Dalle difficoltà mostrate contro gli Indiana Pacers, abili a mettere a nudo tutte le lacune strutturali dei Cleveland Cavaliers, alla facilità estrema con la quale i ragazzi di coach Lue si sono sbarazzati in quattro partite dei Toronto Raptors. Sembra passata una vita tra le due serie, dalla scialba versione dei Cavs trascinati da LeBron James contro Oladipo e soci, perfetti nell'insinuarsi tra le crepe difensive dei vice campioni in carica, a quella scintillante e sorridente apparsa nei quattro appuntamenti vittoriosi contro i canadesi.
E' pur vero che la strada in discesa dopo gara-1 ha contribuito e non poco a togliere la pressione dalle spalle dei gregari del Re, i quali sono tornati a brillare da gara-2 e dare manforte all'uomo solo che fino ad allora era saldamente al comando delle operazioni. Prima Love, poi i vari Smith, Green, Korver ed Hill sono riusciti a rotazione ad apportare il proprio mattoncino alla causa, venendo pian piano coinvolti da James, il quale al termine di gara-4 ha ovviamente tessuto le lodi dei compagni e confermato quella che è la sua totale fiducia nei loro confronti.
"Ho segnato soltanto due punti nel primo quarto, ma può capitare quando si costruisce una squadra di basket come questa. E' il motivo per il quale siamo stati messi assieme, per vincere assieme, di squadra. E' una bellissima sensazione, mettermi a disposizione per prendere rimbalzi oppure dare assist ai miei compagni. L'azione sembra sempre essere solo su me stesso, ma non per quanto mi riguarda. Mentalmente, forse, nella testa degli avversari e degli esterni è così, ma per me quello che importa è dimostrare quanta fiducia nutro nei loro confronti, ma non è qualcosa che devo fare verbalmente, ma si vede in campo" ha affermato LeBron ai microfoni di ESPN. "La mia fiducia nei loro confronti non è mai mutata. Io credo fermamente in ciò che porto sul tavolo e in ciò che metto a disposizione della mia squadra e tra queste carte c'è anche la fiducia nei miei compagni. Ho sempre ripetuto loro che non avremmo potuto vincere senza l'aiuto degli altri e senza che ognuno faccia il proprio lavoro. E' impossibile per me smettere di avere fiducia verso di loro".
La differenza tra le due serie, oltre che nella consistenza e nella solidità tecnica e mentale dei rivali dei Cavaliers, la si è notata anche nelle statistiche dei giocatori di Lue. Oltre ai numeri di James, sono quelli di Love - passato da 11 a 20 punti di media a sera - e dei vari Korver (14.5), Smith (12.5), Green (12.3) e Hill (10.3) ad aver confermato il cambio di passo da parte di tutti i Cavs nell'apporto ai successi ottenuti. A perorare la propria causa, chiaramente, ci ha pensato coach Lue: "Abbiamo parlato durante l'intera stagione di come e dove migliorare, su quali aspetti confrontarci e battere maggiormente. Abbiamo serrato le fila quando sono iniziati i playoffs, e i ragazzi hanno capito il momento giusto per dare un apporto differente alla causa. Molti di loro stanno giocando davvero bene, per uno sforzo di squadra davvero notevole".
"Abbiamo mosso la palla davvero bene stasera - ha aggiunto George Hill a fine gara-4 - Abbiamo impostato il ritmo che volevamo avere fin dall'inizio. Credo che LeBron abbia segnato soltanto un paio di punti ad inizio partita e null'altro, ma ciò gli ha dato la possibilità di prendersi una piccola pausa. Avete visto tutti sorridere stasera, perché ci siamo divertiti e abbiamo imposto alla partita il ritmo che volevamo avere".
In chiusura, le parole di Korver, che ha posto l'accento sull'importanza della serie vinta contro i Pacers, la quale ha migliorato l'alchimia di squadra dei suo Cavaliers: "E' stata davvero drammatica come serie. In ogni quarto avvertivi l'importanza della posta in palio, ma da quella vittoria abbiamo imparato tanto riguardo noi stessi. Credo che i Pacers ci abbiano resi migliori. Spero in vista del prosieguo della stagione di aver imparato la lezione e che la squadra continui a giocare meglio".