Più che una gara 1, quella della Oracle Arena è una mattanza. I Golden State Warriors dominano la partita sin dal tip off e infliggono una sonora sconfitta ai San Antonio Spurs, che non sono riusciti ad organizzare una manovra offensiva degna di questo nome, né tanto meno a limitare difensivamente una squadra risvegliatasi dal sonnellino lungo due mesi che ha caratterizzato il finale di regular season.
Il match si apre rispettando il copione previsto: Golden State comanda il gioco senza una vera e propria point guard nel suo starting five, mentre San Antonio boccheggia sia in attacco, sia in difesa. A metà primo tempo si palesano i limiti degli Spurs, alla più totale improvvisazione in fase di attacco con pick and roll spesso inefficaci e fini a sé stessi per cominciare la propria azione. La squadra di Popovich non riesce ad avere una buona circolazione di palla e si prende solo i tiri che una difesa perfetta gli concede. Gli Warriors dominano anche in attacco, ma tutto nasce dalla metà campo difensiva. I ragazzi di Kerr sembrano muoversi come fossero legati l'uno all'altro e impediscono ogni linea di passaggio pericolosa, soprattutto Javale McGee sembra essere l'antidoto per annullare Aldridge, non una cosa da poco. Se il primo quarto finisce con San Antonio ancora attaccata al match, molto del merito va a Ginobili, che nonostante l'età risulta essere ancora l'ago degli Spurs, come testimonia anche la tripla a fine primo quarto. Con lui in campo la palla gira meglio in attacco, anche se la difesa di Golden State continua a concedere poco. Cambia poco anche nel secondo quarto, se non che la difesa ordita dal tecnico della Baia si chiude ancor di più e complice dei bruttissimi possessi, clamorosi quelli di Pau Gasol che hanno provocato una palla persa e una difesa disastrosa per tre punti facili di Durant. Senza troppi acuti e in un'atmosfera che sembra quella di una qualsiasi partita di regular season, si va all'intervallo lungo con i campioni in carica in vantaggio di sedici punti: 41-57.
In uscita dai blocchi San Antonio torna sotto la doppia cifra di svantaggio, ma Golden State quando fiuta il pericolo si riattiva improvvisamente e con due canestri di Klay Thompson rimette gli Spurs a distanza di sicurezza. Il californiano è la guida offensiva degli Warriors nel terzo quarto, stupendo il jumper del 50-64 effettuato dopo una ricezione imperfetta e con i piedi non allineati. Dopo tre minuti senza canestri con gli Spurs che sembrano aver capito di essere in gara 1 dei playoff, Rudy Gay ci mette un po' più di grinta di quella vista nel primo tempo e LaMarcus Aldridge prova qualche variazione in attacco che gli vale, quantomeno, un viaggio in lunetta. Continuano poi le brutte notizie per i veterani di coach Popovich, perché anche Draymond Green entra in partita, seppur a sprazzi, e il suo apporto atletico si fa sentire tutto nello scarico per la tripla di Thompson. Di fatto, il match si conclude alla terza sirena con Golden State che controlla il match e chiudono il terzo quarto sul +23. Gli ultimi dodici minuti di gioco sono di puro garbage time con Kerr che getta assieme nella mischia Looney, Cook e David West, mentre Pop inserisce Bryn Forbes, Bertans e Derrick White. Gara 1 quindi si conclude con la vittoria di Golden State per 113-92.