Nonostante le tante assenze per infortunio, i Boston Celtics di Brad Stevens passano al Moda Center di Portland contro i Trail Blazers di Terry Stotts. Dopo essere stati sotto per tutta la partita, i biancoverdi piazzano l'allungo decisivo nel quarto quarto, trascinati da Marcus Morris, che mette a referto 30 punti. Vittoria amara per i Golden State Warriors di Steve Kerr, che alla Oracle Arena superano gli Atlanta Hawks di Mike Budenholzer, ma sono ora in ansia per Steph Curry, k.o. per un infortunio al ginocchio proprio nel giorno del suo rientro in campo dopo i problemi alla caviglia.
Portland Trail Blazers - Boston Celtics 100-105
I Celtics si presentano a Portland senza Smart, Irving e Brown, con il quintetto pesante che prevede Marcus Morris da ala piccola. L'ex giocatore di Phoenix e Detroit è on fire dopo il canestro decisivo contro OKC, segna due triple in un lampo e tiene a contatto i suoi. Blazers che sembrano in controllo della partita: Al-Farouq Aminu e Mo Harkless partono forte dall'arco, Damian Lillard gioca con le marce ed è poi C.J. McCollum a prendersi la scena per coach Stotts. Dall'altra parte Stevens riceve punti e risposte importanti dai vari Abdel Nader, Greg Monroe e Guershon Yabusele,, con Aron Baynes che duella al ferro con Ed Davis. Zach Collins si fa notare per una stoppata, ma senza Shabazz Napier il secondo quintetto di Rip City è affidato quasi esclusivamente a McCollum e Turner. Terry Rozier e Marcus Morris rientrano per il finale di tempo, segnando ancora. Anche Al Horford partecipa con una tripla, ma dall'altra parte Jusuf Nurkic e Damian Lillard tengono davanti Portland, 52-47 all'intervallo lungo. Nel terzo quarto i padroni di casa allungano ulteriormente, sfondando il muro delle dieci lunghezze di vantaggio: merito ancora di Al-Farouq Aminu, che segna cinque punti in apertura. Al resto provvedono i gemelli Lillard e McCollum, con Nurkic che prova a svegliarsi dal torpore. Ma i Celtics non muoiono mai: trascinati da un fantastico Morris, i biancoverdi sfruttano praticamente tutti i giocatori a disposizione, con Terry Rozier fondamentale nel mantenere a contatto i suoi. Portland entra nel quarto quarto con una decina di punti di margine, che evaporano però ben presto, causa canestri di Horford, del solito Rozier e del duo Larkin-Monroe. I Blazers sbandano, si affidano prima a C.J. McCollum, spettacolare contro la difesa ospite, poi a Damian Lillard, ma nel finale si arrendono a un'altra tripla di Marcus Morris e a due canestri al ferro di un Jayson Tatum sempre sotto controllo.
Portland Trail Blazers (44-28). Punti: Lillard e McCollum 26, Aminu 16, Nurkic 11. Rimbalzi: Aminu 10. Assist: Lillard 8.
Boston Celtics (49-23). Punti: Morris 30, Rozier 16, Tatum 13, Horford 11, Monroe 10. Rimbalzi: Monroe 10. Assist: Larkin 7.
Golden State Warriors - Atlanta Hawks 106-94
Torna Stephen Curry in quintetto per Steve Kerr alla Oracle Arena, con Jordan Bell e Patrick McCaw in campo dalla palla a due (ancora fuori Green, Thompson e Durant). Il due volte MVP si ripresenta con un gran passaggio per Pachulia, ma l'avvio dei Warriors è lento: i californiani subiscono canestri in sequenza da Dennis Schroder, senza trovare ritmo in attacco. John Collins aggiunge fisicità all gioco degli Hawks, con Mike Budenholzer che trova punti anche da Lee, Tyler Dorsey e Isaiah Taylor. Sotto di oltre dieci punti a inizio secondo quarto, con Taurean Prince che dà un saggio delle sue potenzialità, Golden State ha bisogno di Steph Curry, che scuote i suoi con tre canestri consecutivi. Improvvisamente si accende anche il resto della squadra: Nick Young va a bersaglio da tre, Quinn Cook contribuisce dalla panchina e Jordan Bell finisce due volte al ferro. Kerr dà spazio anche ai veterani Livingston e West, ma il primo tempo è comunque di Atlanta, che con Dorsey e Lee chiude in vantaggio 43-51 all'intervallo lungo. Bell apre i secondi quarantotto minuti con una palla rubata e una schiacciata, poi è nuovamente Stephen Curry a salire in cattedra, non solo da tre punti, ma anche in penetrazione. Giunto alla soglia dei trenta punti personali, Steph va però k.o. a causa di uno scontro fortuito con JaVale McGee, che lo costringe a uscire con un ginocchio malconcio. Intanto Golden State ha preso il comando delle operazioni, ancora grazie a Nick Young e Quinn Cook. Ad Atlanta non bastano gli acuti di John Collins, Taurean Prince e Mike Muscala: gli ospiti alzano bandiera bianca nel quarto quarto, quando Iguodala e McCaw segnano due triple importanti per Kerr. Spazio anche a Kevon Looney, ma i Warriors sono ora in ansia per Curry.
Golden State Warriors (54-18). Punti: Curry 29, Young 24, Cook 13, Bell 12. Rimbalzi: Pachulia 9. Assist: Iguodala e Cook 6.
Atlanta Hawks (21-52). Punti: Prince 20, Schroder 16, Dorsey 13, Muscala 11, Lee 10. Rimbalzi: Dedmon 11. Assist: Schroder 7.