Il primo atto della Finale della Western Conference se lo è aggiudicato Golden State, capace di andare ad espugnare il Toyota Center 119-106 ed annullare immediatamente il vantaggio del fattore campo degli Houston Rockets. Warriors, dunque, avanti nella serie 1 a 0, ma coach Mike D'Antoni, preso atto della sconfitta dei suoi, nel dopo gara non si è disperato, denotando ai microfoni della stampa una certa fiducia per il prosieguo della serie: "Abbiamo fatto vedere buone cose, soffrendo solo nel terzo quarto. Saranno necessari degli aggiustamenti per gara 2, ma tutto sommato non ho da rimproverare nulla ai ragazzi, hanno messo in campo veramente tutto".

Oltre ad un James Harden in formato Mvp, da 41 punti, ed un Chris Paul che costantemente gli ha dato una mano in attacco, i Rockets hanno risentito dell'importanza della partita, e sono scesi in campo un pò contratti. E' mancato l'apporto della panchina. Ad eccezione di Eric Gordon, ritornato giocoliere, miglior sesto uomo della Lega, gli altri hanno fatto tantissima fatica: "Ma giocare contro questa Golden State non è semplice, loro sono sempre in movimento, praticano una pallacanestro veloce e quindi in difesa ti sfiancano. E' chiaro che se difendi duro contro questi qui, poi in attacco perdi lucidità".

Chi ha fatto più male a Houston è stato Kevin Durant. L'ex stella di Okc ha messo a referto 37 punti, ha punito qualsiasi difensore gli si è frapposto tra lui ed il canestro. Ariza, Paul, Tucker, Mbaha Moute, tanti tentativi, tutti falliti. Nessuno è stato in grado di limitarlo. KD ha giocato su livelli celestiali, ma D'Antoni non sembra essere preoccupato solo di lui: "È uno dei migliori realizzatori di sempre, non lo scopriamo di certo oggi. Sapevamo fosse estremamente bravo, ma possiamo limitarlo. Sta a noi compiere quel passo decisivo per poterci giocare i finali di gara punto a punto. Abbiamo commesso qualche turnovers di troppo, rientrando in difesa abbastanza lentamente. Poi concedere 15 triple a Thompson è veramente troppo, stiamo parlando di uno dei migliori tiratori della lega. Dobbiamo cambiare alcune cose e vedremo se riusciremo a metterle in campo mercoledì, iosono fiducioso. Non eravamo immortali prima, non siamo brocchi oggi (ieri)".

Questa è la prima volta in questi Playoff che gli Houston Rockets si trovano sotto nel punteggio. La franchigia texana, sia contro i Minnesota Timberwolves che gli Utah Jazz, hanno bagnato l'esordio nelle rispettive serie con una vittoria nel palazzo amico, il Toyota Center. L'ex Baffo, ora, è chiamato ad inventarsi qualcosa per cercare di arginare le bocche di fuoco dei Warriors. Ai microfoni di ESPN ha già lanciato la sfida ai rivali per gara 2: "Ora dobbiamo immagazzinare la sconfitta e continuare a lavorare, senza subire cali di tensione. In regular season abbiamo battuto Golden State due volte su tre, rivedremo quelle gare, tutti insieme e ci prepareremo nel miglior modo possibile. Mercoledì sarà una battaglia".