Non basta il cuore ed una prestazione maiuscola ai Boston Celtics per fermare la striscia vincente degli Houston Rockets. Al Toyota Center va però in scena una partita splendida, intensa ed equilibrata, che premia Harden e soci, i quali centrano la quindicesima vittoria di fila proseguendo la propria marcia verso il primo posto nella Western Conference. La decide Ariza al crepuscolo di un parziale di 12-2 che lancia i texani in testa ad un minuto dal termine. Non bastano le superlative prestazioni di Morris e Rozier, dalla panchina, per coach Brad Stevens, il quale si inchina sì ai Rockets ma riceve un ulteriore attestato di fiducia da parte del suo gruppo.
Gara stupenda fin dalle battute iniziali, con le squadre che si danno battaglia colpo su colpo. Harden e Paul da una parte, Irving, Tatum e Brown dall'altra per il 13-11 ospite. E' Ariza però a suonare la carica per Houston ed alzare il volume della radio in difesa: la squadra di D'Antoni inizia a correre e, grazie anche all'ingresso in campo di Gordon, scappano sul 28-20. Boston però non molla e, anzi, grazie all'energia della panchina di Rozier e Monroe ribalta lo svantaggio e si porta avanti di due alla prima pausa. L'abbrivio favorisce la squadra di Stevens, che ritrova solidità e quadra difensivamente e ne approfitta dalla parte opposta: Morris inizia a martellare la retina da oltre l'arco, ma è tutto l'attacco di Boston che funziona a meraviglia facendo girare a vuoto la difesa dei padroni di casa; +8 ribaltato e time out D'Antoni. Il tecnico dei texani abbassa il quintetto e trova da Harden, chiaramente, e da Tucker le giocate decisive per accorciare il gap e riportarsi in parità, ma Irving e Horford sigillano il più sei ospite all'intervallo.
La gara resta intensa ed emozionante anche in avvio di secondo tempo, quando è Paul ad alzare l'intensità delle giocate dei Rockets, seguito a ruota dal barba, che sparacchia sì da oltre l'arco ma in penetrazione fa danni non indifferenti. Le triple di Ariza e Gordon fanno il resto, ribaltando per la seconda volta uno svantaggio di otto lunghezze propiziato da Tatum e Baynes. I Celtics hanno il merito di rispondere tuttavia colpo su colpo anche una volta andati sotto nel punteggio e grazie a Smart e Rozier conservano il vantaggio a 12 dal termine. Il testa a testa prosegue anche durante tutto il quarto periodo, con Morris che sembra ergersi a protagonista assoluto: undici punti quasi di fila dell'ala ospite, con tre bombe da distanza siderale, lanciano quello che appare l'allungo decisivo. Non basta però, perché Gordon risponde dalla parte opposta con la stessa moneta.
Tucker fa meno tre da oltre l'arco, mentre Harden da sotto firma il 113-112. I Celtics accusano per la prima volta il colpo e non riescono a scuotersi: Harden fallisce il sorpasso da tre, ma Rozier perde inopinatamente il rimbalzo, con Paul che appoggia ad Ariza per la tripla del sorpasso. La bolgia del Toyota Center spinge i padroni di casa e l'ala ex Lakers nel recupero su Irving che vale la partita: contropiede e layup del più tre, prima dello stillicidio di liberi del finale che non cambia padrone all'incontro.