E' tornato Stephen Curry e la differenza, nonostante i buoni risultati ottenuti dai compagni in sua assenza, si nota immediatamente. Nonostante una ottima prestazione, i New Orleans Pelicans devono inchinarsi ai Warriors anche in gara-2 delle semifinali della Western Conference. Oltre ai soliti Durant, Thompson e Draymond Green, c'è anche l'apporto dell'insolito sesto uomo di coach Kerr, che entra dalla panchina dopo più di un mese di assenza e contribuisce con 25 punti e 5/10 da oltre l'arco al successo dei suoi Golden State

"Il pubblico è stato folle, come in ogni occasione che loro hanno di spingerci e trascinarci creando il fattore casa che ci da tanta forza. E' stato davvero incredibile stasera". Come detto, Steph torna in campo dopo 40 giorni di stop forzato per un problema al ginocchio e, nel ventre della Oracle Arena ha parlato del suo rientro e della sua gara: "Mi sento bene. E' bello tornare in campo ed essere di nuovo protagonista con i miei compagni di squadra, oltre a tornare a fare ciò che amo di più, giocare a basket. E' un'emozione unica tornare a giocare in una partita di playoff ed ottenere una vittoria così importante ed emozionante". 

Una vittoria di fondamentale importanza nel bilancio della serie, con i Pelicans che rispetto a gara-1 hanno accettato e tenuto per tutta la durata dell'incontro i ritmi imposti alla sfida dai Warriors. Holiday, Rondo, Mirotic e Davis hanno reso la vita tutt'altro che semplice ai padroni di casa, riuscendo per larghi tratti della gara ad imbrigliare il sistema di Kerr e le scelte offensive dei Warriors. "Ci è mancato e non poco - ha aggiunto Klay Thompson a fine gara - e siamo davvero contenti di averlo di nuovo in campo con noi. Siamo contenti però di aver comunque portato a casa un ottimo 5-1 di record nei playoffs in sua assenza ed è importante per la squadra, ma è altrettanto bello averlo di nuovo con noi". 

Gestione, quella di Curry, con il contagocce da parte di Steve Kerr, il quale ha ovviamente beneficiato della miglior prestazione individuale dalla panchina dell'intera stagione. Il tecnico dei Warriors ha chiaramente definito speciale il momento in cui Steph è tornato in campo, con l'ovazione della Oracle Arena che ha messo i brividi a tutti i presenti. "L'ovazione è stata incredibile, un boato assurdo - ha aggiunto Draymond Green a fine gara - E' stato qualcosa di elettrizzante vederlo di nuovo camminare sul parquet durante una partita. Il suo tiro da tre segnato dopo pochi secondi ci ha dato energia ed entusiasmo, oltre alle sue immense qualità".  

Riguardo proprio al primo tiro preso dopo nemmeno dieci secondi dal suo ritorno in campo, il protagonista di serata ha infine chiosato: "Undici secondi erano passati? Wow, non pensavo fossero così pochi, ma quando mi è uscita dalle mani, sapevo sarebbe andata dentro". Serie che si sposta adesso a New Orleans, dove i Pelicans sono chiamati all'impresa per raddrizzarla.