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NBA - Toronto Raptors, calma apparente

Dopo lo sweep subito dai Cavs, il presidente Masai Ujiri dichiara che "non è il giorno del giudizio universale", conferma la stima nei confronti di Casey, che rimane però sotto esame.

NBA - Toronto Raptors, calma apparente
Fonte: Toronto Raptors/Twitter
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Di Andrea Russo Spena

La delusione a Toronto è enorme. Dopo aver disputato una splendida regular season, chiusa al primo posto nel ranking della Eastern Conference, i Raptors di Dwane Casey (votato allenatore dall'anno dagli altri ventinove colleghi) sono già fuori dai playoffs, eliminati al secondo turno dai Cleveland Cavaliers di LeBron James. Cappottati, sarebbe meglio dire, dato lo sweep subito dalla squadra dell'Ohio, il secondo consecutivo, dopo quello della stagione 2017/2018.

Una sconfitta che va al di là delle proporzioni, pure gigantesche, e che ripropone antichi interrogativi. Cosa fare di questo gruppo che da anni è al vertice dell'Est, ma che si scioglie come neve al sole appena giungono i playoffs? E cosa dire delle stelle, DeMar DeRozan su tutti, in difficoltà nel momento chiave della stagione? Quale il futuro di Dwane Casey, allenatore stimato ma che potrebbe aver esaurito un ciclo senza neanche un'apparizione alle Finals? Prova a rispondere ad alcune di queste domande il presidente dei Raptors, Masai Ujiri, guida del frontoffice della franchigia canadese: "Credo in Dwane Casey - le sue parole, riportate dall'agenzia di stampa Associated Press - e nel lavoro che è stato fatto. Non ho da dire nulla di diverso rispetto allo scorso anno. In questo momento sto guardando tutto, sia le cose positive che quelle negative, perchè il risultato finale è figlio di tutte le componenti. Come fare a vincere? Questa franchigia deve essere orientata alla vittoria, ma non so rispondere a questa domanda ventiquattro ore dopo l'eliminazione dai playoffs. Sono assolutamente deluso, ma se guardo al quadro generale, mi piace ciò che vedo. Oggi non è il giorno del giudizio universale. Ora tocca a me far sì che questa franchigia migliori: ci riusciremo. Contro i Cavs la svolta è stata gara-1. Ad essere onesti vorrei tornare a quella partita. Lì sono girate diverse cose, il nostro vantaggio, chiamate arbitrali, layup sbagliati e tutto il resto. Ma non possiamo dare la colpa a nessuno. Abbiamo perso insieme, e lo abbiamo fatto in gara-1".

I tiri aperti di Fred VanVleet, le altre occasioni sprecate nell'overtime. Tanti piccolo errori nell'episodio inaugurale della serie? Ma può una singola partita gettare nel baratro una squadra testa di serie numero uno con alle spalle una gran regular season? "Sentivamo di avere la possibilità di raggiungere le NBA Finals, era il nostro obiettivo - le parole dopo l'eliminazione di Kyle Lowry, riportate da Espn - ma per essere i migliori deve battere il migliore. Contro la squadra che ha disputato le Finali negli ultimi tre anni abbiamo continuamente fallito. Considerando la nostra regular season da 59 vittorie, è un anno sprecato. Non ci siamo fatti trovare pronti dal punto di vista fisico, abbiamo fatto grandi cose in stagione regolare, ma i playoffs sono un'altra cosa Io e coach Casey abbiamo discusso nel corso degli anni, ma credo in lui, è uno dei migliori allenatori che ci siano in giro". Non si nasconde DeMar DeRozan, che difende Dwane Casey: "Questo è probabilmente il punto più basso, frustrante e difficile che abbia mai vissuto. Arrivi al momento in cui non riesci ad andare oltre, e senti di non poter battere i tuoi avversari. Realizzi che sei sconfitto ancora una volta. E' il peggior sentimento possibile. Casey? Per tutti i miei successi, devo dare merito al coach. Non importa cosa succederà, avrò sempre il massimo rispetto nei suoi confronti". Per il momento Masai Ujiri ha confermato di credere nel capo allenatore dei Raptors, ma ha anche aggiunto che la sua posizione verrà rivalutata a breve. Momento di riflessione di Toronto, una calma apparente che sembra precedere la tempesta, perchè i canadesi non possono permettersi altre stagioni di questo tipo, vissute con l'illusione di poter vincere e concluse con la necessità di fare i conti con LeBron James e la realtà dei playoffs.