Per la prima volta dal 1979, le Finali di Conference NBA giungono entrambe alla decisiva gara-7. Due sfide palpitanti, che decreteranno quali squadre si giocheranno il Larry O'Brien Trophy nelle prossime Finals. Si comincia stanotte, con la "bella" tra Boston Celtics e Cleveland Cavaliers, al TD Garden (ore 2.30 italiane, diretta Sky Sport).
Una serie che sinora ha sempre rispettato il fattore campo si conclude sul parquet incrociato di una delle arene più evocative del basket NBA. Una franchigia leggendaria, che non disputa una Finale NBA dal 2010 (persa contro i Los Angeles Lakers) contro i Cleveland Cavs di LeBron James, che invece di Finals recenti se ne intende, avendone giocate sette consecutive, dal 2011 in poi. Ed è proprio LeBron l'uomo più atteso della partita: dopo aver trascinato da solo Cleveland nelle gare in casa, ora il Prescelto deve spegnere i sogni di gloria dei Celtics, mai battuti sul parquet amico in questa edizione dei playoffs (solo vittorie contro Milwaukee Bucks, Philadelphia 76ers e Cavs). James dovrà fare a meno di Kevin Love, out per trauma cranico: sottoposto al rigido protocollo previsto per i casi di concussion, il Beach Boy californiano starà a guardare da bordocampo. Un'opzione offensiva in meno per gli ospiti, come riconosciuto anche dall'allenatore avversario, Brad Stevens, ma anche l'opportunità di schierare un quintetto con un solo lungo di ruolo a protezione del ferro - Tristan Thompson - e con tre esterni pronti sugli scarichi del miglior giocatore al mondo. Anche Larry Nance è in dubbio per gara-7, ma il posto di Love sarà comunque occupato da uno tra Jeff Green (positivo in gara-6) e Kyle Korver, mentre Jordan Clarkson partirà dalla panchina. Battuta sempre abbastanza nettamente a Boston in questa serie, Cleveland dovrà cercare di rimanere a contatto, per poi approfittare dell'inesperienza e della possibile tensione dei Celtics nei momenti decisivi, con LeBron James pronto invece a prendersi la copertina della sfida e della serie. Le gare del TD Garden hanno sinora premiato l'intensità dei biancoverdi, le loro percentuali al tiro, il loro coraggio e la loro esecuzione offensiva, mentre hanno respinto i tentativi dei vari George Hill e J.R. Smith.
Tutto materiale che non potrà mancare stanotte, se davvero Boston vorrà riuscire nell'impresa di far fuori James e di approdare alle Finals con una banda di ragazzi, senza poter disporre di Kyrie Irving e di Gordon Hayward. Se la difesa di Brad Stevens ha sempre fatto un lavoro straordinario contro i Cavs, non si può dire lo stesso dell'attacco biancoverde. Gli spunti di talento di Jaylen Brown e Jayson Tatum saranno fondamentali, al pari del contributo di Al Horford sui due lati del campo. Il dominicano, più in difficoltà come realizzatore da quando è marcato da Thompson, rimane l'ago della bilancia dei Celtics, come difensore in aiuto e trattatore di palla in attacco. Il resto dipenderà dalle percentuali di tiratori ondivaghi come Terry Rozier (che pure ha disputato dei playoffs straordinari) e Marcus Smart, oltre che dalla vena di Marcus Morris, spesso dirottato su James. Con Love out, anche Stevens dovrà prendere una decisione: con ogni probabilità l'australiano Aron Baynes sarà lasciato seduto dalla palla a due, con Smart subito in campo per contrastare il quintetto "piccolo" dei Cavs. C'è poi il capitolo relativo alla presunta "stanchezza" di LeBron: non è sembrato stanco LBJ in gara-6 - vedere per credere - ma ciò che è certo è che Boston proverà in tutti i modi ad evitare che anche il supporting cast di Cleveland entri in ritmo e che il Prescelto debba fare tutto solo. Ripetere gara-5 dovrebbe essere l'imperativo dei biancoverdi, che il solo James separa dalla conclusione di un'incredibile cavalcata a Est.