Se gli appassionati di pallacanestro a stelle e strisce si preparano a vivere e a gustarsi i playoffs NBA, ci sono di contro ben quattordici squadre per le quali le vacanze - e il futuro - sono già cominciate. Dopo gli esoneri lampo di Jeff Hornacek a New York e Frank Vogel a Orlando, oggi è toccato a Steve Clifford essere sollevato (tramite un comunicato ufficiale) dal suo incarico di head coach degli Charlotte Hornets, franchigia di proprietà di Michael Jordan (con Mitch Kupchak nuovo general manager), che ha chiuso la regular season al decimo posto a Est, con un record di 36 vittorie e 46 sconfitte (196-214 lo score complessivo, dei cinque anni alla guida della squadra del North Carolina). Inizierà presto il solito valzer di nomi per la sua sostituzione, esattamente come sta accadendo nell'ambiente dei Knicks e in quello dei Magic. Ma vediamo insieme quali sono le prospettive nell'immediato delle franchigie NBA che non disputeranno i playoffs.
Atlanta Hawks (24-58). Missione compiuta. Dopo dieci anni sulla cresta dell'onda, gli Hawks hanno avviato un lungo processo di rebuilding, cominciato con una stagione perdente. Tanking e scelte al Draft le prospettive attuali, cosa fare di un giocatore alterno come Dennis Schroder il principale interrogativo.
Orlando Magic (25-57). Frank Vogel non è riuscito a ripetere gli straordinari risultati di Indianapolis anche in Florida. Roster diverso, ma esonero quasi inevitabile. I Magic ripartiranno da poche certezze: anche Aaron Gordon potrebbe essere usato come moneta di scambio per provare a costruire un futuro migliore.
Chicago Bulls (27-55). La panchina di Fred Hoiberg non è a rischio, ma l'intero roster dei Bulls sì. Eccezion fatta per il rookie finlandese Lauri Markkanen, tutti sono sul mercato delle trade, anche se ci sarà da attendere fine giugno.
Brooklyn Nets (28-54). Pazienza e inventiva. Le due parole d'ordine dei Nets risuoneranno anche quest'estate e nella prossima stagione a Brooklyn. Senza scelte alte al Draft, ai newyorchesi non resta che affidarsi a coach Kenny Atkinson e scandagliare il sottobosco dei giocatori NBA.
New York Knicks (29-53). Situazione complicatissima al Madison Square Garden, dove un ambiente come quello di New York è giustamente percepito come perdente dai free agents (e dagli allenatori) che contano. Ora si sostituirà Jeff Hornacek, sperando che Kristaps Porzingis torni lo stesso giocatore che era primo dell'infortunio al ginocchio.
Detroit Pistons (39-43). La trade che ha portato Blake Griffin a Detroit non è bastata ai Pistons per raggiungere i playoffs. Stan Van Gundy è sulla graticola, al centro di voci che parlano di esonero in tempi brevi. Squadra da ricostruire, nonostante Andre Drummond, pezzo pregiato del frontoffice di Mo Town.
Phoenix Suns (21-61). La peggior squadra dell'NBA dovrebbe ripartire da Jay Triano in panchina. Ma quello dell'allenatore è un problema secondario. Scegliere bene al Draft rimane una necessità: le ultime due prese, Dragan Bender e Josh Jackson, non hanno convinto pienamente. Devin Booker sembra essere una garanzia, ma il futuro è grigio.
Memphis Grizzlies (22-60). Chi davvero ripartirà da zero sono i Memphis Grizzlies, protagonisti di una stagione disgraziata, dall'infortunio di Mike Conley all'esonero di David Fizdale, passando per le lune di Marc Gasol. Cambiare è una necessità, ma gli esiti possono essere imprevidibili.
Dallas Mavericks (24-58). Dirk Nowitzki giocherà ancora un'altra stagione. E' questo l'unico punto fermo, insieme al talento di Dennis Smith, dei Mavs attuali, travolti da scandali a diversi livelli e lontani dalla rispettabilità NBA dopo anni vissuti da protagonisti.
Sacramento Kings (27-55). Il mix tra vecchi (Randolph, Hill, Carter) e giovani (Fox, Bogdanovic, Hield e compagnia) non ha portato frutti. Sacramento si ritrova nuovamente con poco in mano. Con le dovute proporzioni, la situazione è quella dei Phoenix Suns.
Los Angeles Lakers (35-47). Molto diverse le prospettive dei gialloviola, che hanno confermato la loro fiducia in Luke Walton, hanno "riscoperto" Julius Randle e devono ancora valutare Lonzo Ball e Brandon Ingram. In estate Magic Johnson proverà ad aggiungere al roster uno o due superstar.
Los Angeles Clippers (42-40). Anche Doc Rivers potrebbe essere arrivato al capolinea della sua avventura alla guida dell'ex Lob City. L'addio di Paul ha aperto la diaspora, ma il nuovo frontoffice, dietro la consulenza di Jerry West, lavora all'insegna della flessibilità. DeAndre Jordan possibile partente.
Denver Nuggets (46-36). Difficile pensare a rivoluzioni per i Nuggets, che sono giunti a un supplementare dai playoffs. Adeguare il contratto a Jokic e sviluppare gli altri giovani saranno le priorità della franchigia, senza escludere qualche scambio eccellente.