Gli eventi e le emozioni che hanno segnato la settimana appena trascorsa non saranno così fugaci nella memoria dei milioni di appassionati di football. I supporter del Manchester United avranno senz'ombra di dubbio non poche difficoltà nel dimenticare ciò che è accaduto in casa propria nell’arco di quest’anno solare.
Dopo l’ufficialità dell’addio di Sir Alex Ferguson, non si sono fatte attendere le parole di commiato pronunciate da un’altra leggendaria figura del calcio inglese. E quando si parla di leggende viventi d’Oltremanica, la mente non può che correre immediatamente al “più grande mediano dell'ultima generazione”, stando alle parole di un mito come Zinedine Zidane. Capelli rossi, media statura, affetto da asma, ruolo di centrocampista e pedigree da fuoriclasse: il suo nome è Paul Scholes.
Se due anni fa, all’indomani della finale di Champions League persa contro il Barcellona di Pep Guardiola e Lionel Messi, aveva deciso di appendere gli scarpini al chiodo, salvo poi ripensarci e rimettersi pochi mesi dopo a disposizione della causa; questa volta, alla soglia delle quaranta candeline, la decisione del centrocampista inglese pare essere irreversibile. Al termine dell’incontro casalingo contro lo Swansea, Scholes darà l’addio ufficiale al calcio giocato. E lo farà festeggiando il titolo di campione d’Inghilterra, l'ennesimo nel suo personale palmarès.
Prima nelle giovanili e poi, dal 1993 e per 21 lunghi anni, con la prima squadra. Dall’età di 17 anni (era il 1991) ad oggi, Paul il rosso è stato sempre fedele ad una sola maglia. Quella dei Red Devils, diventata storica con i Busby Babes, indossata da Eric Cantona, Paul Ince, Mark Hughes e Ryan Giggs, e passata di mano dai fratelli Neville a David Beckham, fino a Cristiano Ronaldo e Wayne Rooney.
Scholes ha vissuto tutte e tre le ere geologiche che hanno segnato la storia della prima squadra di Manchester. L’avvento di Sir Alex, quindi il treble e per finire l’era post-treble. Ha contribuito a tantissimi successi, nella sua bacheca hanno trovato spazio 11 Premier League, 3 Coppe d'Inghilterra, 3 Coppe di Lega, 7 Community Shield, 2 Champions League, una Coppa Intercontinentale ed una Coppa del Mondo per club. Fino ad oggi ha collezionato 717 presenze e 156 reti.
Dal prossimo anno, la città di Manchester e la Premier League saranno orfane di Alex Ferguson e Paul Scholes. Due addii difficili da metabolizzare. Il calcio inglese è chiamato a convivere con l’assenza del tornitore di Glasgow, che non masticherà più chewing gum su quella panchina che per 27 anni è stata la sua seconda casa, e del Silent hero di Salford, abile ad impartire lezioni cattedratiche ai compagni di squadra avvicendatisi nei 23 anni di carriera. Non sarà assolutamente facile dimenticarsi di loro. Intanto, tutti in piedi, standing ovation per Paul Scholes.