di un gruppo molto tecnico ma con poca esperienza in tornei internazionali. Solo Julio Cesar, Dani Alves e Thiago Silva hanno partecipato al Mondiale 2010. Sono giovani, ma allenati dal tecnico brasiliano piú esperto e famoso del mondo, Felipe Scolari. Nelle ultime amichevoli sono stati criticati per il gioco non all’altezza della loro tradizione: è un Brasile da scoprire.

La stella è ovviamente Neymar, protagonista del mercato per il suo passaggio al Barcellona e, a soli 21 anni, leader prescelto per questa nazionale. Per lui si tratta della prima manifestazione importante con la maglia del suo paese. Un ‘occasione per testare le sue qualità di leader, ora che l’attenzione mediatica nei suoi confronti è cresciuta ancora di piú, se possibile.

I convocati

Portieri: Julio Cesar (Queens Park Rangers), Diego Cavalieri (Fluminense) e Jefferson (Botafogo).
Difensori: Daniel Alves (Barcellona), Jean (Fluminense), Marcelo (Real Madrid), Filipe Luis (Atletico Madrid), Thiago Silva (Psg), Dante (Bayern Monaco), David Luiz (Chelsea) e Rever (Atletico Mineiro).
Centrocampisti: Luiz Gustavo (Bayern Monaco), Paulinho (Corinthians), Fernando (Gremio), Hernanes (Lazio), Jadson (San Paolo), Lucas (Psg), Oscar (Chelsea).
Attaccanti: Neymar (Barcellona), Fred (Fluminense), Hulk (Zenit), Bernard (Atletico Mineiro), Leandro Damiao (Internacional).

Giappone

Squadra ancora piú simpatica, da quando la allena Zaccheroni (2010). È stata la prima a qualificarsi per il Mondiale 2014, e da quando l’italiano siede in panchina sono stati capaci di battere Argentina e Francia. L’esordio contro il Brasile li metterà subito nelle condizioni di farsi notare, e sono almeno due i giocatori che possono puntare a un contratto con una squadra europea: Honda e Kagawa.

Il primo pare sia seguito soprattutto dal Milan: dovesse fare un buon torneo potrebbe anche ricevere un’offerta. I giocatori giapponesi in Europa si portano dietro sempre molti sponsor e aprono il club al mercato orientale. Lo sa bene l’Inter, dove gioca l’unico “italiano” della nazionale, Nagatomo. Da quando si è trasferito a Milano i giornalisti giapponesi non mancano mai in tribuna stampa. La maggior parte dei convocati gioca giá all’estero, ben otto in Germania: Stoccarda, Bayer Leverkusen, Eintracht, Hannover 96, Norimberga e Wolfsburg, dove milita il capitano Makoto Hasebe.

La stella rimane sempre Honda: fortissimo nei calci da fermo, di lui si ricorda un missile contro la Danimarca nel Mondiale 2010, uno dei gol piú belli di quella edizione. Dal 2010 gioca nel CSKA Mosca, con cui arrivò fino ai quarti di Champions nel 2010: in nazionale ha raccolto 42 presenze e 14 gol. È stato eletto miglior giocatore della Coppa d’Asia, vinta nel 2011.

I Convocati

PORTIERI: Eiji Kawashima (Standard Liegi), Shusaku Nishikawa (Sanfrecce Hiroshima), Shuichi Gonda (FC Tokyo);
DIFENSORI: Yasuyuki Konno (Gamba Osaka), Yuzo Kurihara (Yokohama Marinos), Masahiko Inoha (Jubilo Iwata), Yuto Nagatomo (Inter), Atsuto Uchida (Shalke 04), Maya Yoshida (Southampton), Hiroki Sakai (Hannover), Gotoku Sakai (Stoccarda);
CENTROCAMPISTI: Yasuhito Endo (Gamba Osaka), Kengo Nakamura (Kawasaki Frontale), Makoto Hasebe (Wolfsburg), Hajime Hosogai (Bayer Leverkusen), Keisuke Honda (CSKA Mosca), Hideto Takahashi (FC Tokyo);
ATTACCANTI: Ryoichi Maeda (Jubilo Iwata), Shinji Okazaki (Stoccarda), Mike Havenaar (Vitesse), Takashi Inui (Eintracht Francoforte), Shinji Kagawa (Manchester United), Hiroshi Kiyotake (Norimberga).

Italia

La Banda-Prandelli è un gruppo interessante. Ci sono i veterani (Buffon, Pirlo), i giovani (Balotelli, El Shaarawy) e gente in cerca di riscatto (Gilardino, De Rossi). Si sa che la nazionale nei tornei che contano trova sempre le forze per competere al meglio e che nessuno come noi sa rendere sotto pressione. Ma che tipo di pressione ci sará in Brasile per gli azzurri? L’incognita riguarda le motivazioni: non sappiamo se il sentimento generale sia la voglia di andare in vacanza o se davvero la squadra sente l’appuntamento, come lo sente Prandelli. Se le cose andranno male sará il ct il responsabile, come sempre. Ma Prandelli ha lavorato cosí bene da quando è il selezionatore da essersi guadagnato abbastanza credito.

