I fantasmi del passato continuano ad aleggiare attorno all'Air Canada Center. Gli spettri dei Cleveland Cavaliers e di LeBron James si materializzano nel secondo tempo di gara-2 delle semifinali della Eastern Conference, quando gli ospiti, sotto di una decina di punti, riescono a ribaltare punteggio ed inerzia della contesa portando la serie sul 2-0 a proprio favore. Ancora una volta, per l'ottava partita di fila nei playoffs, i Toronto Raptors cedono il passo ai Cavaliers: una sorta di maledizione che nonostante i cambiamenti di roster e di giocatori non sembra riuscire ad interrompersi. Difficile da spiegare la metamorfosi e l'involuzione del secondo tempo dei canadesi, con Lowry e soci che nel ventre del palazzetto di casa hanno così commentato quanto accaduto. 

"Ci serve uno sforzo maggiore. Dobbiamo giocare con maggiore intensità, più duramente. In qualche modo dobbiamo riuscirci. Siamo sotto di due partite, lo sappiamo, ma è ancora lunga. Non è ancora finita. Prendiamo e giochiamo una partita alla volta e proviamo a raggiungere la finale" ha detto il playmaker dei padroni di casa, visibilmente deluso per la prestazione dei suoi nel secondo tempo. 

Sulla stessa riga di Lowry anche il gemello - in campo - DeRozan, il quale ha proseguito facendo eco al compagno: "E' una questione di sforzo di squadra. Non può importare soltanto la marcatura singola di un giocatore come Love, dobbiamo essere concentrati tutti assieme per stringere le maglie difensivamente come una squadra. Dobbiamo dimostrare che sappiamo aiutarci e giocare di squadra sia marcando Love in post basso così come con gli altri. Dobbiamo mostrare forza e carattere, è una questione di squadra non di un singolo. Dobbiamo andare oltre le difficoltà. Siamo in una situazione difficile, lo siamo stati già in passato e le abbiamo superate tirando fuori il meglio di noi stessi. Ora siamo nella stessa situazione e dobbiamo necessariamente scendere in campo con la voglia di lottare".  

Prova a puntare sull'orgoglio anche coach Casey in vista del prosieguo della serie, il quale avrà tantissimo lavoro da svolgere sugli aggiustamenti tecnici e tattici da fare in vista delle sfide di Cleveland: "Dobbiamo avere orgoglio. L'unica cosa che conta adesso è andare a Cleveland e giocare per il nostro orgoglio. Non mi importa della storia cosa dice quando una squadra è sotto 0-2, ma quel che so è che stasera non siamo stati noi, non abbiamo giocato come sappiamo fare di solito. Dobbiamo cercare delle risposte e se è il caso fare dei cambiamenti, nel lineup o in altro, dobbiamo muovere di più la palla, controllare meglio il ritmo della partita. Dobbiamo continuare a lottare, non possiamo lasciarci travolgere adesso a questo punto della stagione". 

Casey chiede una reazione d'orgoglio e di personalità ai suoi, ma ciò che traspare dalle prime due gare della serie contro i Cleveland Cavaliers sono difficoltà oggettive sia in termini di accoppiamenti difensivi ed offensivi che di sudditanza psicologica nei confronti di James e compagni. La serie si sposta a Cleveland, dove al "The Q" i Raptors avranno bisogno della miglior versione per ribaltare l'inerzia di una sfida che appare già segnata.