Seconda vittoria consecutiva alla Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City per gli Houston Rockets di Mike D'Antoni, che battono in gara-4 di secondo turno di playoffs gli Utah Jazz di Quin Snyder con il punteggio di 87-100, allungando 3-1 in una serie ormai ipotecata. Partita condotta dall'inizio alla fine dai texani, trascinati da un Chris Paul sempre sotto controllo (27 punti, 12 rimbalzi e 6 assist), mentre James Harden chiude litigando con le percentuali (24 punti, ma 8/22 dal campo). Fondamentale Clint Capela, che vince il duello con Gobert, mettendo a referto 12 punti, 15 rimbalzi e 6 stoppate. Ai Jazz non bastano lampi di talento purissimo di Donovan Mitchell, a bersaglio per 25 punti (9/24 al tiro).

Per gara-4 della serie contro Houston coach Snyder non recupera Ricky Rubio, ma cambia comunque il suo quintetto di partenza. Fuori Derrick Favors, dentro Jae Crowder, per rendere più mobile lo schieramento. Si comincia con Rudy Gobert che stoppa James Harden, ma il Barba è comunque protagonista della prima fuga degli ospiti, con i soliti canestri sul pick and roll. Clint Capela si conferma letale sulle alzate del sodale, oltre ad essere un fattore a rimbalzo, sia offensivo che difensivo. P.J. Tucker e Gerald Green aggiungono triple, e i Rockets volano via con più di dieci lunghezze di vantaggio. Per Utah risponde di puro atletismo l'australiano Dante Exum, in uscita dalla panchina, mentre Jae Crowder spara a salve. Snyder allarga le sue rotazioni a Jerebko e Neto, ma ottiene pochissimo in termini di punti da Alec Burks. Favors sostituisce un Gobert che perde i suoi soliti punti di riferimento, ma alla prima pausa lo score è di 23-30, grazie a un paio di giocate di energia di Royce O'Neale. Con James Harden in panchina, è Chris Paul a prendere Houston per mano. CP3 fa segnare i vari Trevor Ariza, P.J. Tucker e Luc Mbah a Moute, poi si mette in proprio con il suo jumper dalla media distanza, sui cui il lungo avversario non fa un passo avanti. Ma Utah rimane incredibilmente a galla, sia sfruttando le percentuali non eccezionali degli avversari, sia grazie a uno strepitoso Donovan Mitchell, che segna da ballerino in più occasioni contro un ottimo difensore come Tucker. Il rookie dei Jazz accende l'ambiente, con Joe Ingles che subisce fallo dallo stesso Tucker. La scossa dei padroni di casa viene però attutita ancora da Chris Paul, che chiude il primo tempo sul 48-58.

Alla ripresa delle operazioni Paul riprende da dove aveva lasciato, contro dei Jazz che non mollano e continuano a inseguire con Joe Ingles, a segno dall'arco e in penetrazione. Mentre Capela domina sotto i tabelloni, Houston ritrova per un attimo Eric Gordon, autore di due canestri consecutivi, con D'Antoni che fa fuori dalla sua rotazione Ryan Anderson. Quella dei Rockets non è una versione scintillante in attacco, ma ad ogni tentativo di rimonta dei padroni di casa ecco giungere immediata la risposta di uno tra Paul e Harden, che pure pasticcia spesso al tiro. In qualche modo i Jazz rimangono in scia, a una decina di punti di distacco: merito del loro sistema e di Donovan Mitchell, che continua a segnare contro tutto e tutti. Joe Ingles fa da secondo violino, e all'inizio del quarto quarto Utah profonde il massimo sforzo. Anche Raul Neto trova il canestro per Snyder, insieme a un Rudy Gobert di colpo più cercato dai compagni di squadra, sempre in situazione dinamica. Rockets che perdono concentrazione e si ritrovano sopra di sole cinque lunghezze, sull'80-85. Ci pensa però il solito Paul a chiudere ogni discorso, insieme a Trevor Ariza, a bersaglio dall'angolo, e a James Harden. Clint Capela produce stoppate in serie per rendere vano il tentativo di Utah, che finisce sulle gambe, consapevole di aver dato il massimo. Un'altra triple di Tucker arrotonda lo score per i texani, ora a un passo dalla Finale di Conference. 

Utah Jazz (48-34). Punti: Mitchell 25, Ingles 15, Gobert 11. Rimbalzi: Gobert 10. Assist: Ingles 4. 

Houston Rockets (65-17). Punti: Paul 27, Harden 24, Capela 12, Tucker 11. Rimbalzi: Capela 15, Paul 12. Assist: Paul 6.

VAVEL Logo
About the author
Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]