La formazione titolare è basata sul gruppo Juve+Milan: l’attacco Balotelli-El Shaarawy sulla carta è tra i migliori, ma il Faraone non sta giocando bene e soprattutto non segna da un bel po’. La verità è che da uando Baoltelli è arrivato al Milan, El Shaarawy non segna piú e negli ultimi giorni Galliani ha anche fatto sapere che il ragazzo non è incedibile. È possibile che Prandelli opti per qualcun altro, a fianco di SuperMario. Il dilemma è sempre lo stesso: affidarsi a chi è stato titolare finora o tentare una carta a sorpresa? Gilardino non ha fatto male nel primo tempo dell’ultima amichevole, ma per caratteristiche non è il partner ideale di Balo. Rimane solo Giovinco. Oppure si potrebbe provare con Diamanti e Cerci, e Balo unica punta.

La difesa è quella della Juve, piú Abate a destra. Buffon, Chiellini, Bonucci e Barzagli sono stati uno dei pilastri del doppio scudetto bianconero. Sulla carta è un buon reparto, e tradizionalmente in queste competizioni gli azzurri riescono sempre a subire pochi gol. Contro Haiti mancavano tutti e quattro, e si è notato. Il centrocampo è forse il reparto migliore. L’eterno Pirlo e l’ottimo Marchisio sono un altro fattore fondamentale della nuova Juve, si sa. De Rossi sta rendendo al di sotto dei suoi standard da quando ha rinnovato con la Roma piú di un anno fa: sará fondamentale vedere come giocherá. In panchina ci sono ottimi sostituti: Cerci, Diamanti, Aquilani, Giaccherini e Montolivo, tutti vogliosi di farsi un nome anche con la maglia azzurra.

I Convocati

Portieri: Buffon, Marchetti, Sirigu.
Difensori: Abate, Astori, Barzagli, Bonucci, Chiellini, De Sciglio, e Maggio.
Centrocampista: Aquilani, Candreva, Cerci, De Rossi, Diamanti, Giaccherini, Marchisio, Montolivo e Pirlo. Balotelli, El Shaarawy, Gilardino e Giovinco.

Messico

Poche nazioni hanno cosí tanta fame di successo calcistico come il Messico. Siccome il campionato nazionale è di seconda-terza fascia, il tifo per la nazionale è smisurato. È in queste occasioni che i messicani possono dire al mondo: “Ci siamo anche noi, e sappiamo giocare bene”. Di solito si presentano molto carichi e poi arrivano al massimo ai quarti di finale. Il ct José La Torre ha puntato quasi esclusivamente su giocatori del campionato messicano, ma non mancano le due stelle Dos Santos (ex Barcellona, ora al Maiorca appena retrocesso) e Javier “Chicharito” Hernandez. E quando sono in forma son un bel vedere.

Dos Santos è cresciuto alla Masia, la scuola del Barça. Forse non è stato considerato ancora maturo per far parte in maniera permanente dello squadrone catalano, ma ha giocato piú di una partita di Liga in maglia blaugrana e ha fatto vedere di cosa è capace. È discontinuo, un po’ “veneziano”, ma sa inventarsi gol come questo. Apago la luz y me voy.

Per quanto riguarda El Chicharito, è sicuramente lo sportivo piú conosciuto e ammirato del Centroamerica: l’estate in cui passó al Manchester United, i media messicani erano in subbuglio. Sembrava l’inizio di una carriera travolgente, che in realtà è andato un po’ a rilento. Hernandez non è titolare nel Manchester, ma in area è un fulmine e quando gioca, di solito segna. Quando ha un’occasione, non sbaglia. Quest’anno 17 gol per lui.

I Convocati

Portieri: 1 Guillermo Ochoa (Ajaccio/Fra), 12 Josè Corona (Cruz Azul), 23 Alfredo Talavera (Toluca);
Difensori: 2 Francisco Rodriguez (Club America), 3 Carlos Salcido (Tigres), 4 Diego Reyes (Club America), 5 Jesus Molina (Club America), 13 Severo Meza (Monterrey), 15 Hector Moreno (Espanyol/Spa), 20 Jorge Torres (Tigres), 21 Hiram Mier (Monterrey), 22 Gerardo Flores (Cruz Azul);
Centrocampisti: 6 Gerardo Torrado (Cruz Azul), 7 Pablo Barrera (Cruz Azul), 10 Giovani Dos Santos (Maiorca/Spa), 11 Javier Aquino (Villarreal/Spa), 16 Hector Herrera (Pachuca), 17 Jesus Zavala (Monterrey), 18 Andres Guardado (Valencia/Spa);
Attaccanti: 8 Angel Reyna (Pachuca), 9 Aldo De Nigris (Monterrey), 14 Javier Hernandez (Manchester United/Ing), 19 Raul Jimenez (Club America).

Calendario Gruppo A

Sabato 15 Giugno, h 21:00 Brasile-Giappone

Domenica 16 Giugno, h 21:00 Messico-Italia

Mercoledí 19 Giugno, h 21:00 Brasile-Messico; h 24:00 Italia-Giappone

Sabato 22 Giugno, h 21:00 Giappone-Messico; h 24:00 Italia-Brasile