Davanti a piú di 250 giornalisti accreditati, José Mourinho è stato presentato come nuovo allenatore del Chelsea, nella sua seconda tappa in Premier League alla guida del club di Stamford Bridge. Aveva lasciato Londra nel 2007, per presunti disaccordi con Roman Abramovich, smentiti dallo stesso Mourinho: “Non c’è mai stato nessun problema tra noi: decidemmo insieme che lasciare era la cosa migliore per la squadra. Se non andassimo d’accordo non sarei qui oggi”. Sorridente e molto gentile nelle sue risposte, Mourinho ha detto di sentirsi “The Happy One”.

Le parole pronunciate piú frequentemente in questa sua presentazione sono state “felice” e “stabilità”. Il portoghese è arrivato a Londra con grandi ambizioni e con l’idea di rendere ancora piú importante la storia del Chelsea e quella personale. “Ho molte responsabilità. Ci sono aspettative molto alte perché la gente sa quello che posso dare” ha detto a proposito dei nuovi obiettivi.

Tante parole di affetto per il Chelsea, il club nel quale divenne “speciale”. “È la prima volta che arrivo in una squadra dove mi vogliono bene. Questa squadra ha dei tifosi molto speciali, e voglio essere amato per quello che faró a partire da adesso”. Il Chelsea durante la sua assenza ha vinto finalmente la sua prima Champions League. “La Champions non è un’ossessione per me, l’ho giá vinta due volte, e nemmeno per il club”. Mourinho non ha promesso titoli ma lavoro e risultati e ha detto di sperare di ripetere a Londra la storia di Alex Ferguson nel Manchester United. “Sono tornato perché sia io che il club sentiamo di essere pronti per tornare a lavorare insieme. Voglio vincere col Chelsea piú titoli di Ferguson con lo United”.

Inevitabili le domande sui tre anni passati a Madrid e sui problemi con alcuni giocatori della rosa: “Le mie decisioni si basano sempre sulla meritocrazia. Cerco sempre di avere un buon rapporto con tutti, ma nessuno puó avere privilegi solo perché ha alle spalle una grande traiettoria” ha detto Mou, che a Stamford Bridge ritroverà alcuni giocatori che fecero parte del suo Chelsea: Terry, Lampard, Essien e Cech. “Nemmeno loro avranno privilegi: mi conoscono bene”.

Riguardo al mercato estivo Mourinho ha detto di non voler strafare: “È normale fare un paio di acquisti, ma il mio obiettivo principale è lavorare con questa rosa e migliorare i giocatori che abbiamo”.