Un vero e proprio terremoto in casa Boston Celtics. L'eliminazione al primo turno dei playoff in cinque gare contro i Brooklyn Nets ha segnato in modo permanente una pagina della meravigliosa storia della franchigia del Massachusetts. A salutare, infatti, è Danny Ainge, figura che ha sempre avuto il simbolo del leprechaun al centro della sua carriera. Ainge, che ha vinto insieme a Larry Bird due titoli NBA, era da diciotto anni il general manager dei Celtics, ruolo nel quale vinse un anello nel 2008 e nello stesso anno mise nella bacheca personale l'NBA Executive of the Year.
Al suo posto, come già avevano anticipato gli insider Shams Charania ed Adrian Wojnarowski, ci sarà Brad Stevens, il quale conclude dopo otto anni la sua esperienza da capo allenatore per intraprendere un ruolo dirigenziale. Nella carica di coach, Stevens ha centrato la qualificazione alla postseason in sette occasioni raggiungendo tre volte le finali di Conference, ma senza mai laurearsi campione della Eastern Conference. Mancato l'anello da head coach ora Stevens cercherà di portarlo da President of Baskteball Operations con la sua prima decisione che riguarderà proprio il nuovo allenatore, il quale potrebbe essere Jason Kidd, ex giocatore dei Brooklyn Nets e dei Dallas Mavericks.
Nemmeno ventiquattro ore dopo, quindi, i Boston Celtics stanno già programmando il loro futuro per riportare la franchigia ai piani alti dell'NBA. Al centro del progetto ci saranno senza dubbio Jayson Tatum e Jaylen Brown, mentre al loro fianco il nuovo front office dovrà prendere delle decisioni. L'ex Hornets Kemba Walker non ha rispettato a pieno le aspettative e potrebbe essere inserito in una trade, mentre diverse potrebbero essere le valutazioni su altri due giocatori del quintetto base come Marcus Smart e Tristan Thompson.