New York Knicks - Cleveland Cavaliers 109-123
Basta una sgasata, secca e decisa, nel secondo quarto ai Cleveland Cavaliers di LeBron James per abbattere la flebile resistenza dei New York Knicks al Madison Square Garden. Il successo nella Grande Mela consente ai Cavs di continuare la rincorsa al terzo posto nella Eastern Conference, con i Sixers costretti adesso ad inseguire nonostante una partita in meno ancora da giocare. Avvio di gara equilibrato, Ntilikina risponde con sei punti personali all'inizio a spron battuto di Love e Green. Gli ospiti giocano sul velluto, senza mai accelerare più di tanto: Thomas li punisce, tenendo i Knicks a contatto sul -1 alla prima pausa. E' in avvio di secondo quarto che Cleveland innesta le marce alte e scappa via nel punteggio: Smith piazza due triple di fila, Nance, Clarkson e Thompson arrotondano il parziale di 14-2 che spacca in due la contesa. New York non ha la profondità per rispondere e, le sole iniziative di Beasley, non sono sufficienti per contenere anche il ritorno sul parquet di James e Love. Più 12 Cavs all'intervallo lungo.
In avvio di ripresa sono Love e Hill ad implementare il bottino, ma New York risponde presente restando comunque aggrappata al gap di una dozzina di punti di svantaggio. Burke e Thomas si affiancano al solito Beasley, ma dalla parte opposta la superiorità dei Cavs è netta: James e soci affrontano un solo passaggio a vuoto nel ventre del terzo quarto, ma Love prima e sei punti di fila di Nance ristabiliscono le distanze. Cleveland controlla a piacimento i ritmi della sfida e, nell'ultimo periodo, chiude la sfida con Clarkson, LeBron e Love, i quali respingono al mittente i tentativi di rimonta di Dotson e Burke.
Miami Heat - Oklahoma City Thunder 93-115
Crollano negli ultimi sei minuti i Miami Heat di Eric Spoelstra che davanti al pubblico amico cedono il passo agli Oklahoma City Thunder del solito Russell Westbrook, autore dell'altrettanto solita tripla doppia. Parziale stordente quello di 21-2 che negli ultimi sei minuti ha spaccato in due la contesa non permettendo ai padroni di casa di continuare a giocarsi la possibilità di rincorrere il sesto posto a Est. Eppure l'avvio di gara degli Heat sembrava dei migliori, con Dragic, Richardson e Whiteside a siglare il 12-0 di parziale iniziale. George ed Anthony provano a scuotere gli ospiti, i quali vanno sotto persino di 18, prima di trovare energia e vitalità dalla panchina con Abrines e Felton per il -6 di fine primo quarto. E' infatti la panchina a chiudere definitivamente il gap nel secondo periodo, quando Westbrook decide di iscriversi a referto ed entrare definitivamente in gara. I Thunder soffrono sotto le plance la fisicità di Adebayo e Whiteside, oltre alle accelerazioni di Winslow sul perimetro, ma contengono i danni e, all'intervallo, sono sotto di tre.
Il botta e risposta continua anche nel terzo quarto, quando la sfida sale di colpi ed intensità. Ad Anthony, George e Westbrook rispondono Richardson, Johnson e Whiteside, confermando il vantaggio di misura dei padroni di casa. Oklahoma ha il merito di restare aggrappata alla gara nei momenti in cui Miami prova a dare la spallata decisiva, alternando le soluzioni in post da quelle sul perimetro, ma gli Heat non riescono a scappare più nel punteggio. Ferguson e Grant tengono in vita i Thunder, che nel quarto periodo completano l'aggancio - con Felton - ed operano il sorpasso - con la penetrazione di Brewer. Miami accusa il colpo ma inizialmente risponde, fino al 91-94 firmato da Whiteside in post a 6' dalla fine. Da qual momento l'attacco degli Heat va in tilt totale e, la sola schiacciata di Wade non basta per limitare i danni: Westbrook guida i suoi, che piazzano il parziale di 21-2 e portano a casa la vittoria qualificazione.