La finale di Champions League è ormai un evento sportivo paragonabile alle fasi finali di un Mondiale o ad un'Olimpiade (ci scusino i puristi). I migliori calciatori del mondo sono qui, nei migliori club d'Europa, pronti a lottare per una coppa che vale un sogno. Quest'anno a Wembley (che torna ad ospitare la finale dopo solo una stagione d'assenza) si troveranno di fronte due team dello stesso paese: il Bayern Monaco di Heynckes e il Borussia Dortmund di Klopp. Aspettando di conoscere il successore del Chelsea, che nel frattempo si è consolato con la conquista dell'Europa League, facciamo un salto all'indietro, per ricordare cosa ci ha offerto questo torneo negli ultimi 10 anni.
2002/'03 Milan-Juventus 3-2 d.c.r. (0-0)
Cominciamo il nostro viaggio dall'anno d'oro del calcio italiano. A Manchester arrivano a giocarsi il trofeo il Milan di Carlo Ancelotti e la Juventus di Marcello Lippi, senza dimenticare l'uscita in semifinale - contro i rossoneri - dell'Inter allenata da Hector Cuper.
All'Old Trafford Buffon e Dida restano imbattuti per 120 minuti; si va ai calci di rigore. Il portiere brasiliano del Milan blocca le trasformazioni di Trezeguet, Zalayeta e Montero. Shevchenko ha il compito di chiudere la serie: il suo sguardo perso nel vuoto a cercare alternatamente l'arbitro e la porta difesa da Buffon resterà nella storia. Il suo gol consegna al Milan per la sesta volta il trono d'Europa.
2003/'04 Porto-Monaco 3-0
L'anno delle sorprese consacra José Mourinho come allenatore di sicuro avvenire. Il suo Porto diventa grande negli ottavi di finale, quando elimina allo scadere ad Old Trafford il Manchester United. E' anche l'anno del crollo del Milan campione in carica a La Coruna, battuto 4-0 dopo aver vinto l'andata dei quarti di finale 4-1 a San Siro.
In fondo, all'Arena Aufschalke di Gelsenkirchen, arrivano i portoghesi e il Monaco di Deschamps: Carlos Alberto nel primo tempo e poi Deco ed Alenitchev nella ripresa siglano il 3-0 che vale al Porto la sua seconda coppa dalle grandi orecchie.
2004/'05 Liverpool-Milan 3-2 d.c.r. (3-3)
Dalla nottataccia di La Coruna all'incubo di Istanbul: il Milan fa i conti con i suoi fantasmi europei. In Turchia va in scena la finale più strana ed assurda della storia della Champions: i rossoneri di Ancelotti dominano il Liverpool di Benitez nel primo tempo e vanno al riposo sul 3-0, con reti di Maldini in apertura e doppietta di Crespo. La ripresa è una pagina orribile per il calcio italiano, di quelle che ogni tifoso vorrebbe strappare dal suo libro della memoria. Il Milan si ferma e gli inglesi rimontano incredibilmente in poco più di cinque minuti tutte e tre le reti (segnano Gerrard, Smicer e Xabi Alonso). Nasce una nuova partita che sfocia (quasi inevitabilmente) ai calci di rigore. Stavolta Shevchenko deve segnare per tenere in corsa i suoi - dopo gli errori di Serginho e Pirlo - ma Dudek respinge. Dopo due anni l'epilogo è opposto.
2005/'06 Barcellona-Arsenal 2-1
L'epopea del grande Barça di Guardiola e Messi ha in questa stagione il suo preludio. Sulla panchina blaugrana siede Frank Rijkaard, accanto a lui spesso ad inizio gara si accomodano anche Xavi e Iniesta, mentre in campo gli occhi li ruba il talento di Ronaldinho. Gli spagnoli eliminano in semifinale il sempre presente Milan di Ancelotti, mentre dall'altra parte del tabellone l'Arsenal di Wenger supera il Villarreal (che nella gara di ritorno fallisce al 90' con Riquelme il penalty dei supplementari).
L'atto finale del torneo si consuma a Parigi. Gli inglesi giocano in 10 quasi tutto il match (rosso a Lehmann), ma vanno addirittura in vantaggio con Campbell. La continua pressione del Barça ha i suoi effetti nell'ultimo quarto d'ora: Eto'o e il subentrato Belletti capovolgono la sfida in meno di cinque minuti; il Barcellona può così alzare (dopo 14 anni) la seconda Champions della sua storia.
