Basta un tempo, il primo, agli Houston Rockets per riscattare la pessima gara-2 delle semifinali della Western Conference e riprendere in mano il fattore campo nella serie contro gli Utah Jazz. Nel primo dei due appuntamenti a Salt Lake City la squadra di D'Antoni reagisce immediatamente dopo la soporifera partita di qualche ora fa e, nel giro di venti minuti, mette in ghiaccio la seconda vittoria della serie: Harden e Paul prendono per mano i texani dal primo minuto, in attacco come in difesa, confezionando il parziale di 70-40 che spacca in due la contesa e manda i titoli di coda già all'intervallo. 2-1 nella serie, con gli uomini di Snyder irretiti per tutta la durata dell'incontro.
La tripla mancina di Ingles apre l'incontro, ma è soltanto illusoria per i tifosi di casa, perché i Rockets sono in partita fin da subito e puniscono in attacco ogni minimo vantaggio acquisito: Ariza e Tucker bombardano da oltre l'arco, Capela capitalizza tutti gli assist di Harden per il 15-5 iniziale. I Jazz stentano ad entrare nei giochi e nelle soluzioni care a coach Snyder, con Mithcell escluso dalla gara dalla difesa dei Rockets, mentre dalla parte opposta l'aggressività sul pick&roll di Paul ed Harden non è quella di gara-2, con i diretti interessati che chiudono facilmente al ferro per il più 14. Le palle perse, cinque nel giro di pochi minuti, condizionano la gara dei padroni di casa, mentre Mitchell prova ad iscriversi alla contesa ed a trascinare i suoi, ma invano. Entra anche Gordon dalla panchina e la musica non cambia, anzi: quattro punti personali e la tripla di Ariza per il massimo vantaggio sul più 16, mentre Utah si aggrappa ai rimbalzi offensivi di Gobert ed Exum, ma sono ben poca cosa. Sul -22 - tripla di Green - i Jazz si scuotono e quantomeno riducono il gap alla prima pausa (due triple di Burks) ma è un fuoco di paglia, perché alla ripresa delle ostilità gli ospiti tornano a macinare gioco e punti, con Paul che aumenta nuovamente i giri del motore dei texani (+24). Le due stoppate consecutive di Capela a centro area sembrano chiudere definitivamente i giochi tagliando le gambe ai Jazz, ma è O'Neale con sette punti di fila a dare nuova linfa a Utah (49-34). Torna Harden in campo e la differenza si vede tutta: negli ultimi cinque minuti Houston piazza il parziale di 21-6 che spacca nuovamente in due la gara, dando il più 30 ai viaggianti alla pausa lunga.
Nel terzo quarto ci si attenderebbe la reazione d'orgoglio dei padroni di casa, la quale tuttavia non arriva, merito anche dei Rockets i quali riprendono il discorso dove lo avevano lasciato: Paul da tre inaugura la ripresa, Harden ed Ariza rifiniscono l'opera firmando il massimo vantaggio sull'80-43. Gara ipotecata e garbage time che inizia da metà del terzo periodo, con i Jazz che pescano dalla panchina l'energia e la voglia di Neto e Burks, i quali oltre a Gobert ed O'Neale appaiono quelli maggiormente in palla. Houston controlla il vantaggio agevolmente e toglie le mani dal volante a 15 minuti dal termine, quando due triple di Mitchell - uniche di serata - lanciano il parziale con il quale Utah riesce quantomeno a salvare la faccia. L'ultimo quarto è di pura accademia, con i padroni di casa che dimezzano lo svantaggio chiudendo sotto di 21 alla sirena conclusiva, ma il fattore campo torna nelle mani degli Houston Rockets, i quali dimostrano superiorità e maturità da grande.
I tabellini