Charlotte Hornets - New York Knicks 137-128 (d.t.s.)
Decide Kemba Walker. Nella sfida, bellissima in termini di emozioni, seppur ininfluente dal punto di vista della classifica e della qualificazione ai playoff, gli Charlotte Hornets sfruttano al meglio 14 dei 23 punti finali della propria stella per avere la meglio in overtime, dei New York Knicks. Ospiti che, trascinati da uno straripante Burke, autore di 42 punti alla sirena conclusiva, non sono riusciti a trovare le giuste energie difensive per arginare l'esterno di casa e piazzare il parziale decisivo quando sia l'ex Jazz che Kanter, Beasley e Hardaway sembravano in grado di piazzare i colpi decisivi per la fuga dopo l'intervallo (+13 Knicks). Ed invece, Howard e compagni hanno ritrovato ritmo e difesa nella ripresa, riuscendo prima a dimezzare lo svantaggio e poi chiuderlo definitivamente ad una manciata di minuti dalla sirena finale. Non solo, perché a due minuti dalla fine Lamb aveva firmato il più 4, prontamente ricucito da Burke ed Hardaway. Il supplementare ha visto un solo protagonista elevarsi sul resto del plotone: tre le triple a bersaglio per Walker, due delle quali consecutive a un minuto e mezzo dalla fine a spaccare in due la contesa e dare il più nove definitivo ai padroni di casa.
Detroit Pistons - Los Angeles Lakers 112-106
Partita equilibrata quella andata in scena al Palace of Auburn Hills tra i padroni di casa dei Detroit Pistons ed i Los Angeles Lakers. L'intensità sul parquet non è quella delle Finals del 2004, ma Jackson e compagni riescono nella ripresa a ribaltare un buon primo tempo dei californiani. Sono Caldwell-Pope e Kuzma a firmare le giocate decisive per il primo allungo ospite, seppur minimo. Il più tre alla prima pausa non fa dormire sonni tranquilli alla squadra di Walton, che tiene sì il vantaggio ma stenta a trovare le chiavi per il definitivo break (massimo vantaggio sul più 10 grazie a Lopez e Ball), non riuscendo a limitare la fisicità di Drummond nel pitturato e le iniziative di Jackson, oltre che di un buon apporto dalla panchina di Smith e Tolliver (+2 per i viaggianti all'intervallo). Il terzo quarto è tutto di marca Pistons, con Griffin prima, Bullock e Jackson successivamente che mettono la freccia del sorpasso e lanciano l'allungo di Detroit. I Lakers stentano a trovare fluidità in attacco e le soluzioni di Kuzma del primo tempo, mentre il solo Randle tiene a galla i suoi. Due triple di Tolliver a cavallo degli ultimi due quarti spaccano in due la contesa, con i Lakers che non riusciranno più a colmare il gap di una decina di lunghezze fino al termine.