L'urlo di Robben quasi fa tremare Wembley. All'89' l'olandese dall'errore facile sottoporta infila il gol più importante della sua carriera e consegna la Champions League 2013 al Bayern Monaco. Dopo aver spedito due palloni in bocca a Weidenfeller nel primo tempo, e dopo aver visto di nuovo i fantasmi del mondiale 2010 e della Champions 2012, Arjen aveva 45 minuti per riscattarsi e non uscire ancora dal campo a testa bassa. Non ha sbagliato.
A Londra il primo tempo si apre all'insegna del Borussia. Gli uomini di Klopp partono caricando a testa bassa e schiacciano i roten nella propria area per una ventina di minuti buoni. Lewandowski si fa vedere già dopo 3 minuti, stop e girata deviata da Boateng sul fondo. Piszczek limita molto Ribery e le ripartenze offensive del Bayern mancano di qualità. Błaszczykowski ci prova al 10', ma mette alto, poi nel giro di un minuto il BVB sfiora il vantaggio due volte: al 25' Lewandowski da 25 metri (Neuer attento), 60 secondi più tardi ancora Błaszczykowski gira di prima un cross dalla destra di Reus e qui Neuer è superlativo a chiudere lo specchio di piede. Il Bayern accusa il colpo e capisce che è il momento di reagire. Al primo cross buono dalla sinistra Mandzukic trova l'impatto giusto col pallone, ma la mano di Weidenfeller e la parte alta della traversa gli dicono di no.
È una bella prima frazione e le occasioni fioccano da ambo le parti. Al 30' un rimpallo a centrocampo libera Robben, che può puntare tutto solo verso Weidenfeller, ma l'olandese non ha la freddezza per provare ad aggirarlo e gli calcia addosso. Cinque minuti dopo Lewandowski si scrolla da dosso Boateng di forza e prova a concludere da posizione defilata: Neuer c'è ancora una volta. Prima del riposo c'è tempo per una spizzata di testa di Muller, mancata di poco da Mandzukic, e per un altro errore clamoroso di Robben. Ancora un rimpallo, ancora un tu per tu con Weidenfeller, ancora un tiro senza freddezza, che colpisce in pieno il portiere del Dortmund. Al fischio di metà partita l'ex Chelsea e Real entra a testa bassa negli spogliatoi, furioso con se stesso. Impossibile non pensare agli errori in uno contro uno altrettanto clamorosi in un altra finale, quella Mondiale del 2010.
Il secondo tempo è più bloccato a centrocampo. La partita si fa spigolosa, spezzettata dai falli tattici. Nulla sembra poter smuovere il risultato, quando al 59' Ribery si sveglia e pesca Robben sul filo del fuorigioco. L'olandese stavolta è glaciale, aggira Weidenfeller e mette al centro per Mandzukic, che deve solo insaccare a porta vuota per il vantaggio del Bayern. Il Borussia barcolla ed il Bayern potrebbe raddoppiare di nuovo con Mandzukic, ma la sua conclusione del possibile ko è fiacca.
Al 68', con gli uomini di Heynckes in pieno controllo della partita, un disastro di Dante rimette in corsa il BVB. Palla in area per Reus, il centrocampista nerogiallo lascia rimbalzare, Dante entra scomposto e Rizzoli non può non fischiare il calcio di rigore. Dal dischetto ci va Gündoğan, che trasforma spiazzando Reus. Borussia-Bayern 1-1. La partita si infiamma, i fronti si ribaltano a velocità supersonica ad ogni possesso di palla.
Al Bayern al 71' si strozza l'urlo in gola: Müller taglia in due la difesa, aggira Weidenfeller e calcia verso la porta sguarnita, indirizzando a metà strada tra Robben e la rete. Subotić va in scivolata e salva con un vero e proprio miracolo. Heynckes non vuole che i suoi calino, anzi, l'intensità degli attacchi dei campioni di Germania aumenta. Alaba e Lahm spingono sulle fasce, il Dortmund resiste pur incespicando nel possesso palla.
Quando sembra il momento dei supplementari, Robben decide che è invece giunta l'ora di scrollarsi da dosso l'icona di perdente di successo. Mancano meno di 60 secondi allo scadere ed un altro colpo di genio di Ribery illumina il match: stop spalle alla porta e tacco a far filtrare la palla nella difesa di Klopp. L'olandese arriva in corsa, si incunea tra Hummels e Piszczek e, con un tocco delicato di interno sinistro, fa esplodere la curva bavarese. C'è tempo solo per la girandola dei cambi finali, poi è festa in rosso e lacrime nerogialle. Gli inglesi sorridono, perché, per una volta "una tedesca ha perso a Wembley". Purtroppo per loro, un'altra tedesca ha vinto la Champions League. E il Bayern Monaco è un gran bel campione d'Europa.