Steve Kerr può finalmente tirare un sospiro di sollievo. La sfortuna sembra essersi placata in casa Warriors, e l'ecatombe iniziare a rientrare. Golden State è pronta a riabbracciare Steph Curry, disponibile per la gara che la sua squadra giocherà nella notte italiana tra venerdì e sabato contro gli Atlanta Hawks all'Oracle Arena. Con Draymond Green infortunatosi all'AT&T Center, si era addirittura toccato il 4/4, tutti gli All-Star dei Warriors fuori, emergenza che resterà seppur il playmaker sta già riaccendendo i motori in vista del prossimo impegno.
Dopo esami accurati, lo staff medico ha dato il suo responso, positivo. La caviglia della point guard è pienamente guarita, dunque Curry è abilitato a riprendere l'attività agonistica. Ciò era stato anticipato da Chris Haynes e Ramona Shelburne di ESPN nella giornata di lunedì. Curry manca dall'8 marzo, quando durante la gara con i San Antonio Spurs fu costretto ad alzare bandiera bianca e riguardarsi. Caviglia galeotta, è stato infatti il quarto infortunio stagionale che ha interessato sempre la stessa articolazione.
Non ha viaggiato con la squadra a Phoenix e San Antonio, è rimasto ad Oakland per farsi curare, osservato mattina e sera dalla sua fisioterapista Chelsea Lane. I Warriors, d'altronde, sono andati cauti, fermando l'mvp a scopo precauzionale, evitando guai peggiori, considerando anche che la post-season è ormai dietro l'angolo.
Con Steph fermo ai box, Golden State ha un record di 13 vittorie ed 8 sconfitte, mentre sono 40-10 con lui sul parquet. Segno evidente che il nativo di Akron è uno dei centri gravitazionali della squadra della Baia, impegnata nel testa a testa con gli Houston Rockets per la conquista del primato della Western Conference. Steph Curry in questa stagione sta viaggiando a 26.3 punti, 6.2 assist e 5.1 rimbalzi di media a partita, tirando appena sotto il 50% dal campo e col 42% da tre.