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NBA, Lakers all'ultimo respiro sui Magic. Jazz ok a Indianapolis

Un finale controverso premia i gialloviola allo Staples. Tutto facile per Utah alla Bankers Life Fieldhouse contro i Pacers.

NBA, Lakers all'ultimo respiro sui Magic. Jazz ok a Indianapolis
I tiri liberi della vittoria di Brook Lopez. Fonte: Los Angeles Lakers/Twitter
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Di Andrea Russo Spena

Due tiri liberi di Brook Lopez a sei decimi dalla sirena dei regolamentari, sul parquet amico dello Staples Center, regalano la vittoria ai Los Angeles Lakers di Luke Walton contro gli Orlando Magic di Frank Vogel, che recrimina però per l'ultima rimessa dei suoi (palla in volo e toccata solo da Ball). In ambito playoffs, successo importante degli Utah Jazz di Quin Snyder, che sbancano con autorevolezza la Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis contro i Pacers di Nate McMillan.

Los Angeles Lakers - Orlando Magic 108-107

Ancora orfani di Brandon Ingram, i Lakers di Luke Walton sembrano partire forte allo Staples Center, con Kyle Kuzma e Lonzo Ball subito a segno, ma il primo quarto è tutto di Aaron Gordon, che si prende la scena con una serie di schiacciate e di giocate di potenza, oltre che con una tripla dall'angolo. Anche Nikola Vucevic è ben dentro la partita, sempre pronto nel pitturato, insieme a D.J. Augustin, che arriva al ferro contro la difesa gialloviola. I californiani vanno sotto di una decina di lunghezze, reagiscono nuovamente con i loro rookie, Kuzma e Ball, e chiudono il quarto sul 23-32, con una giocata di forza di Julius Randle. E' poi Isaiah Thomas a sparigliare, con tre triple in pochi minuti, che riportano sotto i Lakers, in un secondo periodo in cui Brook Lopez si erge a protagonista assoluto: l'ex giocatore dei Nets restituisce a Vucevic e Biyombo quanto subito sotto il suo canestro, segnando a ripetizione e riportando avanti i gialloviola insieme a Kyle Kuzma, sempre attivissimo per Walton. Orlando sembra sbandare vistosamente, ma tiene grazie a Evan Fournier e ancora a Gordon, dopo i canestri in uscita dalla panchina di Mario Hezonja. Il primo tempo si chiude sul 56-52, e la gara resta in equilibrio anche dopo l'intervallo lungo, quando a uno scatenato Lonzo Ball, che segna in penetrazione ma soprattutto a ripetizione dall'arco, risponde Nikola Vucevic, che mette in mostra il meglio del suo repertorio offensivo. Gordon rimane una minaccia per i Lakers, che però continuano a trovare punti in attacco da Lopez e da Julius Randle. D.J. Augustin, Mario Hezonja e Jonathon Simmons tengono a contatto i Magic all'ultima pausa (sul -1). Nel quarto quarto i gialloviola scappano via: merito di Isaiah Thomas, che accende lo Staples, arma la mano di Kentavious Caldwell-Pope e trova una sponda nel solito Kuzma. I padroni di casa sono in controllo, hanno dieci punti di vantaggio a pochi minuti dalla fine, ma si fanno raggiungere e superare da Mack, Vucevic e da un infinito Gordon, per il 106-107 a quattro secondi dal gong. Qui Walton va da Lopez, che attacca, subisce fallo e segna i due liberi del controsorpasso. Mancano sei decimi: la rimessa di Hezonja cerca Gordon ma trova solo le mani di Ball e poi la sirena. Finisce quindi tra le proteste di Vogel, con i Lakers che continuano nel loro buon momento.

L.A. Lakers (29-35). Punti: Lopez 27, Kuzma 20, Ball 16, Thomas 13, Randle 12, Caldwell-Pope 10. Rimbalzi: Randle 11, Kuzma 10. Assist: Thomas 9.

Orlando Magic (20-45). Punti: Gordon 28, Vucevic 24, Fournier 11. Rimbalzi: Gordon 14, Vucevic 12. Assist: Augustin 8. 

Indiana Pacers - Utah Jazz 84-104 

Sempre fuori Darren Collison per coach Nate McMillan, che alla Bankers Life Fieldhouse conferma Cory Joseph al suo posto, mentre dall'altra parte Quin Snyder ritrova Derrick Favors dopo una gara d'assenza. Indiana sembra partire bene, con Myles Turner e Victor Oladipo, ma viene poi presto travolta dal movimento di uomini e palla dei Jazz. Donovan Mitchell scava il primo solco per gli ospiti, segnando in tutti i modi, anche con triple da distanza siderale, Joe Ingles è il playmaker ombra della squadra e Gobert e Favors sono una presenza costante sotto i tabelloni. Manca ritmo ai padroni di casa, sotto anche di sedici lunghezze, imprecisi al tiro da tre e con Oladipo costretto a giocare spesso uno contro tutti. Dalla panchina Booker e Sabonis provano a scuotere Indiana, ma nel secondo quarto è Ricky Rubio a trovare con continuità il canestro, sia in sospensione che attaccando il ferro. Al resto provvede Jae Crowder, innesto azzeccato dal frontoffice di Utah, che chiude il primo tempo sul 44-54. I Jazz rimangono avanti di una decina di lunghezze anche alla ripresa delle operazioni, quando Mitchell continua a segnare con continuità. Persino Derrick Favors trova una tripla per Snyder, che vede i suoi muoversi perfettamente e pescare Rudy Gobert al ferro. I Pacers provano a scuotersi solo con Cory Joseph e Bojan Bogdanovic, mentre per una volta Victor Oladipo non riesce a caricarsi la squadra sulle spalle. Un sussulto d'orgoglio riavvicina i padroni di casa a fine terzo quarto, ma prima Crowder, poi soprattutto Rudy Gobert, ricacciano indietro Indiana. Il quarto periodo diventa così territorio di caccia di Joe Ingles e degli altri giocatori di contorno dei Jazz, tra cui lo stesso Crowder e Jonas Jerebko. I Pacers si arrendono presto, con il solo Myles Turner a mettere in mostra tutto il suo potenziale ancora inespresso. 

Indiana Pacers (37-28). Punti: Turner 24, Bogdanovic e Oladipo 13, Joseph 12. Rimbalzi: Sabonis 9. Assist: Oladipo 7. 

Utah Jazz (35-30). Punti: Gobert 23, Mitchell 20, Rubio 18, Crowder 16, Ingles 11. Rimbalzi: Gobert 14. Assist: Ingles 10.