LOS ANGELES CLIPPERS - HOUSTON ROCKETS 92-105

Altro tiro, altro giro, altra vittoria per gli Houston Rockets. Quattordicesima W consecutiva per i texani che dominano allo Staples Center, e difendono il primato ad Ovest dagli attacchi dei Warriors. Stanchi e senza energia - reduci dalla battaglia di Denver - i losangelini appaiono svuotati, senza mordente, e capitolano ben presto al cospetto dell'attuale miglior squadra della lega.

I Clippers sono ancora senza Danilo Gallinari, costretto a saltare la seconda partita consecutiva dopo il colpo ricevuto da Draymond Green giovedì scorso contro Golden State. La sua mano destra è ancora gonfia, dunque impossibilitato a giocare. Fuori anche Avery Bradley, altra assenza pesante, a causa di una fastidiosa pubalgia. C.J. Williams schierato dall'inizio da coach Rivers. D'Antoni invece sceglie PJ Tucker in quintetto per sostituire l'assente Ryan Anderson.

Partenza lanciata dei Razzi. La rivincita del galeotto match del '15 gennaio' non c'è stata, poichè LA oppone realmente poca resistenza in campo. Houston prende controllo fino dai primi minuti sfruttando la classe di James Harden, incontenibile con 17 punti, 3 assist e 2 rimbalzi in un primo quarto letteralmente dominato (finirà a quota 25, con 3 rimbalzi e 7 assist). I padroni di casa ci capiscono poco, tirano con il 22% dal campo ed alla prima sirena sono sotto 34-12. La panchina dei Rockets è lunga, talentuosa, Eric Gordon la capeggia, Chris Paul dipinge pallacanestro regale nella sua ex casa. Gli ospiti arrivano a toccare anche il +27, poi qualcosa si fanno mangiare ed all'intervallo conducono 'solo' 61-43.

Fonte: Houston Rockets Twitter
Fonte: Houston Rockets Twitter

La reazione dei Clippers avviene al rientro dagli spogliatoi, con Montrezl Harrell (22 punti, in crescita costante), ex di turno, a suonare la sveglia. Con lui, un generoso Tobias Harris, che quantomeno riscalda gli animi dei presenti al palazzo con un paio di giocate da All Star. LA reagisce, piazzando un bel parziale di 14-1 e portandosi fino al -9 (73-64), ma gli uomini di Rivers non hanno ulteriori forze per avvicinarsi, accendono ben presto la spia della riserva, disegnando solo inutili buchi nell'acqua. Houston si riorganizza, ed inizia nuovamente a rispondere colpo su colpo con Chris Paul, James Harden ed un vivace Clint Capela che morde in testa al suo diretto avversario DeAndre Jordan, rendendolo un agnellino indifeso. Lo svizzero è ormai un cardine della squadra texana, efficacissimo su entrambi i lati del campo, in grado in difesa di contenere con grande astuzia e senso della posizione avversari anche molto più grandi di lui.

A chiudere i giochi, ci pensa poi una bomba del chirurgico Trevor Ariza, che consegna ai suoi il rassicurante +18 a poco più di 4' dal termine della gara. Piove qualche 'buu' dalle tribune dello Staples Center, ma di questi tempi fermare lo strapotere fisico e tecnico dei Rockets assomiglia sempre più ad una missione impossibile.

Los Angeles Clippers: Punti: Harris 24, Harrell 22; Rimbalzi: Jordan 16. Asssit: Teodosic 4
Houston Rockets: Punti: Harden 25, Capela 22, Gordon 22; Rimbalzi: Capela 14: Assist Paul 8