2006/'07 Milan-Liverpool 2-1
Il più grande insegnamento che il calcio, ma lo sport tutto, ci offre è quello di non mollare mai, perché anche dopo la sconfitta più bruciante ci sarà sempre un'altra sfida da giocare. Quando poi il destino ci mette del suo... A distanza di due anni Milan e Liverpool si ritrovano di fronte ad Atene nel match che può valere una carriera, nel match che può in qualche modo riconciliare la storia dei rossoneri con l'Europa. Sarà la grande serata di Inzaghi, uno che due anni prima aveva assistito alla débacle di Istanbul dalla tribuna. Dopo due anni segna le due reti che permettono al Milan di alzare la sua settima Champions League/Coppa dei Campioni.
2007/'08 Manchester United-Chelsea 6-5 d.c.r. (1-1)
Tre squadre inglesi in semifinale a testimoniare come la Premier League sia diventato il campionato di vertice in Europa sul finire degli anni zero. Nel derby per arrivare allo Stadion Luzhniki di Mosca va fuori il Liverpool del solito Benitez, sconfitto in semifinale dal Chelsea di Avram Grant; mentre il Manchester di Ferguson fa fuori il Barça con un bolide di Scholes.
Cristiano Ronaldo e Lampard fissano il punteggio sull'1-1 nei tempi regolamentari. I supplementari aggiungono solo cambi e tanta tensione (rosso a Drogba). Servono i calci rigori: segnano tutti tranne Ronaldo, Terry ha sul suo destro il pallone del trionfo, ma scivola al momento di calciare. Si va ad oltranza ed è Anelka a fallire il penalty decisivo, non rispondendo alla trasformazione di Giggs. Ad alzare la coppa sono i Red Devils.
2008/'09 Barcellona-Manchester United 2-0
La generazione di fenomeni sale al potere. Dopo aver conquistato con la nazionale spagnola il titolo europeo, l'asse portante del Barça raggiunge una nuova maturità: Xavi e Iniesta diventano i modelli dei nuovi centrocampisti perfetti e in più in blaugrana sono coadiuvati da un certo Leo Messi.
Un trionfo macchiato solo dal tremendo arbitraggio che favorisce, suo malgrado, il Barça nella semifinale contro il Chelsea (come dimenticare la pelata del norvegese Ovrebo).
L'ultimo atto del torneo si tiene a Roma, Cristiano Ronaldo vuole salutare il Manchester United con uno storico bis, visto che il Real è ormai da tempo sulle sue tracce (volerà a Madrid dopo pochi giorni per 93 milioni di euro). Ma la storia vuole il Barça: Eto'o e Messi segnano le reti del 2-0, Guardiola può aprire il suo ciclo europeo.
2009/'10 Inter-Bayern Monaco 2-0
L'ultimo successo di una squadra italiana in Europa. José Mourinho riscrive la storia nerazzurra, rinverdendo i fasti di un passato troppo lontano: l'Inter torna sul tetto d'Europa dopo 45 anni! Ci torna battendo al Santiago Bernabeu di Madrid il Bayern Monaco per 2-0, con una doppietta di uno straordinario Diego Milito. Ci torna dopo aver battuto in semifinale il Barcellona dei fenomeni 3-1 a San Siro e dopo aver sofferto al Camp Nou nella sfida di ritorno, giocando per oltre un'ora con un uomo in meno. Ci torna con una squadra rifondata in estate e costruita sul sacrificio della cessione di Ibrahimovic proprio al Barcellona, in cambio di Samuel Eto'o e di un ricco conguaglio: l'affare del secolo.
2010/'11 Barcellona-Manchester United 3-1
A Wembley va in scena il replay della finale del 2008/'09 e il risultato non cambia. Il Barça ha una marcia in più, il Manchester resiste un tempo, rispondendo con Rooney al vantaggio blaugrana di Pedro. Nella ripresa però Messi e Villa fanno partire la festa catalana, ribadendo la forza del tridente di Guardiola.
Da segnalare "El Clasico" d'Europa in semifinale, risolto a vantaggio dei blaugrana già nella sfida d'andata: uno 0-2 a Madrid che non lascia scampo.
Clamorosa débacle per l'Inter campione in carica: crolla 5-2 a San Siro ai quarti di finale contro lo Schalke.
2011/'12 Chelsea-Bayern Monaco 4-3 d.c.r. (1-1)
Una vera impresa: il Chelsea di Roberto Di Matteo (diventato capo allenatore a stagione in corso, dopo l'esonero di Villas Boas) riesce ad espugnare l'Allianz Arena, battendo i padroni di casa del Bayern Monaco ai calci di rigore. Ma c'è dell'altro: c'è un pari acciuffato allo scadere dall'immenso Drogba, dopo aver - per giunta - sofferto oltre ogni limite durante tutta la gara. La fortuna non avuta nel corso degli anni (basta pensare alla scivolata di Terry a Mosca) ritrovata in una sola stagione. Per il Bayern è la seconda sconfitta in finale negli ultimi tre anni. Ma domani per i bavaresi ci sarà un'altra occasione.