E’ il 94’ di Manchester City-QPR quando Aguero ricacciava nella gola dei tifosi dello United un urlo amaro, pieno di rabbia. Stasera è arrivata la vendetta, perché la vendetta è un piatto che va servito freddo: il Manchester United torna sul trono di Inghilterra dopo nemmeno 12 mesi e l'autore di questo successo porta la firma di Robin Van Persie, che cambia maglia, cambia città, ma una cosa ancora gli riesce bene: segnare. Con una fantastica tripletta, l’olandese regala al Manchester United il suo ventesimo titolo (il 13° di Ferguson) in una partita che ha visto esaurirsi tutte le emozioni dopo nemmeno un tempo di gioco.

Primo tempo Beh, che il Manchester United potesse sbagliare approccio alla partita era fuori discussione, ma che alle fine dei 45’ si trovasse in vantaggio di tre gol, questo non era preventivabile. Lo United parte subito a razzo contro l’Aston Villa –nella partita decisiva per il titolo- e dopo nemmeno due giri di orologio Robin Van Persie spezza l'equilibrio raccogliendo un assist dell’immenso Giggs e bucando Guzan per la prima volta. I Villans sono in difficoltà; Westwood e Delph non riescono a tenere il passo di Kagawa e Rooney che sono liberi di impostare a piacimento. Lo stesso giapponese va vicino al raddoppio con una volèe che però finisce alta sopra la traversa. Il gol in avvio ha sbriciolato qualsiasi schema tattico progettato da Lambert per arginare l’offensiva dei Red Devils e su una respinta corta della difesa è Rafael a far tremare gli ospiti con un siluro che però si stampa sul palo. L’Aston Villa esce dal guscio all’11’; Weimann apre con i tempi giusti per Benteke che però non inquadra lo specchio di De Gea sparando non di poco alto con il destro. Nel calcio, però, la qualità paga e fa spettacolo: Rooney lancia dalla retrovie a memoria per RVP che, non si sa bene come, colpisce la palla al volo con il piede sinistro e fa 2-0 lasciando di sasso Guzan. 2-0 dopo soli 13', dominio totale. L’intuizione di Rooney è magia e non da meno lo è la conclusione dell’olandese che fa 23 in stagione. I due gol di vantaggio permettono agli uomini di Ferguson di addormentare un po’ la partita; del resto, che fretta c’è? Appunto... Van Persie al 33’ si toglie lo sfizio personale di superare Suarez nella classifica marcatori e realizza la tripletta (24 timbri stagionali) che ammazza la partita ancor prima dell’intervallo; 3-0 figlio di un altro assist al bacio di Giggs che l’olandese, senza farselo ripetere due volte, scaraventa in rete con il mancino con l’aiuto del palo.

Secondo tempo I tifosi presenti all’Old Trafford fanno festa e lo United controlla facilmente i tre gol di vantaggio nonostante un buon avvio di ripresa dei Villans, senza però mai creare dei seri pericoli dalle parti di De Gea. Gli unici sussulti della ripresa arrivano dai piedi di Evans e di Kagawa ma l’inglese prima si avventa in un lezioso colpo di tacco e poi il giapponese calcia alle stelle dopo esserci presentato a tu per tu con il portiere avversario. L’Aston Villa risponde due volte con El Ahmadi, ma al 74’ e all’87’ David De Gea risponde presente. Francamente, erano poche le possibilità per i Villans di strappare punti all’Old Trafford; ogni discorso legato alla salvezza è quindi rimandato alle prossime quattro sfide di Premier ancora da giocare, soprattutto lo scontro diretto contro il Wigan all’ultima di campionato. Mattatore di serata è stato senza dubbio Van Persie, che segna una tripletta e si porta a casa pallone e titolo, alla sua prima stagione a Manchester. Forse lo United non è la squadra migliore del torneo, forse lo è il City – che ha un’ampiezza di rosa qualitativamente superiore - ma la differenza l’ha fatta la maggior esperienza dello United a lottare per il vertice. Ventesimo titolo nazionale, tredicesimo di Ferguson e trentottesimo in totale per lo scozzese. Chapeau, Sir.