LOS ANGELES LAKERS - HOUSTON  ROCKETS ITALIA 99-105

Non si ferma Houston, aggiunge un'altra vittoria al suo già strabiliante record, aggiornando il conto a 65 successi stagionali. Lascia le briciole agli avversari, d'altronde, dopo la sconfitta di Pasqua patita sul parquet dei San Antonio Spurs, coach Mike D'Antoni è stato chiaro: "Niente riposo, non serve, ci fa solo perdere il ritmo in previsione dei playoff". Detto fatto, i Rockets da quel giorno non hanno più attutato del turnover, i migliori sono sempre scesi in campo e sono arrivate, puntuali, tante e tante vittorie. Gioia allo Staples Center, che quindi porta la firma dei titolarissimi, con James Harden autore di 21 punti e 10 assist, a cui si aggiungono i 22 di Chris Paul e i 16 di Gerald Green in uscita dalla panchina.

Vince Houston, ma vince anche Andre Ingram, veterano classe 1985 al suo esordio con la maglia giallo-viola. Proprio bella la sua storia, è infatti una colonna portante a Los Angeles, professionista esemplare da 11 anni e da dieci in G-League. Uomo spogliatoio per eccellenza, da tempo attendeva una chiamata al piano di sopra per poter esordire con la casacca dei Lakers in Nba. Ci riesce a 33 anni, confezionando una buonissima prestazione da 19 punti totali, di cui 11 punti realizzati nei suoi primi sette minuti sul parquet. Applaudito da tutti, dai compagni e dal pubblico presente, entra a suo modo nella storia gloriosa dei Los Angeles Lakers.

I Rockets sono costretti a sudare per portare a casa la vittoria, in una gara condotta quasi nella sua interezza, ma mai messa in ghiaccio. I primi 12' si chiudono sul 23-16 in favore dei viaggianti, spinti da uno starting five senza ombra di dubbio superiore a quello messo in campo dai rivali, nel quale Paul ed Harden fanno da padroni. Il Barba nel primo quarto delizia tutti con un paio di splendide giocate, da vero Mvp. I Lakers però reagiscono, con una pallacanestro semplice ma efficace. Il canestro di Hart permette ai gialloviola di mettere anche il naso avanti (35-34) prima di subire un parziale di 9-2 che consente ai texani di toccare anche la doppia cifra di vantaggio (49-39). Alla pausa lunga, i Rockets sono avanti 56-48 ed il Barba ha già 19 punti a referto.

Hart e Brook Lopez iniziano con il piglio giusto la seconda parte della gara, Randle sotto i tabelloni fa valere intelligenza cestistica e muscoli, ma i Rockets in difesa permettono tutto ciò con estrema facilità. Ecco che i Lakers toccano il massimo vantaggio sul +5, subito annullato però dai canestri di Tucker, Capela e Johnson. Proprio IsoJoe piazza la tripla a fil di sirena al termine del terzo quarto, quella dell'82-75, preludio alla fuga texana, che è 'ufficializzata' dalla bomba di CP3 a poco più di 8' dal termine della gara, valevole per il +12 (cuscino che si amplierà fino al +16 con protagonista sempre Paul, autore di uno splendido canestro facendo passare la palla sotto le gambe di Zubac). LA con le unghie e con i denti prova a risalire la china, ma non riesce a spingersi più del -3, poi Green, con Quarterman e Zhou Qi - rispolverati nell'occasione da D'Antoni - sono abili a mandare a bersaglio i tiri liberi finali, quelli che certificano il blitz.

Unico neo della serata di Houston, il problema fisico occorso all'ala Luc Mbah a Moute, costretto ad uscire dal campo a gara in corso per un problema alla spalla. L'entità dell'infortunio verrà valutato nelle prossime ore, D'Antoni trattiene il fiato.

Los Angeles Lakers: Hart 20, Ingram 19. Rimbalzi: Randle 8. Assist: Caruso 6.

Houston Rockets: Paul 22, Harden 21. Rimbalzi: Capela 12. Asssit: Harden 10