La personale rivincita di Victor Oladipo - dopo quanto accaduto nel finale di gara-5 alla Quicken Loans Arena - si consuma nella notte alla
Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis dove i padroni di casa degli Indiana Pacers, trascinati letteralmente dalla tripla doppia da 28 punti, 13 rimbalzi e 10 assist dell'ex guardia degli Orlando Magic, travolgono i Cleveland Cavaliers di LeBron James e rimandano l'appuntamento con il verdetto finale a gara-7. Gara a senso unico il sesto appuntamento della serie, con gli ospiti che resistono nel solo primo quarto alle giocate della squadra di McMillan, la quale si fa preferire dal punto di vista tecnico, tattico ed altresì fisico. Stavolta anche LeBron alza bandiera bianca.
Eppure l'avvio dei Cavs sembrava di tutt'altra pasta: le triple di Korver e Smith per l'8-2 iniziale rappresentano tuttavia soltanto un fuoco di paglia perché è difensivamente che la squadra di Lue non trova mai le contromisure adatte al gioco corale dei padroni di casa. Young e Collison accorciano le distanze, i due esterni dei Cavaliers sono gli unici ad entrare in partita - ma è Oladipo con cinque punti personali a ribaltare inerzia e punteggio. James e Love illudono i Cavaliers, prima della seconda sfuriata personale della stella di casa, i cui sette punti di fila valgono il più tre al primo intervallo (29-26). L'energia dalla panchina di Stephenson e Sabonis fa il resto, mentre Hood e Love provano a far aggrappare Cleveland alla partita: sei punti di fila del lituano valgono il più 10 e la prima mini-fuga per i Pacers, abili a serrare le maglie difensivamente ed approfittare della pessima transizione difensiva degli ospiti. James prova a metterci una pezza, ma riesce soltanto a contenere la sfuriata di Indiana confermando il vantaggio alla pausa lunga.
Appuntamento con la sfuriata soltanto rimandato di qualche minuto, perché l'atteggiamento dei Cavs ad inizio ripresa non cambia affatto, mentre quello dei Pacers sì, ed in meglio possibilmente. Intensità raddoppiata in difesa, James e soci ci capiscono poco, e parziale di 14-4 che spacca in due la contesa. Smith e Green provano a far rialzare la testa ai Cavs dalla distanza, ma la frittata oramai è fatta e difensivamente Cleveland concede qualsiasi cosa ai rivali, sul perimetro come internamente: ne beneficiano su tutti Bogdanovic, Collison e soprattutto Oladipo, il quale a suon di assist e giocate personali trascina i suoi al 92-67 di fine terzo quarto. Gara in ghiaccio, ma guai a parlare di garbage time se non negli ultimi cinque minuti di gara. Già, perché l'atteggiamento dei Pacers è quello di chi vuole seppellire sportivamente i rivali e, nei primi minuti di quarta frazione la sensazione è che ci possano anche riuscire: Sabonis implementa il suo bottino, Bogdanovic rifila il secondo gancio di serata dalla distanza ed il vantaggio tocca quota 32 punti. Di Hood e Clarkson la reazione d'orgoglio nel finale che limita quantomeno il passivo per i Cavs, i quali adesso avranno tantissime tossine negative di cui liberarsi in vista della decisiva gara-7, alla quale ci arrivano nel peggiore dei modi.
I tabellini