Alzi la mano chi, prima della cavalcata di quest'anno in Champions League che ha visto protagonista la squadra di Dortmund conosceva Ilkay Gundogan, Jakub Blaszczykowski, Julian Schieber e molti altri componenti della rosa dei gialloneri di Renania: nessuna storia con veline per loro, nè trasferimenti multimilionari o stipendi che fanno gridare allo scandalo. Solo giocatori estremamente funzionali ad un idea di calcio ben precisa, scelti con cura per le loro caratteristiche da un allenatore che sapeva fin dal primo giorno in cui ha deciso di sedersi su una panchina come avrebbe voluto far giocare la propria squadra: negli anni novanta, mentre giocava come difensore nel Mainz, squadra che gli avrebbe offerto anche la prima esperienza in panchina anni dopo, Jurgen Klopp era innamorato come molti appassionati di quel periodo dell'innovativo calcio di Arrigo Sacchi. Quella squadra capace di dominare gli avversari attraverso un gioco corale e che coinvolgeva tutti gli undici in campo rimase impressa nella mente del tedesco per sua stessa ammissione: si potrebbe dire che da lì è partita l'avventura del Borussia capace di eliminare il Real Madrid di Josè Mourinho in semifinale di Champions.
La macchina da guerra allestita da Klopp ha ingranaggi studiati perfettamente e dispone di moltissime armi in grado di scardinare le difese avversarie: è adatta ad attaccare le difese schierate, sa essere letale di rimessa, può soffrire ed affidarsi alle individualità oltre che alla manovra del gruppo. Squadra dal tasso tecnico elevatissimo, che in nome del bel calcio tanto decantato dal mentore Sacchi non si chiude quasi mai in difesa, il Borussia ha un solo difetto che potrebbe compromettergli la vittoria nella massima competizione europea: l'inesperienza. Analizziamo tutti i segreti di questa straordinaria creazione del tecnico che ha già destato l'attenzione dei maggiori club europei.
Difesa ben assortita
Neven Subotic e Mats Hummels sono la classica coppia di centrali che si completano a vicenda: il primo, che ha seguito l'allenatore Klopp nel passaggio dal Mainz al Borussia, è un centrale vecchio stile molto forte di testa e bravo nella marcatura a uomo; il secondo è invece più rapido e bravo palla al piede e può senza ombra di dubbio essere considerato il regista difensivo della squadra tedesca. Fermo restando che la migliore arma difensiva del Borussia è senza dubbio il pressing in tutte le zone del campo, una coppia di centrali del genere dovrebbe trovarsi a proprio agio nel marcare qualsiasi attacco avversario.
Tecnica e ripartenze
Si dice che nel calcio esistono due modi fondamentali di attaccare: c'è chi fa la partita e c'è chi aspetta l'avversario per provare a colpirlo di rimessa. La squadra di Klopp ha i mezzi per adottare entrambe le strategie: può ricorrere alla velocità di Marko Reus e Jakub Blaszczykowski sugli esterni, nonchè alla rapidità di movimento di Ilkay Gundogan al centro, ma può anche sfruttare la grande tecnica e l'ottima visione di gioco di Mario Goetze per scardinare una difesa avversaria schierata. Per quanto riguarda la fase difensiva, la regola è semplice: pressing asfissiante, nessuno esentato. Il Borussia è una delle poche squadra europee che sa correre indietro con efficacia e lucidità, circostanza che lascia intravedere una preparazione fisica mirata e molto efficace.
Centravanti di manovra
La sfida d'andata contro il Real Madrid è stata la consacrazione a livello mondiale di Robert Lewandowski, l'unico giocatore che fino ad oggi ha segnato un poker ad una squadra allenata da Josè Mourinho. Il 25enne Polacco riesce ad abbinare il killer instinct sottoporta ad un'ottima visione di gioco e altruismo verso i compagni, caratteristiche che lo rendono il centravanti perfetto per una squadra che punta a creare un gioco totale sulle orme del pensiero sacchiano.