A distanza di cinque mesi dall'ultima volta (23 ottobre 2017 a Detroit), Markelle Fultz è tornato a calcare i campi NBA. Quindici minuti sul parquet amico del Wells Fargo Center contro i Denver Nuggets, per prendere parte alla vittoria dei suoi Philadelphia 76ers, mettendo a referto 10 punti (5/13 al tiro) e 8 assist in quindici minuti di gioco. Un nuovo esordio per la prima scelta assoluta dell'ultimo Draft, attesissimo dai tifosi della città dell'amore fraterno.
Finalmente l'infortunio alla spalla destra, che per alcuni mesi è rimasto avvolto in una sorta di mistero, sembra essere superato. Se il ritorno in campo dipendeva da lui, come dichiarato da coach Brett Brown nei giorni scorsi, Markelle Fultz ha dimostrato di non avere paura, bensì di voler godersi l'ultimo scampolo di regular season prima dei playoffs, che i Sixers si sono conquistati a suon di vittorie, trascinati da Ben Simmons e Joel Embiid. "All'inizio ero un po' nervoso, teso - le parole di Fultz, riportate da Kevin Arnovitz di Espn - il mio primo pensiero era quello di voler aiutare la squadra, di non lasciarla senza di me. Una volta entrato in campo, mi sono sentito benissimo nell'essere di nuovo lì con i miei compagni. Nel secondo tempo sono stato molto più a mio agio, mentre nel primo volevo solo assicurarmi di fare le cose giuste. Nella ripresa ho ricominciato a prendere il mio ritmo". Il ritorno in campo di Fultz è stato accolto da una standing ovation del Wells Fargo Center, che ha invocato la prima scelta assoluta dell'ultimo Draft intonando a più riprese il coro "We Want Fultz", per rivedere il ragazzo all'opera nel finale del quarto quarto: "Pensavo che si stessero riferendo a Nick Foles (MVP dell'ultimo SuperBowl con la maglia dei Philadelphia Eagles, ndr), solo dopo ho realizzato il tutto, ed è stata una spinta in più. Questi tifosi sono fantastici, li amo". Markelle ha anche segnato un paio di tiri in sospensione, fondamentale molto discusso in questi mesi, a causa di una meccanica rivedibile, a detta dello stesso staff tecnico dei Sixers.
Ma per capire come Fultz potrà integrarsi in una squadra che ha già un playmaker designato, ancorchè atipico, come Ben Simmons, sarà necessario del tempo, in una prospettiva che va oltre i playoffs di questa stagione. Ora si tratta solo di godersi il momento del rientro, come sottolineato anche da Joel Embiid, idolo incontrastato dei tifosi di Philadelphia: "Ci ha dato ulteriore ritmo - dice il camerunese del suo più giovane compagno di squadra - può trovare modi per segnare e far segnare. Lo dimostrano i suoi otto assist in quattordici minuti. Sono stati grandi momenti. E' ciò di cui abbiamo bisogno da lui: che segni, che crei e che coinvolga i compagni. Oggi non c'erano grandi aspettative, gli ho sempre detto di essere paziente e di rientrare solo quando se la sarebbe sentita. Non è solo questione di essere sano, ma anche di avere fiducia, sapendo che torni in una squadra che sta andando bene e che deve trovare un modo per inserirlo. Penso che abbia fatto un ottimo lavoro non forzando nulla, riuscendo poi a giocare una pallacanestro di squadra". Elogi anche da parte di coach Brett Brown: "Guardate cosa ha dovuto passare, è assurdo. Lui se ne è reso conto, e io con lui. Lo capisco. Questa è tutta l'attenzione che ti viene addosso quando vieni scelto al Draft con la prima scelta assoluta. Ecco le pressioni, le responsabilità, i paragoni. E' davvero un modo atipico di entrare nello sport professionistico. So cosa ha passato e ho visto come si è comportato: anche considerando che tipo di persona sia questo ragazzo dal punto di vista umano, quella di oggi è una bella giornata".