Saranno i campioni in carica a dare il via ai playoffs NBA 2018. Oggi, alla Oracle Arena di Oakland, ore 21 italiane (diretta Sky Sport), i Golden State Warriors di Steve Kerr giocheranno gara-1 di primo turno a Ovest contro i San Antonio Spurs di Gregg Popovich. E' il remake delle Finali di Conference dello scorso anno, ma con i neroargento senza Kawhi Leonard e apparentemente nel ruolo di vittime sacrificali, mentre i Dubs hanno bisogno di ritrovare se stessi e antiche certezze.

Non ci sarà Steph Curry per Golden State, ancora alle prese con la riabilitazione al ginocchio infortunato, ma i Warriors dovranno comunque cambiare marcia per dare nuovamente la caccia al titolo. Attese risposte soprattutto in difesa, da una squadra che nell'ultimo mese ha collezionato dieci sconfitte nelle ultime diciassette partite. "Credo che una parte del problema sia dovuta al fatto che nell'ultimo mese siamo rimasti bloccati al secondo posto del ranking della Western Conference - dice coach Steve Kerr durante il programma The Jump di Espn - ovviamente abbiamo avuto tanti infortuni, ma le partite non avevano significato, e il nostro gioco e la nostra concentrazione ne sono stati condizionati. Conosco i nostri ragazzi, so quanto sono competitivi e di talento. Ora mi aspetto che le cose cambino velocemente per noi al primo turno di playoffs. La nostra difesa deve migliorare, perchè nell'ultimo mese abbiamo faticato tanto da questo punto di vista. Non siamo stati abbastanza intensi, pigri nelle rotazioni: tutto questo deve cambiare, perchè sappiamo che squadra sono i San Antonio Spurs. Ti costringono a dare il meglio di te, perchè cercano di esporre le tue debolezze. Penso che per noi sia un grande accoppiamento di primo turno, perchè ci ricorda che dovremo giocare duro e trovare una soluzione, in un modo o nell'altro". Dopo aver chiarito che Curry non è ancora pronto, ma che si sta avvicinando al recupero, Kerr ha mostrato fiducia nelle possibilità dei suoi Warriors: "Sono fiducioso, abbiamo giocato già trenta partite senza Steph quest'anno, quindi siamo abitutati. A dicembre abbiamo fatto registrare una striscia di nove vittorie e una sconfitta senza di lui e in quel momento la nostra difesa era la migliore della lega". 

"Giocare per primi è quasi unico, è come se fosse una svolta improvvisa, perchè ci sono solo due giorni per preparare la partita. Ma lo stesso discorso vale per San Antonio, siamo tutti nella stessa barca. Abbiamo giocato contro di loro ai playoffs lo scorso anno e quattro volte in questa stagione. Li conosciamo, loro conoscono noi: due giorni di preparazione e si gioca, è ok. Gli Spurs sono una squadra unica, in termini di stile di gioco, ritmo, consapevolezza difensiva e mentalità. E' dura, contro di loro non c'è mai niente di semplice. Non credo che finirà con il punteggio di 128-121, bisognerà lottare e creare ritmo. Dovremo provare ad aprire qualche crepa qui e lì, ma l'unico modo per farlo è rimanere solidi: ecco perchè sono eccitato all'idea di sfidare questi avversari". Warriors che vanno a caccia del secondo titolo consecutivo, un back to back: "E' ovviamente difficile, non so quante squadre ci siano riuscite, forse sei. Ma non ne abbiamo parlato nello spogliatoio. Non ci sto pensando: i giocatori sanno cosa possiamo raggiungere e qual è la posta in palio. Il primo turno è cruciale per noi: siamo stati un po' troppo tranquilli nell'ultimo mese ma sappiamo chi siamo e cosa abbiamo a disposizione. Penso che se riusciremo a mettere in campo la giusta intensità difensiva nelle prime due partite, potremo facilmente ritornare a essere ciò che siamo stati negli ultimi anni. Abbiamo tanto talento, i playoffs si vivono molto sul momento che riesci a crearti. Si gioca per l'intera posta. Ritroviamoci nelle prossime due partite e lasciamo che le cose vadano avanti: in quel caso credo che saremo in un'ottima posizione".