La vittoria del collettivo, del sistema. I Boston Celtics si aggiudicano gara-1 delle Eastern Conference Finals grazie ad una superlativa prova corale, con tre dei cinque uomini partiti in quintetto che chiudono oltre i venti punti, mentre Tatum, quarto realizzatore di serata, sfiora l'ennesimo ventello. Attacco, ma non solo. Tanta, tantissima intensità difensiva che ha messo fin dalle prime battute della gara i Cleveland Cavaliers alle corde, con Morris schierato - non tanto a sorpresa - in quintetto per marcare LeBron James. Tra la voglia del Re di osservare il piano tattico dei rivali e l'aggressività di Boston spalle a canestro, le chiavi del primo appuntamento della serie, che tuttavia si preannuncia ancora lunga.
"Si tratta di uno sforzo di squadra, non soltanto mio, individuale. Tutti hanno giocato la loro parte nella marcatura di LeBron James. Lui è ovviamente il miglior giocatore al mondo e necessiti per forza di una marcatura multipla su di lui, per un'intera partita. Abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra. Per quanto riguarda me, io sono un giocatore competitivo. Lui è il miglior giocatore del pianeta e un giorno vorrei dire ai miei figli di averlo marcato. E' eccitante, mi piacciono le sfide, ma come ho detto si tratta di uno sforzo di squadra, da solo è difficile" ha commentato Morris al termine della gara. L'ala dei Celtics è risultato decisivo sia in difesa che in attacco, dove ha contribuito alla causa con 21 punti oltre alle 10 carambole catturate. Percentuali decisamente migliori rispetto a quelle deficitarie nella serie contro Philadelphia, alle quali ha risposto con un ottimo 7/12 in gara 1: "Ho solo preso i tiri in ritmo che pensavo ci fossero. Ho preso tiri facili, quelli aperti, abbiamo fatto un ottimo lavoro muovendo bene la palla in attacco".
A tal proposito si è pronunciato anche lo stesso James, che ha analizzato così la sfida rendendo merito ai Celtics ed al loro piano gara: "Hanno svolto il loro piano partita alla perfezione. Hanno fatto partire Morris in quintetto, hanno svolto un lavoro di comunicazione perfetto per tutta la durata della partita, riconoscendo sempre le nostre posizioni sul campo. Coach Stevens ed il loro coaching staff ha svolto davvero un ottimo lavoro. Adesso abbiamo l'opportunità di guardare filmati ed analizzare la gara. Non ho avuto mai molto ritmo in partita, ma sono sicuro che la musica cambierà in gara 2".
Sempre riguardo la sfida nella sfida tra Morris e James, anche Marcus Smart ha voluto sottolineare il lavoro del compagno di squadra, anche se in un paio di occasioni anche lui ha fronteggiato - con risultati più che positivi - il Re: "Morris è stato abilissimo a procurare problemi all'attacco di Cleveland. Inoltre ha fatto perdere molte energie a LeBron con la sua pressione difensiva. E' ovviamente più difficile fare delle giocate contro dei giocatori che difendono meglio e ti lasciano sempre meno spazio". "Non è facile marcare LeBron James, ma a Morris piacciono queste sfide - ha proseguito anche Terry Rozier - E' qualcosa che stimola i giocatori come lui, che quando vengono messi in campo in questo tipo di situazioni, sfidandoli emotivamente, danno il meglio. E' stato molto bello averlo dalla nostra stasera, ha fatto tantissime giocate utili alla squadra".
In chiusura, ancora Morris, che ha provato ad ampliare gli orizzonti dopo il successo di gara 1 e guardato al prosieguo della serie: "Il livello della nostra consapevolezza e della fiducia negli altri è veramente alto. Dai giovani ai veterani, sappiamo che possiamo competere e giocarci le partite contro tutti quanti, sapendo però di dover mettere sempre il massimo in campo. Ogni passo che facciamo quando entriamo in campo dobbiamo farlo al massimo delle nostre possibilità, e quando ciò accade sappiamo che possiamo competere con qualsiasi avversario, senza curarci troppo dei nostri avversari. E' questo l'atteggiamento da avere anche nelle prossime partite".